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Addio allo scrittore argentino Abel Posse, dedicò romanzi a Evita Peron e Che Guevara

Tra i libri più premiati «Quando un figlio muore» e «La passione di Eva». Aveva 89 anni

Lo scrittore, saggista, giornalista e diplomatico argentino Abel Posse, che nei suoi romanzi ha mescolato storia e finzione, spesso costruiti su personaggi nostalgici del passato che vivono un presente sconsolato e frustrante, dedicando ritratti di successo a Evita Perón e Che Guevara, è morto a Buenos Aires a 89 anni.

La notizia è riportata dai giornali latinoamericani. Posse è autore di quattordici romanzi e cinque saggi, tradotti in diciannove lingue, e di un'ampia attività giornalistica come collaboratore dei quotidiano spagnolo El País e del quotidiano argentino La Nación. Ha raggiunto la notorietà internazionale con il romanzo esoterico Il viaggiatore di Agartha (1989). Con I quaderni di Praga (1998) ha romanzato il soggiorno di Che Guevara nella capitale cecoslovacca. La passione di Eva (1994; Sonzogno, 1996, riedito da Vallecchi, 2012) è il romanzo di Evita Perón.

Nato come Abel Ernesto Parentini Posse a Córdoba (Argentina) il 7 gennaio 1934, dopo aver studiato legge a Buenos Aires e scienze politiche alla Sorbona di Parigi, era entrato nel servizio diplomatico nel 1965. Da allora fino al pensionamento è stato console generale a Venezia (1973-1979), direttore del Centro culturale argentino a Parigi (1981-1985), ambasciatore in Cecoslovacchia (1990-1992), Repubblica Ceca (1992-1996), Perù (1998-2000), Danimarca (2000-2002), Unesco (2002) e Spagna (2002-2004). Nel 1987 Posse con il romanzo Los perros del paraíso era stato insignito del Premio internazionale Rómulo Gallegos, massimo riconoscimento letterario dell'America Latina.

El inquietante día de la vida (2001) gli è valso il premio della Academia Argentina de las Letras, di cui poi è diventato membro. La sua opera più toccante è stata la cronaca di Cuando muere el hijo (2009; Quando il figlio muore), scritta sul suicidio del suo primo e unico figlio Ivan nel 1983 a Parigi, quando aveva 15 anni.

Fu nominato da Mauricio Macri ministro dell'Istruzione della città di Buenos Aires: criticato dai sindacati degli insegnanti per le sue dichiarazioni controverse sulla dittatura militare argentina, si dimesse dodici giorni dopo il suo insediamento, nel dicembre 2009.

Pubblicato su Corriere delle Alpi