“Nata morta la bimba abbandonata nel cassonetto Caritas a Milano”. L’autopsia chiarisce il dubbio. Preoccupa la salute della mamma
MILANO. La neonata abbandonata sul cassonetto della Caritas era nata già morta. Lo ha stabilito, con ogni probabilità, l’autopsia sul corpicino della bimba, iniziata alle 21 di ieri sera - come previsto dalla legge a ventiquattro ore dal ritrovamento del corpicino - e conclusa dopo la mezzanotte. Ma per accertare le cause della morte, il medico legale si è preso tempo.
La piccola è stata vista nella serata di venerdì da un passante in bicicletta, sul cassone giallo di raccolta degli abiti usati, all’angolo tra via Botticelli e via Saldini, nel quartiere residenziale e universitario di Città Studi. Giacomo B., 70 anni, ha visto una manina spuntare da un fagotto appoggiato sul meccanismo rotante del cassonetto che non è stato girato, forse proprio con l’obiettivo di far ritrovare il corpicino. «All’inizio non capivo neanche se fosse una bambola o un bambino», ha spiegato l’anziano, che non aveva con sé il cellulare. Così, ha fermato un settantaquattrenne che abita a un isolato di distanza. Gli ha chiesto di poter usare il suo telefonino. Insieme, hanno chiamato il «112» e nel giro di pochi istanti sono arrivati i soccorsi con gli investigatori della Squadra mobile diretti da Marco Calì e il pm di turno Paolo Storari.
Avvolto in una felpa rossa e altri stracci, qualcuno aveva da poco abbandonato il corpicino senza vita della bimba. Addosso, ancora tracce di sangue e la placenta, segno di un parto clandestino avvenuto solo poche ore prima, sicuramente in casa: anche il cordone ombelicale era stato reciso artigianalmente.
Dietro l’abbandono del corpo della piccola, si cela molto probabilmente una storia di grande disperazione e c’è preoccupazione anche per le condizioni di salute della madre che gli investigatori stanno cercando a partire dagli ospedali milanesi e dell’hinterland. Nel frattempo, la procura ha aperto un fascicolo d'inchiesta, ma se gli ulteriori accertamenti dovessero confermare che la bimba è stata partorita già senza vita, verrebbe meno l’accusa di infanticidio, prima ipotesi formulata dal pm.
Nel frattempo, la notizia del ritrovamento della piccola ha creato grande tristezza nel quartiere di Città studi. Sono in molti a posare un fiore davanti al cassonetto o a fermarsi per fare il segno della croce. In serata la parrocchia ha anche organizzato una veglia di preghiera per la piccola.
Pubblicato su Corriere delle Alpi