- Home
- > Chiese e Luoghi di culto
- > Chiesa della Beata Maria Vergine Inviolata
Chiese in Provincia di Trento - città di Riva Del Garda: Chiesa della Beata Maria Vergine Inviolata
Chiesa della Beata Maria Vergine Inviolata
Chiesa di Santa Maria Inviolata BMV Inviolata
Dettagli
Il santuario di Santa Maria Inviolata, orientato a est, sorge a Riva del Garda. Fu edificato in stile barocco tra il 1603 e il 1609, attorno ad un'immagine sacra dipinta verso il 1600, per volere del conte Giannangelo Gaudenzio Madruzzo e con il sostegno del vescovo Carlo Gaudenzio Madruzzo. Il prospetto principale, aperto da un portale architravato con frontone triangolare, è ripreso dai due prospetti laterali. Sul corpo dell'edificio a sezione quadrata si innesta un tiburio ottagonale. Il campanile, isolato rispetto al corpo di fabbrica dell'edificio, è dotato di due celle campanarie e concluso da un cupolino. Internamente, l'aula ottagonale è scandita da paraste composite, tra le quali si inseriscono arcate a tutto sesto, dove si aprono quattro cappelle semicircolari, i tre ingressi e il presbiterio. L'aula è coperta da un tamburo ottagonale dove si innesta una cupola a spicchi. Il presbiterio, rialzato su un gradino, è voltato a botte. Una ricchissima decorazione a stucco del lombardo Davite Reti nei colori del bianco, dell'oro e del bronzo avvolge totalmente l'aula, la cupola ed il presbiterio; tra gli stucchi si inseriscono affreschi di Martino Teofilo Polacco e dipinti ad olio di Pietro Ricchi.
Pianta
Pianta centrale ottagonale, inscritta in un quadrato, con quattro cappelle angolari a pianta semicircolare alternate a quattro bracci a pianta rettangolare, tre dei quali corrispondono agli ingressi e il quarto, più profondo, corrisponde al presbiterio.
Facciata
Il prospetto principale con cantonali in pietra a vista presenta un settore centrale eminente, sottolineato da simili cantonali e concluso da un frontone triangolare. Al centro si apre un portale architravato costituito da due colonne con capitelli compositi sorreggenti un frontone triangolare, sovrastato da una finestra circolare. Finiture ad intonaco rustico.
Prospetti
I prospetti secondari riprendono quello principale, sono aperti da due portali laterali architravati e sovrastati da frontone triangolare. Finiture ad intonaco rustico.
Campanile
Struttura a pianta quadrata, isolata e posta a nord del presbiterio; fusto in muratura con cantonali di pietra a vista; prima cella campanaria aperta da bifore; seconda cella campanaria ottagonale con aperture rettangolari; cupolino rivestito in rame.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: aula coperta da cupola a spicchi su tamburo ottagonale; calotte in corrispondenza delle cappelle e volta a botte sugli ingressi e sul presbiterio.
Coperture
Tetto dell'aula a più falde, rivestito da lamiera in rame; tetto del tiburio piramidale a otto falde con cupolino sommitale, rivestiti da lamiera in rame.
Interni
Aula scandita da paraste composite, poggianti su zoccoli lapidei e sorreggenti cornicione marcapiano, tra le quali si inseriscono arcate a tutto sesto, dove si aprono quattro cappelle rialzate su un gradino e precedute da balaustre, alternate ai tre ingressi e al presbiterio. Tamburo caratterizzato da otto finestre rettangolari. Presbiterio preceduto da arco santo, rialzato su un gradino e separato dall'aula da balaustre e da una cancellata; è caratterizzato da due portali laterali ed è illuminato da una finestra termale, posta sulla parete di fondo.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in pietra, che riprende lo schema compositivo della cupola a otto spicchi, decorato da due rosoni ad intarsi marmorei con motivi stellati: il maggiore collocato al centro ed il minore davanti all'ingresso principale.
Elementi decorativi
Aula, cupola e presbiterio interamente rivestiti da stucchi nei colori del bianco, dell'oro e del bronzo, affreschi e dipinti a olio.
