- Home
- > Chiese e Luoghi di culto
- > Chiesa di San Faustino
Chiese in Provincia di Trento - città di Ragoli: Chiesa di San Faustino
Chiesa di San Faustino
S. FAUSTINO martire S. Faustino
Dettagli
Posta in posizione panoramica e ben visibile dalla valle, la Parrocchiale di San Faustino venne costruita con orientamento a nord-ovest su progetto del comacino Francesco Cometti a partire dal 1765, sopra un terrazzamento artificiale e accessibile da un'imponente scalinata in granito. La facciata emergente è scandita da due ordini di paraste con capitelli compositi, con ritmo ABA, separati da cornicioni modanati; i settori laterali sono ornati da finte nicchie centinate con cornici in stucco, mentre al centro si apre il portale maggiore lapideo, architravato e completato da frontone interrotto. Al di sopra vi è un'ampia cartella prospettica in stucco con iscrizione dedicatoria e, al centro del secondo ordine, una monofora a luce mistilinea. Il frontone triangolare con timpano incassato reca al centro i simboli del santo titolare. Le fiancate lisce sono raccordate alla facciata e alla zona presbiteriale mediante angoli smussati; ciascuna presenta un ingresso secondario e tre finestre sagomate. L'abside poligonale è scandita da lesene, a ripresa del motivo in facciata. Sul fianco destro emerge il corpo della sacrestia, il campanile invece si eleva sul lato sinistro, presso il presbiterio, con scarpa e fusto in granito a vista; la cella campanaria è dotata di quattro ampie monofore centinate, delimitate lateralmente da pilastri angolari e chiuse in basso da balaustre e la copertura è a cipolla. L'interno è ad unica navata, divisa in due campate da coppie di paraste con capitelli compositi, raccordate in alto dal cornicione perimetrale plurimodanato. Lungo le fiancate si aprono quattro cappelle poco profonde a pianta rettangolare, fra loro speculari. La cantoria, con parapetto ondulato, occupa l'intera controfacciata, sostenuta da una coppia di colonne libere. L'arco santo con spigoli smussati introduce al presbiterio, ampliato verso la navata ed elevato complessivamente di cinque gradini; qui e lungo l'abside poligonale continua il motivo delle paraste composite. Le volte a vela di navata e presbiterio sono ingentilite da decorazioni in stucco e affreschi di Bartolomeo Zeni.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata emergente tipo tempio tetrastilo, scandita da due ordini di paraste con capitelli compositi, con ritmo ABA, separati da cornicioni modanati; mentre i settori laterali sono ornati da finte nicchie centinate con cornici in stucco, al centro si apre il portale maggiore lapideo, elevato su tre gradini, architravato e completato da frontone interrotto. Al di sopra vi è un'ampia cartella prospettica in stucco con iscrizione dedicatoria e, al centro del secondo ordine, una monofora a luce mistilinea. Frontone triangolare con timpano incassato, recante al centro i simboli del santo titolare. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate lisce, raccordate alla facciata e alla zona presbiteriale mediante angoli smussati; ciascuna presenta un ingresso secondario e due finestre sagomate, una per ogni campata, più un'ulteriore finestra nel presbiterio. Sul fianco destro emerge il corpo della sacrestia. L'abside poligonale è scandita da lesene, a ripresa del motivo in facciata. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta sul lato sinistro, presso il presbiterio. Scarpa e fusto in granito a vista, recante feritoie rettangolari e quadranti di orologio nella parte alta, la cella campanaria, sempre in granito a vista, è marcata da cornici orizzontali eminenti e dotata di quattro ampie monofore centinate, delimitate lateralmente da pilastri angolari e chiuse in basso da balaustre. Tiburio ottagonale intonacato e tinteggiato, con piccole finestre centinate, alternativamente aperte e cieche, su ogni lato. Copertura a cipolla, sormontata da globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a v
1764 - 1766 (inizio lavori intero bene)
A partire dal 14 ottobre 1764 sono documentati i passi compiuti dalla comunità delle cinque ville di Ragoli (Favrio, Vigo, Bolzana, Coltura e Pez) per la realizzazione di una nuova chiesa curaziale, più centrale e sicura rispetto a quella dei Santi Faustino e Giovita, presso il cimitero. Furono quindi eletti per ogni villa dei procuratori, incaricati di ottenere dall'autorità vescovile il permesso per la costruzione, di stabilire il luogo in cui sarebbe sorta e di accordarsi con i capomastri, mentre si raccoglievano offerte e donazioni per finanziare l'impresa. Il 29 settembre 1765 Francesco Cometti fu incaricato del progetto e della direzione del cantiere, che iniziò nel 1766, con il concorso della popolazione, impegnata a fornire materiali, mezzi di trasporto e giornate di lavoro. La posa della prima pietra avvenne il 27 aprile 1766, con l'intervento di monsignor Gerolamo Brochetti, canonico della cattedrale.
