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Chiese in Provincia di Trento - città di Romeno: Chiesa di Santa Maria Assunta
Chiesa di Santa Maria Assunta
ASSUNZIONE S. Maria Assunta
Dettagli
La chiesa di Santa Maria Assunta a Romeno, a lungo chiesa di riferimento della pieve omonima, viene probabilmente eretta nel centro dell’abitato intorno al XII secolo; la prima menzione indiretta dell’esistenza di un luogo di culto a Romeno, identificato ipoteticamente con la chiesa in questione, risale infatti al 1187. Il primo documento a citare la chiesa è datato 1309; gli atti delle visite pastorali riportano a più riprese che l’edificio era troppo angusto rispetto alla quantità di fedeli che doveva contenere; l’ampliamento necessario vede la luce a fine XVIII secolo, al termine del quale l'edificio acquisisce le forme odierne. La facciata, a spioventi, è articolata in due ordini suddivisi da un cornicione; quello inferiore, tripartito da quattro lesene, è caratterizzato al centro dal portale architravato d'ingresso, con piedritti culminanti in vasi fiammati e frontone curvilineo coronato da un fastigio lapideo. I settori laterali presentano due nicchie centinate ospitanti sculture. L'ordine superiore, ritmato da quattro brevi lesene, è aperto al centro da una finestra mistilinea sormontata da un fastigio. Le lesene mediane sono coronate da un elemento a palmetta, quelle periferiche si sviluppano in cornici di stucco a volute contrapposte e spezzate profilanti il prospetto, raccordate presso l'incontro delle falde di copertura da un elemento a conchiglia sovrastante una nicchia mistilinea. Le fiancate rivelano il lieve aggetto della porzione della navata corrispondente alla seconda campata interna, sono caratterizzate dal rientro del presbiterio, illuminato da una finestra mistilinea per lato, e presentano un ingresso laterale. All'altezza della zona presbiteriale è presente su entrambi i lati un corpo aggiunto a pianta quadrangolare, avente la funzione di sacrestia e coro. Il prospetto posteriore rivela il profilo piano dell'abside, caratterizzata da una nicchia mistilinea dipinta ad imitazione di una finestra. La torre campanaria, aderente a livello della navata presso il fianco destro, presenta un fusto quadrangolare partito da una cornice e dotato di accesso indipendente ed elevato sul lato meridionale, servito da due scalinate e sovrastato da una meridiana dipinta. La cella campanaria, delimitata da cornici, è aperta sui quattro lati da una monofora a tutto sesto ed è sovrastata da un frontone ribassato su ogni lato, ospitante un quadrante dell'orologio. Dai frontoni si diparte la ripida cuspide a piramide ottagonale, rivestita da scandole lignee e coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, distinta in tre campate non uniformi da arcate trasversali a tutto sesto, sostenute da pilastri semi addossati alle pareti laterali ribattuti da lesene culminanti in capitelli corinzi. La controfacciata è caratterizzata dalla cantoria a fronte mistilineo, sostenuta da colonne e rinserrata da paraste desinenti in capitelli corinzi, a sostegno del cornicione corrente che si snoda lungo le pareti. Le campate sono caratterizzate da volte a botte lunettate e unghiate; nel settore intermedio tra la seconda e la terza campata si aprono gli ingressi laterali. La campata limitrofa al presbiterio ospita due cappelle laterali poco profonde. L'arco santo a tutto sesto introduce all'ambiente, elevato da due gradini e delimitato da balaustre lapidee, del presbiterio a pianta quadrangolare, caratterizzato da pilastri angolari, su cui poggiano le arcate che definiscono l'ambiente, coperto da una cupola poggiante su pennacchi e dotato di accesso alla sacrestia sul lato destro. La parete laterale sinistra è aperta su un ambiente a pianta quadrangolare; il presbiterio è concluso da una seconda campata coperta da volta a botte, ospitante l'altare maggiore. I prospetti laterali e quello posteriore esterno sono caratterizzate da dipinti murali aventi carattere ornamentale. La facciata, le pareti e le volte interne presentano un ricco apparato decorativo di tipo pittorico e stucchivo avente carattere ornamentale e figurativo.
