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Spagna, incendio a Murcia: 13 morti. La discoteca non doveva essere aperta: era stata chiusa nel 2022 per irregolarità. Una sopravvissuta: “È stato come uscire da un labirinto”

25 feriti, trovati sani e salvi i 5 dispersi. La Regione di Murcia ha dichiarato tre giorni di lutto

Sono state ritrovate sane e salve le cinque persone che erano date per disperse ancora stamattina dopo il rogo delle discoteche di Murcia: lo ha dichiarato il delegato del governo della città nel Sud della Spagna, Francisco Jime'nez. Le autorità del comune del Comune di Murcia hanno reso noto che nel 2022 la discoteca aveva ricevuto l'ordine di chiudere per una serie di irregolarità, quindi non avrebbe dovuto essere aperta. Il bilancio delle vittime del tragico incendio è quindi confermato a 13 morti. Jime'nez ha dichiarato alla Tv che «i vigili del fuoco hanno già controllato l'area delle macerie» e non sono stati trovati altri corpi, e che nelle ultime ore sono state localizzate due persone disperse, una a casa di un parente e l'altra sulla spiaggia. Secondo il sindaco di Murcia, Josè Ballesta, gli altri tre avevano contattato le loro famiglie ieri sera. Jime'nez ha chiesto pazienza per quanto riguarda l'origine dell'incendio e l'identificazione dei corpi perché in molti casi sono irriconoscibili, e ha spiegato che «i migliori esperti della Polizia Nazionale sono a Murcia, sia in termini di identificazione che di riconoscimento».

È dunque di 13 morti e 24 feriti, di cui 4 ricoverati, il bilancio definitivo del terribile incendio scoppiato all'alba di domenica, verso le sei, che ha provocato una strage in due discoteche alla periferia di Murcia, un centro di 400 mila abitanti del sud della Spagna. S'è continuato a lavorare tutta la notte e a scavare tra le macerie delle discoteche totalmente distrutte dell'incendio scoppiato ieri mattina all'alba. Nel palasport accanto, dove le autorità hanno raccolto i parenti delle vittime, continua la triste procedura dei riconoscimenti delle vittime, solo grazie al test del Dna. Quanto al bilancio delle persone scomparse, ieri notte mancavano all'appello cinque nomi. Stamattina, questo numero scende a due, perché tre di loro, nella nottata, hanno contattato i loro familiari. Intanto oggi iniziano i tre giorni di lutto decisi dalla Regione di Murcia: alle 12 verrà osservato un minuto di silenzio alle porte dei municipi e nelle sedi delle principali istituzioni in omaggio alle vittime.

I testimoni

E sono terribili le testimonianze di chi è riuscito a salvarsi dalle fiamme che in un attimo hanno avvolto l’intero edificio. «Stavo con un'amica nel bagno. Da lì abbiamo sentito delle grida. E siamo uscite di corsa. C'era tanto fumo, buio, non si vedeva niente, ma per fortuna siamo riusciti a uscire». E' il racconto di una delle sopravvissute all'incendio nelle discoteche di Murcia, la ventenne Adriana Caballero, che in quel locale stava festeggiando il compleanno. Altri raccontano le difficoltà di scappare dalla discoteca, piena di corridoi, sempre al buio: «Era come uscire da un labirinto, al buio, nel fumo», riferisce un altro sopravvissuto. Gli agenti stanno ancora indagando, tuttavia trapela che una decina dei tredici corpi trovati dentro la discoteca La Fonda si trovassero nella zona dei privèè, l'area riservata del locale per tenere feste private, al primo piano. E ieri notte in quella discoteca si stavano tenendo almeno due compleanni. Per scendere e uscire dal locale c'era solo una scala, e pare che la gran parte dei cadaveri siano stati ritrovati nella zona più lontana da questa scala. Altri testimoni riferiscono di non aver mai visto in quel locale alcuna uscita di sicurezza segnalata. Ma come ha detto il sindaco ieri sera, le indagini per stabilire eventuali responsabilità sono ancora all'inizio.

Pubblicato su Corriere delle Alpi