1770/09/06 - 1770/09/06 (benedizione carattere generale)
Il 6 settembre 1770 la chiesa venne benedetta dall'arciprete di Tione.
1770 - 1784 (completamento intero bene)
La costruzione proseguì negli anni successivi con gli interventi di rifinitura: con due contratti, firmati il 10 giugno 1770 e il 27 aprile 1783, Bartolomeo Zeni si accordò per affrescare le volte rispettivamente del presbiterio e delle due campate della navata; nel 1773 Pietro fu Domenico Simoni di Cort si impegnò a preparare duecento assi di legno per l'estate successiva; il 9 gennaio 1780 Giuseppe Zambotti, vetraio di Fiavé, ricevette l'incarico per la realizzazione di cinque finestre e nello stesso anno fu completata la decorazione plastica in facciata. Sempre nel 1780 Domenico e Francesco Benedetti di Castione firmarono il contratto per i gradini di accesso al presbiterio e alle cappelle, da completare entro due anni, e nel 1782 quello per il pavimento del presbiterio, la predella (gradino d'altare) dell'altare maggiore e quattro acquasantiere gemelle, il tutto da consegnare entro il mese di agosto del 1784.
1814 - 1860 (costruzione campanile)
Il campanile venne eretto nel corso dell'Ottocento, in un arco di tempo compreso tra il 1814 e il 1860, riutilizzando probabilmente il granito ricavato dalla demolizione di quello della chiesa cimiteriale.
1837/08/24 - 1837/08/24 (consacrazione carattere generale)
La mattina del 24 agosto 1837 il principe vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer consacrò la chiesa.
1839 - 1839 (sostituzione pavimentazione)
Nel 1839 fu sostituita la pavimentazione, realizzata in pietra calcarea e marmo nero.
1909 - 1909 (ristrutturazione intero bene)
L'edificio sacro fu ristrutturato nel 1909.
1940/05/29 - 1940/05/29 (erezione a parrocchia carattere generale)
La chiesa fu eretta a parrocchia il 29 maggio 1940.
1947 - 1947 (ristrutturazione intero bene)
Un nuovo intervento di ristrutturazione fu attuato nel 1947. In quell'occasione Luigi Delaidotti dipinse l'immagine di Santa Cecilia in controfacciata, sopra la cantoria.
1971 - 1971 (ristrutturazione intero bene)
Ancora una volta nel 1971 il tempio fu ristrutturato e adeguato alle norme liturgiche del Concilio Vaticano II.
1988 - 1988 (manutenzione sottotetto)
Tra luglio e settembre 1988 furono realizzati lavori di sistemazione del sottotetto.
1989/09/13 - 1989/09/13 (danneggiamento intero bene)
Il terremoto del 13 settembre 1989 danneggiò considerevolmente l'edificio, già bisognoso di restauri. La chiesa venne dichiarata inagibile e chiusa al culto.
1989 - 1995 (restauro intero bene)
Dopo un primo intervento urgente di consolidamento delle strutture portanti e la parziale riapertura al culto, tra il 1991 e il 1995, su progetto dell'ingegner Enrico Binelli, iniziò il restauro completo dell'edificio: furono consolidate le strutture di fondazione e sottofondazione mediante micropali in acciaio e la realizzazione di un dado in cemento armato. Successivamente l'alzato v