1100 - 1187 (costruzione intero bene)
Sulla base dei dati storici desunti dalla bibliografia, si ipotizza che il nucleo originario dell'edificio sacro sia stato eretto nel corso del XII secolo (incerta).
1187 - 1187 (menzione carattere generale)
La prima testimonianza indiretta dell'esistenza di un luogo di culto a Romeno, identificato ipoteticamente con il nucleo originario dell'attuale chiesa parrocchiale, proviene da un documento risalente a questo anno, in cui viene menzionato un "presbyter de Romeno".
1213 - 1213 (menzione intero bene)
La prima citazione della chiesa risale ad un documento stilato in questo anno, riportato da Curzel (1999).
1309 - 1309 (menzione intero bene)
La bibliografia è concorde nel collocare in questo anno la stesura di un documento che attesterebbe esplicitamente l'esistenza dell'edificio di culto.
1537 - 1537 (visita pastorale intero bene)
Gli atti della visita pastorale di questo anno riportano che si ordinò di erigere una sacrestia, dato che all'epoca a tale uso era preposto l'angusto locale al piano terra della torre campanaria; le disposizioni non vennero però eseguite.
1695 - 1695 (visita pastorale intero bene)
I visitatori vescovili, in questa data, riportano che la chiesa era troppo angusta rispetto al numero di fedeli che doveva contenere; risalgono a questa occasione le prime intenzioni di ampliare l'edificio, oltre all'ordine di scialbare le pareti interne del coro e di restaurare le pareti e la copertura.
1766 - 1766 (visita pastorale intero bene)
Gli interventi di restauro ordinati dai visitatori vescovili circa settant'anni prima non vennero probabilmente realizzati; la chiesa, secondo gli atti della visita pastorale del 1766, versava in condizioni deplorevoli. Già da questa data il parroco don Leonardo Toniolli intraprende una decisa attività di promozione dell'ampliamento dell'edificio sacro, che viene attuato qualche anno più tardi.
1770 - 1770 (dotazione orologio campanile)
L'orologio della torre campanaria viene installato in questo anno.
1773 - 1775 (ricostruzione intero bene)
Al 1773 risale la demolizione del presbiterio; la chiesa, che versava in condizioni di degrado almeno dall'inizio del secolo XVIII, subisce in questi anni una parziale ricostruzione, su progetto di Pietro e Antonio Bianchi. Una volta riedificato il presbiterio, la cui volta viene dipinta ad affresco da Giovanni Battista Lampi, nei due anni successivi vengono realizzate la cappella laterale e la sacrestia. Il cantiere viene però interrotto per qualche tempo, a causa della mancanza dei fondi necessari a completare l'opera.
1780 (?) - 1786 (completamento lavori intero bene)
I lavori di riedificazione della chiesa riprendono intorno al 1780, sotto la reggenza della parrocchia da parte di don Francesco Saverio Aliprandini, grazie al primo promotore della riedificazione della chiesa, l'ex parroco don Leonardo Toniolli, tornato a Romeno al fine di reperire i fondi necessari al completamento delle opere edilizie. Il denaro necessario viene reperito attraverso un'asta realizzata con i beni appartenuti all'appena defunto parroco Pietro Urmacher. La fabbrica viene così conclusa nel 1786.
1787 - 1787 (lavori interno)
In questo anno vengono posti gli altari laterali, dedicati alla Madonna del Rosario e al Crocifisso, un tempo appartenuti al convento dei Domenicani di Bolzano, soppresso due anni prima dall'imperatore austroungarico Giuseppe II; nello stesso anno, viene realizzato l'impianto stucchivo e la tinteggiatura della pareti interne.
1792 - 1792 (nuovo portale facciata)
Il portale in pietra bianca e rossa di Coredo viene realizzato in questo anno.
1825/08/31 - 1825/08/31 (consacrazione carattere generale)
L'edificio, riedificato in nuove forme nell'ultimo quarto del secolo precedente, viene consacrato in questa data dal vescovo Francesco Saverio Luschin.
1839 - 1839 (ricostruzione cantoria)
In questo anno viene riedificata la cantor