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Auto esplosa a Napoli, dopo la ricercatrice è morto anche Fulvio: il tirocinante non ce l’ha fatta

L’incidente venerdì scorso: coinvolto un prototipo sperimentale ad alimentazione ibrida

Le complicazioni respiratorie subentrate nelle ultime ore hanno spento ogni speranza. Fulvio Filace, il laureando in Ingegneria Meccanica della Federico II e tirocinante al Cnr rimasto coinvolto nello scoppio di un’auto “sperimentale” in Tangenziale a Napoli, non ce l’ha fatta. È morto nel reparto Grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli dove era ricoverato da venerdì 23 giugno, quando l’improvvisa esplosione della vettura ha sorpreso lui e la ricercatrice Maria Vittoria Prati. Inutili i tentativi dell’equipe guidata dal primario Romolo Villani di strapparlo alla morte: Fulvio, che abitava a San Giorgio a Cremano (in provincia di Napoli), era stato sottoposto a due interventi, uno per la rimozione dei tessuti necrotizzati e il secondo per l’innesto di cute.

Operazioni complesse, cui sono seguite le preghiere. E le lacrime. Quelle di mamma Maria Rosaria e di papà Salvatore, che da lunedì se ne sono stati lì, in maniera composta ma trafitti da dolore, fuori la stanza dove Fulvio era intubato. Non si capacitano dell’accaduto. Fulvio era un ragazzo con la testa sulle spalle, stava svolgendo un tirocinio ed è morto in un’esplosione dalle cause ancora ignote. Prima di lui era morta la ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati, che guidava quella vettura: la donna era rimasta intrappolata nell’abitacolo in fiamme e le sue condizioni erano apparse subito senza speranza, aveva infatti riportato ustioni profondissime sul 90% del corpo. La 66enne si è spenta lunedì. Per Fulvio, invece, qualche speranza c’era, benché avesse riportato il 70% di ustioni di terzo grado: il giovane, che sedeva sul lato passeggeri, era riuscito in qualche modo a trascinarsi fuori da quell’inferno di fuoco.

Maria Vittoria Prati e Fulvio Filace erano a bordo di una Polo Wolkswagen SaveLife di quinta generazione: convertita in ibrido-solare, il veicolo era stato realizzato nell’ambito di un progetto del Cnr denominato “LIFE-SAVE - Make your car a solar hybrid” che ha l’obiettivo di convertire le auto tradizionali in modelli ibridi-solari,uno spin-off dell’Università di Salerno, progetto portato avanti da quattro partner italiani (eProInn, Mecaprom, LandiRenzo e Solbian).

Sull’accaduto sta indagando la procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo per ora senza indagati: le ipotesi di reato per le quali si procede sono duplice omicidio e incendio. A lavoro ci sono i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli e del Ris di Roma: bisognerà individuare le cause dell’esplosione, capire se le regole del tirocinio di Fulvio siano state rispettate, se ci siano state delle responsabilità nella morte di Maria Vittoria Prati e di Fulvio Filace.

Pubblicato su Corriere delle Alpi