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Diciannovenne assassinato a Genova, Mahmoud attirato in una trappola: le armi comprate dai killer due ore prima dell’omicidio

Nuova svolta nell'inchiesta sul delitto del giovane i cui resti sono stati poi abbandonati in mare: secondo gli inquirenti Tito e Bob volevano punire la vittima che si stava ribellando a un sistema di sfruttamento

GENOVA. Abdelwahab Kamel detto "Tito" e Abdelghani Aly detto "Bob", i due parrucchieri in carcere da domenica con l'accusa di omicidio volontario, hanno comprato le armi circa due ore prima di uccidere il diciannovenne Mahmoud Abdalla, avendolo in precedenza convocato per un chiarimento nella casa-dormitorio che gli avevano messo a disposizione a Sestri Ponente. Il cadavere del ragazzo, ricordiamo, è stato poi trasportato a Chiavari, smembrato e i resti gettati in mare alla foce del torrente Entella.

Le telecamere e...

Pubblicato su Corriere delle Alpi