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Milano, muore 11 giorni dopo l’intervento per perdere peso: indaga la procura

La tragedia di una donna di 28 anni operata all’Humanitas

MILANO. Sembrava essere andato tutto bene l’intervento chirurgico per perdere peso. Poi però a casa A.G., un ragazza di 28 anni, ha iniziato ad accusare fastidi e forti dolori all’addome. Così forti che i genitori il 19 marzo l’hanno portata al pronto soccorso alla clinica Humanitas di Rozzano. Lo stesso ospedale dove era stata operata con l’inserimento di un bypass gastrico e dimessa undici giorni prima senza problemi. La ragazza è stata subito operata e ricoverata in terapia intensiva, ma la sua situazione è precipitata fino al decesso avvenuto quarantott’ore più tardi, il 21 marzo.

La denuncia

Del caso, denunciato il 24 marzo dai familiari ai Carabinieri di Oleggio (Novara), è stato informato il pm di turno di Milano, competente per territorio. Una denuncia in cui i genitori chiedono di sapere le cause che hanno portato via la loro figlia. Come da prassi è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Tra gli atti urgenti il magistrato ha delegato ai militari di Rozzano di sequestrare la cartella clinica della ragazza.

L’inchiesta

L’indagine è stata già riassegnata al dipartimento “Tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro”, coordinato dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano. Tra gli accertamenti, tra cui anche l’autopsia sul corpo della ragazza, bisognerà chiarire se il decesso sia avvenuto per delle complicanze legate al primo intervento o a quello d’emergenza. Ed è eventualmente capire se ci sono state colpe attribuibili al personale medico.

Il cordoglio

«Humanitas esprime profondo cordoglio ai familiari per la scomparsa della giovane - si legge in una nota della struttura sanitaria-. La paziente, sottoposta a intervento chirurgico, era stata dimessa dall'ospedale in pieno benessere in data 8 marzo 2023. Il 19 è stata ricoverata in pronto soccorso in condizioni critiche, sottoposta a rianimazione e quindi ricoverata in terapia intensiva, senza purtroppo riuscire a risolvere la complicata situazione clinica».

Pubblicato su Corriere delle Alpi