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Chiese in Provincia di Trento - città di Riva Del Garda: Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Rocco
Chiesa dei Santi Vigilio e Rocco
Dettagli
La piccola chiesa, orientata a nord, venne eretta in contrada di Castello, vicino al porto, tra il 1564 e il 1566, come scioglimento di un voto fatto dalla comunità di Riva del Garda durante l'epidemia di peste del 1512. Era in origine costituita da una navata a pianta rettangolare, sviluppata su due campate e coperta da tetto a due spioventi, e da un'abside a pianta quadrata, con tamburo e volta ottagonale. Gestita dalla Confraternita di San Rocco fino alla sua soppressione nel 1807, fu in seguito cappella municipale. Colpita da una bomba durante la prima guerra mondiale, venne privata dell'intera navata; rimane ancora oggi intatta la zona dell'abside, con ampio accesso dall'arcata a pieno centro corrispondente all'originario arco santo, chiuso da un cancello e protetto da una vetrata nella zona superiore. L'interno è caratterizzato da un unico altare addossato alla parete di fondo e da un portale sul fianco destro che conduce all'ambiente un tempo adibito a sacrestia. Quattro pennacchi affrescati raccordano l'alzato con il tamburo e la cupola, riccamente ornati da stucchi e affreschi del 1700.
Pianta
Pianta quadrata, corrispondente all'area absidale della chiesa originaria.
Prospetti
Prospetto sud prospiciente la piazza, centrato da ampia luce a pieno centro, corrispondente all'originario arco santo; l'edificio è addossato al palazzo comunale sul fianco destro e parzialmente incassato tra gli altri edifici che chiudono la piazza sul lato sinistro. Aperture ovali in corrispondenza del tamburo ottagonale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volta a vela ottagonale in muratura.
Coperture
Copertura a otto falde; manto di copertura in coppi.
Interni
Ambiente a pianta quadrata, con altare marmoreo sulla parete di fondo, un monumento commemorativo in marmo sulla parete sinistra e l'accesso all'ambiente un tempo adibito a sacrestia su quella destra. Quattro pennacchi ornati da affreschi raccordano le pareti al tamburo ottagonale, illuminato da finestre sui lati nord, sud e sud-ovest e coperto da cupola decorata sugli otto spicchi alternativamente da affreschi e stucchi ad altorilievo. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in quadrotte di pietra calcarea bianca e rossa, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Una ricca decorazione plastica e pittorica orna la cupola, il tamburo e il lato interno dei piedritti dell'arcata d'ingresso.
1564/10/29 - 1566 (costruzione intero bene)
La costruzione della chiesetta di San Rocco, scioglimento di un voto fatto dalla popolazione di Riva del Garda in occasione dell'epidemia di peste del 1512, iniziò nell'autunno del 1564 (la delibera del Comune è del 29 ottobre). A febbraio dell'anno successivo l'edificio era già in piedi ed era dotato di un altare, ma nel settembre del 1566 era ancora privo del tetto.
1574/05/24 - 1574/05/24 (consacrazione carattere generale)
La consacrazione avvenne il 24 maggio 1574.
1579/10/17 - 1627 (ampliamento intero bene)
La prima visita pastorale fatta alla chiesa, avvenuta il 17 ottobre 1579, ordinò di sfondare uno dei muri per costruire la sacrestia e di erigere un secondo altare sul lato destro. La sacrestia esisteva sicuramente nel settembre del 1627, quando venne redatto lì l'inventario dei beni della chiesa.
1660 - 1700 (ristrutturazione intero bene)
Grossi lavori di ristrutturazione e abbellimento interessarono la chiesa a partire dal 1660, quando Antonio Caminada e la sua bottega furono incaricati di eseguire il portale in pietra. Nel 1663 maestro "Lutero Paroldi de Vich" firmò un contratto per costruire un parapetto di pietra. Tra il 1671 e il 1700 la chiesa venne ampliata verso ovest e verso nord, realizzando l'attuale abside e una cappella per l'altare di San Valentino. I costruttori furono Antonio Bianchi e Piero Peroto, figlio di Andrea Santorum. Sono state registrate spese anche per le vetrate e il pavimento. Sempre nel 1700 venne siglato l'accordo con lo stuccatore Santo Miola per le decorazioni, mentre Giacomo Eccher eseguì i riquadri affrescati.
1807 - 1807 (passaggio di proprietà intero bene)
In seguito alla soppressione della Confraternita di San Rocco, per effetto della legislazione bavarese, la chiesa divenne cappella municipale.
1882 - 1883 (ristrutturazione intero bene)
Luigi Antonio Baruffaldi, consigliere municipale e conservatore dei monumenti di Riva, si occupò di una generale ristrutturazione dell'edificio a partire dal mese di novembre del 1882. Si eseguirono riparazioni al manto di copertura e interventi strutturali sulla volta dell'abside, venne chiusa la nicchia che ospitava l'altare di San Valentino, vennero ricavate due stanze per il Comune tra la volta della chiesa e il tetto e venne chiusa una delle finestre dell'abside. La chiesa venne poi ritinteggiata, le vetrate furono sostituite o riparate, venne sistemato il pavimento e furono restaurati altari, pale e banchi.
1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)
Durante la prima guerra mondiale la chiesa fu colpita e danneggiata da una bomba nella zona della navata.
1919 - 1919 (demolizione parziale intero bene)
Approfittando dei danni arrecati dalla guerra, nel 1919 si decise di abbattere l'intera navata della chiesa e di conservarne la sola abside, così come si era ipotizzato già nel 1911 per ampliare l'antistante piazza San Rocco e agevolare il transito di persone e merci. Si occupò del risanamento della chiesa e dell'intera piazza il giovane architetto Giancarlo Maroni.
1950 - 1956 (ristrutturazione intero bene)
Una generale ristrutturazione sostenuta in parte dal Comune, in parte dalla Soprintendenza, interessò l'edificio tra il 1950 e il 1956: vennero sigillate le crepe nella cupola e inseriti dei tiranti in ferro, venne scrostato l'intonaco pericolante, fu rappezzata la muratura, vennero eseguite stuccature in cemento e furono restaurati e integrati stucchi (stuccatore Pegoretti) e dipinti (pittore Alberto Susat).
2010 - 2011/08/16 (restauro intero bene)
Dopo una perizia realizzata nel 2008, si sono conclusi nell'estate 2011 i più recenti lavori di restauro alla chiesetta, durati quasi un anno sotto la direzione dell'architetto Cinzia D'Agostino della Soprintendenza per i Beni architettonici. In questa occasione l'ex sacrestia è stata liberata dai quadri elettrici dell'illuminazione pubblica. L'inaugurazione è avvenuta il 16 agosto.