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Chiese in Provincia di Trento - città di Strigno: Chiesa dell'Immacolata
Chiesa dell'Immacolata
Beata Vergine Immacolata
Dettagli
La chiesa parrocchiale dell'Immacolata, orientata a est, sorge nella parte bassa dell'abitato di Strigno. Venne ricostruita in stile neoclassico, sul luogo di un precedente edificio sacro, tra il 1826 e il 1831, su progetto dell'architetto Sebastiano De Boni e completata con la costruzione della facciata, progettata da Emilio Paor, solamente nel 1901. La facciata a tempio classico tetrastilo è scandita da semicolonne ioniche con ritmo alternato e conclusa da un frontone triangolare. Nel settore centrale si apre un portale architravato. Il campanile, appartenente alla chiesa primitiva, è caratterizzato da una doppia cella campanaria con bifore e trifore. Internamente, l'edificio si presenta a tre navate: la centrale di dimensioni maggiori è voltata a botte unghiata, mentre le laterali, suddivise in cinque campate, hanno volte a crociera. Il presbiterio, rialzato su tre gradini e concluso da un'abside semicircolare, presenta una volta a vela che simula una cupola su pennacchi.
Preesistenze
Campanile originario. Parte del presbiterio, dell'abside e delle due sacrestie risalenti alla primitiva chiesa.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, a tre navate; presbiterio quadrato; abside semicircolare.
Facciata
Facciata a tempio classico tetrastilo, scandita da semicolonne ioniche con ritmo alternato e conclusa da un frontone triangolare. Nel settore centrale si apre un portale architravato sovrastato da una targa, entro un incasso rettangolare. I prospetti delle navate laterali, spezzati, riprendono la facciata e sono contraddistinti da semicolonne ioniche reggenti semifrontoni. Finiture ad intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate caratterizzate da due paraste ioniche che completano lateralmente il disegno della facciata e dai corpi delle navate laterali, arretrati rispetto alla facciata e aperti da ingressi secondari. Sacrestia vecchia posta a nord e sacrestia nuova a sud. Finiture ad intonaco tinteggiato.
Campanile
Struttura a pianta quadrata, posta a nord; fusto in pietra intonacata raso sasso; doppia cella campanaria con bifore sovrastate da trifore; monofore nei timpani della cuspide; cuspide ottagonale con scandole lignee.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata sulla navata centrale; volte a crociera sulle cinque campate delle navate laterali; volta a vela che simula una cupola su pennacchi sul presbiterio; catino absidale.
Coperture
Tetto a doppia falda sulla navata centrale e a una falda sulle navate laterali; tetto a due falde sul presbiterio che gira semiconico sull'abside. Manto di copertura in lamiera metallica sulla navata centrale e in lamiera metallica sulle parti restanti.
Interni
Tre navate separate da arcate a pieno centro impostate su pilastri. Ogni navata laterale, di minore altezza e lunghezza rispetto alla navata maggiore, è suddivisa in cinque campate e illuminata da due finestre circolari. La navata centrale è contraddistinta da paraste corinzie, addossate ai pilastri, reggenti cornicione marcapiano perimetrale, oltre il quale si aprono tre finestre lunettate per lato. Presbiterio preceduto da arco santo, rialzato su tre gradini e caratterizzato da due portali laterali. Abside scandita da paraste corinzie con due finestre centinate. Finiture ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in seminato alla veneziana; pavimento del presbiterio a lastre lapidee.
Elementi decorativi
Decorazione plastica nel timpano della facciata. Decorazione pittorica sull'arco santo, il presbiterio e l'abside.
XV - XV (costruzione preesistenze )
Nei primi decenni del Quattrocento venne costruito un edificio sacro a Strigno, dedicato alla Madonna e a San Zenone, che sostituì l'antica pieve di Castello d'Ivano, dedicata a San Giovanni Battista e menzionata già nel XIII secolo.
1470 - 1470 (sopraelevazione campanile)
Nel 1470 il campanile fu completato con la doppia cella campanaria.
XVII - XVII (cambio intitolazione carattere generale)
Nel corso del XVII secolo la chiesa venne intitolata alla Madonna Immacolata.
1786 - 1786 (cambio giurisdizione carattere generale)
La pieve di Strigno nel 1786 passò dalla diocesi di Feltre a quella di Trento.
1826 - 1831 (ricostruzione intero bene)
A causa dell'aumento demografico, si decise di costruire, sul luogo della precedente chiesa, un nuovo edificio sacro, più ampio, su progetto dell'architetto di Feltre Sebastiano De Boni. I lavori iniziarono nel 1826 e terminarono nel 1831; solo la facciata venne lasciata incompiuta per mancanza di fondi. Della vecchia chiesa sopravvivono il campanile e parte del presbiterio, l'abside e le due sacrestie.
1840/08/19 - 1840/08/19 (consacrazione carattere generale )
La nuova chiesa venne consacrata il 19 agosto 1840 dal vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer.
1879 - 1879 (decorazione intero bene)
Nel 1879 l'interno venne decorato da stucchi di Pasquale Bianchi e dipinti di Agostino Aldi.
1901 - 1901 (realizzazione facciata)
La facciata verrà terminata solo nel 1901, su progetto dell'architetto trentino Emilio Paor, riutilizzando anche elementi lapidei del precedente edificio.
1913 - 1913 (rifacimento pavimentazione)
Il pavimento venne rifatto nel 1913.
1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)
La prima guerra mondiale provocò gravissimi danni al monumento, che venne trasformato in magazzino militare, spogliato di molti arredi e colpito da granate. La decorazione plastica e scultorea dell'interno andò perduta.
1919 - 1921 (restauro intero bene)
L'edificio, a seguito dei danni provocati dalla prima guerra mondiale, fu restaurato tra il 1919 e il 1921. L'interno dell'edificio venne ornato con motivi decorativi dal padre francescano Angelo Molinari.
1929 - 1932 (decorazione intero bene)
Tra il 1929 e il 1932 la decorazione venne sostituita da dipinti di Anton Sebastian Fasal, con il quale collaborò anche il pittore locale Felice Fesler.
1970 - 1970 (eliminazione decorazione)
Nel 1970, a seguito delle disposizioni del Concilio Vaticano II, gran parte della decorazione di Anton Sebastian Fasal venne eliminata.
1985 - 1985 (restauro intero bene)
La chiesa fu soggetta a restauri nel 1985.