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Travolta e uccisa da un “pirata” nel Varesotto: è omicidio. Ricercato un uomo anche all’estero

L'identità del sospettato è stata inserita nei database dei ricercati a livello internazionale

VARESE. È ricercato l’uomo che intorno alle 21,30 di sabato primo luglio a Gemonio, in provincia di Varese, ha investito e ucciso Giuseppina Caliandro, 41 anni. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale e della compagnia di Luino, coordinati dalla Procura di Varese, hanno identificato il conducente dell’auto di colore scuro che quella sera ha schiacciato contro un muro la donna via Garibaldi per poi fuggire nelle strette vie del centro storico. L’uomo è indagato per omicidio volontario - come spiega il procuratore facente funzioni Massimo Politi a «esito di ulteriori investigazioni svolte». Solo ieri, lunedì 3 luglio, lo stesso capo dell’ufficio inquirente varesino in un nota faceva sapere l’intenzione di «non riferire alcun elemento o notizia, sia strettamente investigativa, sia in ordine alla qualificazione giuridica dei fatti, allo scopo di non compromettere le attività di ricerca del responsabile, che sono in corso».

Nelle ultime ventiquattro ore le indagini hanno subito un’accelerata con l’identificazione del presunto omicida che potrebbe essere anche fuggito all’estero. Che non si trattasse di un incidente stradale, ma di un gesto deliberato lo hanno sostenuto fin da subito alcuni testimoni. In particolare uno: «Il conducente dell’auto ha messo in moto, ha fatto un paio di metri in retro poi ha ingranato la prima e ha schiacciato la ragazza contro il muro, per poi scappare». Un altro invece ha assistito a quanto accaduto pochi minuti prima con l’arrivo della macchina da cui è scesa «Giusy», il nome con cui tutti la conoscevano in Paese. «Stava litigando con il guidatore», ha raccontato. È il rumore dell’impatto a richiamare l’attenzione di altre persone che hanno visto la quaratunenne a terra ma cosciente. Durante la chiamata al 118 Giusy, però, ha perso i sensi ed è andata in arresto cardio-circolatorio. All’ospedale Circolo di Varese poche ore dopo morirà.

L’autopsia per motivi tecnici sarà svolta la prossima settimana. Dalla Procura di Varese è stato lanciato un appello: «Chiunque ritenga di avere informazioni utili sulla dinamica degli eventi del 1° luglio è invitato a contattare i carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese (tel. 0332/4501) o i Carabinieri del luogo di residenza».

Pubblicato su Corriere delle Alpi