Muore a 41 anni, il corpo della bellunese donato alla scienza
Dopo l’ultimo saluto, la salma è stata portata al Centro di anatomia clinica dell’Università di Padova dove sarà destinato all’insegnamento e alla ricerca
Nessun funerale: Elisabetta Balzan aveva deciso di donarsi alla scienza e la sua famiglia ha rispettato la sua volontà. La 41enne cresciuta nella frazione cittadina di Madeago è morta lunedì scorso per un male incurabile. Aveva solo 41 anni e la salma è stata trasportata dall’agenzia di onoranze funebri nel Centro di anatomia clinica dell’Università di Padova, dove sarà destinato all’insegnamento e alla ricerca per i medici e i chirurghi. La donazione del corpo alla scienza è diversa dalla donazione degli organi, che ha tutto un altro scopo e delle modalità diverse.
È regolata dalla legge “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”, che è stata approvata il 29 gennaio 2020. Balzan era ospite di Casa Tua Due, la struttura per malati terminali dell’Ulss 1 Dolomiti, dove ha affrontato la malattia con la dignità e la riservatezza di sempre. La mamma Laura con Mario, la sorella Monica con Tiziano, la nipote Valentina con Andrea e i pronipoti Sebastiano e Ambra ringraziano sentitamente tutto il personale che si è occupato di Elisabetta, oltre alle associazioni Adimed e Francesco Cucchini per «l’umanità e la professionalità dimostrata». E grazie di cuore anche a «tutti gli amici, che l’hanno sostenuta in questo lungo cammino».
Pubblicato su Corriere delle Alpi