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Rivolta in Francia, più di 400 arresti. L’agente accusato di aver sparato al 17enne algerino a Nanterre: “Devastato, chiedo perdono”

La madre: «Non ce l’ho contro la polizia, la mia rabbia contro un solo agente». Macron: «Violenza ingiustificabile». Arrestato l’uomo che ha sparato al 17enne

PARIGI. In tutta la Francia, è stato dichiarato lo stato di allerta per la terza notte consecutiva di tensioni dopo l'uccisione del diciassettenne Nahel da parte di un poliziotto a Nanterre, periferia di Parigi. Durante la «marcia bianca» in onore di Nahel, che è stata macchiata da gravi incidenti, una banca è stata incendiata a Nanterre, minacciando le abitazioni vicine. Fonti ufficiali parlano di ormai 400 arrresti tra durante la protesta.

Almeno un centinaio di persone con il volto coperto da passamontagna hanno saccheggiato i negozi del centro commerciale di Les Halles, nel cento della capitale. Gravi danni sono stati registrati soprattutto nel negozio di Nike. Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato che «istruzioni sistematiche di intervento sono state impartite alle forze dell'ordine, che hanno già effettuato più di 100 fermi».

Diverse località della banlieue di Parigi, soprattutto nel nord, nel dipartimento Seine-Saint-Denis, sono stati presi d'assalto nella notte. A Noisy-le-Grand si registrano scontri fra gruppi di giovani e forze dell'ordine. Il commissariato di Saint-Denis è stato preso di mira da un attacco, così come quello della vicina Stains. Incendi sono stati appiccati a Rosny-sous-Bois. Charles Aslangul, sindaco di Bry-sur-Marne, ha denunciato un attacco con molotov e razzi artigianali contro i locali della polizia municipale, con successivi incendi e saccheggi. Attaccato anche da una trentina di persone il commissariato di Alfortville.

A Nantes, nell'ovest della Francia, un veicolo si è lanciato contro un supermercato, sfondando la saracinesca e dando il via ad un saccheggio.

Lancio di razzi anche contro gli autobus a Grenoble, nel sud-est della Francia, con i conducenti degli autobus che si sono rifiutati di continuare a prestare servizio.

Molotov contro un ufficio della polizia anche a Pau, nei Pirenei (ovest del Paese). I pompieri di Parigi e della regione Ile-de-France hanno invitato su Twitter a non intasare le linee a causa dell'enorme numero di chiamate di emergenza ricevute in queste ore.

A Nanterre, epicentro degli scontri, dispiegato un mezzo blindato della brigata antisommossa. A Tour, Avignone, Nantes e Tolosa sono in azione gli uomini dei reparti speciali Gign.

Le autorità francesi si aspettano che ci sia una propagazione delle violenze nelle prossime notti. Secondo una nota dei servizi francesi citata dalla polizia, quelle a venire saranno teatro di violenza urbana con azioni mirate nei confronti delle forze dell'ordine e dei simboli dello stato o del potere pubblico.

Intanto, l'agente di polizia responsabile degli spari che hanno causato la morte di Nahel durante un controllo stradale a Nanterre è stato accusato di omicidio volontario e posto in custodia cautelare. La procura ha dichiarato che le condizioni legali per l'uso dell'arma non sono state soddisfatte. L’uomo, accusato di aver sparato al 17enne noto come Nahel M a Nanterre, h detto attrraverso il suo legale: «Le prime parole che ha pronunciato sono state quelle di chiedere scusa e le ultime sono state quelle di chiedere scusa alla famiglia"» ha detto Laurent-Franck Lienard a BFMTV. «È devastato, non si alza la mattina per uccidere le persone».

La marcia in onore di Nahel, che ha visto la partecipazione di circa 6 mila persone, è partita dal complesso residenziale Pablo Picasso con slogan come «Giustizia per Nahel» e «Mai più». Durante la marcia, diversi poliziotti sono stati feriti e molte auto sono state incendiate. Gli scontri sono scoppiati quando la marcia è arrivata davanti al tribunale di Nanterre.

Nonostante gli sforzi di alcune figure del municipio di Nanterre per mantenere l'ordine e invitare alla calma, gli scontri sono stati quasi inevitabili. Il vescovo, monsignor Matthieu Rougé, ha lanciato un appello alla pacificazione in nome della fraternità tra le religioni.

La madre di Nahel: la mia rabbia contro un solo agente

«Non ce l'ho con la polizia, ce l'ho con una persona: quello che ha tolto la vita a mio figlio»: lo ha detto Mounia M., la madre di Nahel. «Lui - ha continuato la donna - non doveva uccidere mio figlio, c'erano altri modi di agire. Un proiettile? Così vicino al suo torace? No, non posso crederci. Ci sono altri modi di farlo uscire dalla macchina. Uccidere dei ragazzi cosi...per quanto tempo ancora?». Secondo la donna, il poliziotto «ha visto una faccia da arabo, quella di un ragazzino, e ha voluto togliergli la vita».

L’avvocato dell’agente: è devastato, ha chiesto perdono alla famiglia

Il poliziotto che due giorni fa ha ucciso con un colpo della sua arma di servizio il diciassettenne Nahel, a Nanterre, «è devastato» e chiede «perdono alla famiglia» del giovane. Lo ha detto a BFM TV l'avvocato dell'agente ora incarcerato, Laurent-Franck Lienard. «Lui - ha aggiunto il legale - non si alza la mattina per ammazzare la gente. Non voleva uccidere».

