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Chiese in Provincia di Trento - città di Vigo Di Fassa: Chiesa della Natività di San Giovanni Battista
Chiesa della Natività di San Giovanni Battista
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Dettagli
Storica sede della pieve di Fassa, la chiesa della Natività di San Giovanni Battista si erge su una collina che domina la valle. L'attuale edificio, orientato a nord-est, venne costruito da maestranze locali tra il 1480 circa e il 1489 in sostituzione della chiesa romanica documentata fin dal 1288. La facciata a due ripidi spioventi è stretta tra due contrafforti angolari ed è preceduta da un portico aperto lateralmente e illuminato frontalmente da una monofora centinata, al di sotto del quale si colloca il portale maggiore. Sopra il portico il disegno è completato da un piccolo rosone e da un oculo strombato. Le fiancate laterali sono asimmetriche; il lato sinistro, lungo il quale è presente un accesso secondario coperto da una tettoia lignea, è parzialmente celato dalla mole dell'alto campanile, caratterizzato dalla doppia cella campanaria illuminata da bifore archiacute e quadrifore centinate sovrapposte e dalla copertura a losanghe con timpani forati da monofore. Tra il campanile e la sacrestia, emergente a lato del presbiterio, si nota un'arcata murata che originariamente immetteva alla cappella del Rosario (sede dell'omonima confraternita), che fu demolita nel 1784. La fiancata destra è scandita da una successione di contrafforti in pietra a vista, tra i quali si aprono monofore archiacute. L'interno si sviluppa su tre navate, di cui la centrale di ampiezza doppia rispetto alle laterali, ripartite in quattro campate da pilastri circolari in pietra a vista. Un ampio arco santo archiacuto introduce al presbiterio, rialzato su due gradini e coperto da volta reticolata, i cui costoloni si raccordano alle lesene disposte in angolo. Sotto il presbiterio è presente una cripta con impianto a tre navate coperte da volte a crociera su pilastri ottagonali. Tale ambiente, un tempo dedicato a San Michele Arcangelo, è ora detto del "Rozar" (del Rosario), in quanto dopo la demolizione dell'omonima cappella la sede della confraternita del Rosario fu trasferita nella cripta.
Preesistenze
Nel locale sotterraneo attiguo alla cripta, detto "cappella dei morti", si è conservata parte della muratura della chiesa romanica precedente.
Pianta
Chiesa: navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, preceduta da un portico rettangolare. Presbiterio rettangolare, concluso da abside poligonale. Cripta: pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; abside poligonale.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi, stretta tra contrafforti angolari in pietra a vista, preceduta da un portico aperto sui lati nord-ovest e sud-est e illuminato da una monofora centinata posta sul lato sud-est. In basso si apre il portale archiacuto al quale si affiancano due contrafforti. Al di sopra del portico si collocano un piccolo rosone e un oculo circolare strombato.
Prospetti
Fiancate laterali asimmetriche. La fiancata nord-ovest è parzialmente celata dal campanile; una tettoia in legno a uno spiovente copre l'accesso laterale alla chiesa, situato in corrispondenza della seconda campata. All'altezza della quarta campata un'arcata archiacuta murata testimonia l'antica presenza della cappella del rosario. A sinistra del presbiterio si sviluppa la sacrestia. Il lato sud-est, rivolto a valle, è scandito da una successione ordinata di contrafforti in pietra a vista, tra i quali si aprono bifore archiacute strombate, ed è percorso alla base da una zoccolatura eminente, intonacata, che prosegue sull'abside. In corrispondenza della quarta campata si trova l'accesso alla cosiddetta "cappella dei morti". Presbiterio e abside sono caratterizzati dalla presenza di cantonali in pietra a vista e recano tre bifore ogivali strombate. Sul lato sud-est una tettoia copre il portale d'accesso alla cripta, illuminata da finestre rettangolari aperte alla base dell'abside.