1600 - 1600 (preesistenze intero bene)
L'erezione della chiesa è connessa alla grande devozione popolare nei confronti di un'immagine sacra dipinta verso il 1600, all'interno di una nicchia muraria, raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano ed attribuita a Bartolomeo Mangiavino da Salò.
1603 - 1609 (costruzione intero bene)
A partire dal 1603 la chiesa venne costruita per volere del conte Giannangelo Gaudenzio Madruzzo e della moglie Alfonsina Gonzaga, con il sostegno del vescovo Carlo Gaudenzio Madruzzo. Rimane incerto l'architetto: le antiche fonti riportano la notizia di un architetto portoghese operante a Roma; attualmente la critica tende a proporre come progettista il bresciano Pietro Maria Bagnatore. La data 1609, incisa sugli stucchi dell'abside, è indicativa della fine dei lavori di erezione dell'edificio: la decorazione plastica è opera del lombardo Davide Reti.
1609 - 1611 (costruzione intorno)
Accanto all'edificio sacro, a partire dal 1609, fu costruito un convento, donato dalla famiglia Madruzzo nel 1611 ai Gerolimini.
1609 - 1644 (decorazione intero bene)
I lavori di decorazione e completamento degli arredi interni continuarono per diversi anni: la decorazione plastica della navata venne completata da Davide Reti entro il 1618, la decorazione pittorica fu iniziata da Martino Teofilo Polacco tra il 1615 e il 1620 e completata da Pietro Ricchi tra il 1640 e il 1644.
1636/05/28 - 1636/05/28 (consacrazione carattere generale)
La chiesa fu consacrata il 28 maggio 1636 dal principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo.
1682 - 1682 (costruzione campanile )
Nel 1682 venne ultimato il campanile.
1807 - 1810/04/25 (chiusura intorno)
Nel 1807 l'ordine dei Gerolimini fu soppresso per decisione del governo bavaro, tuttavia la chiesa rimase aperta al culto. Il decreto napoleonico di soppressione del 25 aprile 1810 colpì nuovamente il convento e la chiesa venne chiusa.
1816 - 1817 (cambio amministrazione intorno )
Nel 1816 il convento fu affidato ai Minori Conventuali di San Francesco, che vi si trasferirono l'anno successivo.
1817/06/23 - 1817/06/23 (danneggiamento cupola)
Il 23 giugno 1817 un incendio danneggiò la cupola, rovinando i dipinti e gli stucchi interni.
1822 - 1822 (riparazione cupola)
Nel 1822 la cupola fu rivestita con lastre di rame.
1823/09/08 - 1823/09/08 (danneggiamento cupola)
L'8 settembre 1823 un uragano danneggiò nuovamente la cupola.
1848 - 1849/04/18 (variazione d'uso intorno )
Nel 1848 il convento fu sottoposto alla giurisdizione del vescovo e l'anno successivo, il 18 aprile, l'ordine dei Minori Conventuali di San Francesco venne soppresso per decisione del governo austriaco: il convento venne occupato dal comando militare.
1870/03/02 - 1870/03/02 (acquisto intero bene)
Il 2 marzo 1870 la chiesa e il convento dell'Inviolata furono acquistati dal comune di Riva del Garda.
1877 - 1877 (cambio amministrazione intorno )
Dal 1877 l'edificio conventuale fu ceduto in usufrutto alle Figlie del Sacro Cuore.
1904 - 1907 (restauro intero bene )
Tra il 1904 e il 1907 la chiesa fu oggetto di restauri, ad opera dei milanesi Pietro Calori (decorazione plastica) e Luigi Cavenaghi (decorazione pittorica).
1965 - 1965 (variazione d'uso intorno )
Le Figlie del Sacro Cuore abbandonarono il convento nel 1965, utilizzato in seguito da associazioni cattoliche con scopi vari.
1988 - 1992 (restauro intero bene )
Tra il 1988 e il 1992 sono state restaurate la decorazione pittorica e plastica della chiesa, sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Verona.
2005 - 2012 (restauro intero bene )
L'ultimo restauro complessivo è stato effettuato tra il 2005 e il 2010 (pale d'altare, elementi lapidei, decorazione pittorica e plastica). Gli ultimi lavori, ancora in corso, riguardano gli impianti della chiesa.
2011 - 2012 (restauro intorno)
E' in corso il restauro del co