Le proteste continuano senza placarsi

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha condannato la «violenza ingiustificabile» e ha convocato un'unità di crisi interministeriale. Le autorità sperano di controllare la furia che si è scatenata nelle zone suburbane attraverso gli sviluppi delle indagini. La violenza urbana si sta diffondendo anche a Lione, Tolosa, Digione, Nizza, Roubaix, Amiens e Lille. La Procura non ha trovato giustificazioni per l'uso dell'arma da parte del poliziotto, che è ancora in stato di fermo, e ha chiesto il suo arresto. È stata aperta un'inchiesta giudiziaria per omicidio colposo.

Su Twitter il ministro dell'Interno parla di «una notte di insopportabile violenza contro i simboli della Repubblica: municipi, scuole e questure bruciati o attaccati» e dà il proprio «sostegno a polizia, gendarmi e vigili del fuoco che affrontano la situazione con coraggio». Aggiunge: «Vergogna a chi non ha invitato alla calma». Il municipio di Mons-en-Barœul, vicino a Lille, è stato in parte bruciato, riferisce il sindaco della città, Rudy Elegeest, spiegando che mercoledì sera una cinquantina di persone incappucciate ha sparato contro il municipio usando fuochi pirotecnici. La «sparatoria» è terminata intorno alle 4,30: «Siamo scampati al peggio, perché dentro c'erano tre agenti si sono nascosti per sfuggire a questa terribile violenza e alle fiamme», ha detto ancora Elegeest. I danni alla struttura sono «assolutamente considerevoli». Il piano terra del municipio è totalmente devastato, ha sottolineato il sindaco, parlando anche di incendi di automobili.

Nelle diverse città dove la rivolta cresce sono stati incendiati anche negozi, con qualche caso di saccheggio e di danneggiamento di edifici pubblici. A Fresnes è stata attaccata una prigione con bombe carta sparate da mortai pirotecnici, mentre a Clamart è stato bruciato un tram.

Come prevedibile la polizia è nel mirino della protesta. Motivo per cui il ministro della Giustizia, Eric Dupond Moretti, in visita al tribunale di Asnières-sur-Seine danneggiato questa notte durante gli scontri, ora dice: «Tutti quelli che sputano sulla polizia e sulla giustizia sono i complici morali di quello che sta succedendo». «Un impiegato ha rischiato di morire bruciato la notte scorsa», ha dichiarato il guardasigilli, precisando che 170 esponenti delle forze dell'ordine sono rimasti feriti nelle scorse ore. «Questo è il momento dell'emozione - ha proseguito Dupond-Moretti - un ragazzo di 17 anni è morto e i ragazzi di 17 anni non devono morire. Ma la giustizia non va negli studi tv, e non sta sui social network. Bisognerebbe che tutti lanciassimo appelli alla calma, che facessimo molta attenzione alle parole che pronunciamo».

«Le prossime ore devono portare a meditare e al rispetto», ha lancia un appello anche il presidente Macron, sperando che la marcia bianca prevista a Nanterre davanti alla prefettura di Hauts-de-Seine «si svolga sotto questo segno». Ha chiesto «la protezione di tutti i luoghi istituzionali» e ha detto che l'unità di crisi deve «organizzare i prossimi giorni in modo che ritorni la calma più completa». Nel frattempo 40 mila agenti di polizia e gendarmi - di cui 5 mila a Parigi e nella vicina banlieue - verranno mobilitati questa sera per far fronte ad eventuali violenze dopo la morte di Nahel: equivale a quattro volte le unità dispiegate nella notte tra mercoledì e giovedì, che ha visto 9 mila unità delle forze dell'ordine mobilitate, duemila delle quali nella zona di Parigi.

In tutta questa situazione resta, ovviamente, e principalmente, il dramma del diciassettenne ucciso. Dramma che ha continuato a generare un fiume di commenti politici, ieri, per tutto il giorno. Le immagini scioccanti pubblicate sui social mostrano un intervento della polizia «che chiaramente non rispetta le regole di ingaggio delle nostre forze dell'ordine», ha affermato la premier Elisabeth Borne. Macron ha parlato di un atto «inspiegabile» e «imperdonabile». Su richiesta del presidente della Repubblica, il ministro delegato per la città, Olivier Klein, ha già parlato con la madre del ragazzo per presentarle le «condoglianze del governo» e assicurarle «il sostegno della Nazione».

La tragedia è avvenuta nei pressi della stazione rer di Nanterre-Prefecture, a seguito di un controllo stradale. Il video circolato sui social mostra uno dei due poliziotti coinvolti che tiene sotto tiro il giovane conducente, poi gli spara a bruciapelo. Nel video si sente «ti sparano in testa», ed ora l’indagine deve accertare se quella frase sia attribuibile al poliziotto di 38 anni che poi ha sparato al ragazzo. Nahel è morto poco dopo essere stato colpito al petto. L’agente è stato fermato e interrogato dall'Ispettorato Generale della Polizia Nazionale: il fermo è stato prorogato «nella prospettiva di un'apertura dell'informazione giudiziaria prevista per giovedì (oggi, ndr)», ha indicato a fine giornata l'accusa. «Prenderemo le decisioni amministrative di sospensione se mai verranno mosse accuse contro di lui», ha annunciato Darmanin.

Vista la situazione sono state rinviate – «fino a nuovo ordine» - tutte le trasferte non prioritarie dei ministri del governo francese. Il caso ha tra l’altro riacceso le polemiche sull'azione delle forze dell'ordine in Francia, dove nel 2022 è stato registrato un numero record di 13 morti dopo il rifiuto di ottemperare ai controlli del traffico.

Pubblicato su Corriere delle Alpi