Campanile
Torre campanaria a pianta quadrangolare, addossata al centro della fiancata nord-ovest e parzialmente inserita nella struttura della chiesa. Fusto intonacato poggi
962 - 1105 (fondazione preesistenze)
Non si hanno notizie certe riguardanti la fondazione della chiesa medievale di San Giovanni Battista. L'ipotesi tramandata dalla storiografia ottocentesca, secondo cui la costruzione della pieve di San Giovanni sarebbe cominciata nel 962 e che la prima menzione dell'edificio risalirebbe al 1105, ad oggi non ha trovato alcuna conferma documentaria.
1227/02/07 - 1288/11/08 (menzione carattere generale)
Per quanto concerne l'istituzione della pieve di Fassa, che alcuni studiosi ritengono risalire addirittura all'epoca carolingia, la prima notizia si trova in un contratto matrimoniale del 7 febbraio 1227, stipulato "in Faxia apud domum domini plebani Faxie". A questa data esisteva certamente già una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, la cui prima menzione esplicita si trova in un atto di concessione di indulgenze per la chiesa pievana e per quella di Santa Giuliana, datato 8 novembre 1288.
XIV - XIV (decorazione preesistenze)
L'abside della chiesa romanica fu affrescata esternamente da un anonimo maestro locale sul finire del XIV secolo. Tracce di tali affreschi, raffiguranti gli arcangeli, si conservano nel locale interrato attiguo alla cripta odierna, chiamato "cappella dei morti" perché fu a lungo utilizzato come ossario.
1368 - 1368 (menzione cripta di San Michele)
In un documento del 1368 conservato presso l'archivio parrocchiale si fa riferimento a una cripta dedicata a San Michele Arcangelo, posta sotto il coro della chiesa romanica.
1450 - XV (demolizione preesistenze)
Divenuta troppo angusta per ospitare la popolazione della valle, la chiesa romanica dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista fu demolita nella seconda metà del XV secolo.
1474 - 1489/09/13 (ricostruzione intero bene)
La ricostruzione della chiesa si data tradizionalmente a partire dal 1480 circa ed entro il 14 settembre 1489, giorno della sua consacrazione. Nulla si sa delle fasi di avanzamento del cantiere, la cui direzione è stata attribuita dubitativamente a Francesco Mauringer (muratore) di Gardena, padre di Michele, il quale a sua volta fu il fondatore di una bottega di maestranze locali con sede a Cavalese. Il Mauringer è ricordato dalle fonti come massaro di Fassa e la sua presenza è documentata a Vigo di Fassa nel 1474 assieme a quella di un altro muratore, Stoffel (Cristoforo), cosa che ha indotto la critica a ipotizzare che stessero lavorando al cantiere della pieve. La sua arme è murata accanto al portale maggiore e ricorre anche nelle chiavi di volta della navata. In assenza di riscontri documentari il suo coinvolgimento diretto nella fase progettuale o edificatoria è da ritenersi incerto.
1480 - 1489/09/13 (costruzione cripta)
L'attuale cripta venne costruita contestualmente ai lavori di riedificazione della chiesa, sull'area immediatamente a nord del presbiterio della chiesa romanica. Nel locale sotterraneo attiguo alla cripta, detto "cappella dei morti", si sono conservate alcune murature dell'antinca abside che recano tracce di affreschi.
1489/09/13 - 1489/09/14 (consacrazione carattere generale)
Il 13 settembre 1489 Corrado, vescovo d'Abila e suffraganeo del cardinale Melchiorre von Meckau, principe vescovo di Bressanone, consacrò la chiesa riedificata al titolo dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Il giorno dopo venne consacrata anche la cripta dedicata a San Michele Arcangelo.
1489/09/13 - 1489/09/13 (modifica intitolazione carattere generale)
In occasione della consacrazione della nuova chiesa (13 settembre 1489), l'originale intitolazione della pieve al solo San Giovanni Battista, documentata dal 1288, fu modificata in chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Si ignora l'epoca in cui fu definita l'attuale dedicazione.
1490 - 1510 (decorazione abside)
L'Ultima Cena affrescata nell'abside fu eseguita da un anonimo maestro trentino tra il 1490 e il 1510 circa.
1498 - 1498 (decorazione presbiterio)
Il ciclo affrescato