Chiese in Provincia di Trento - città di Pergine Valsugana: Chiesa di Sant'Antonio Abate

Chiesa di Sant'Antonio Abate
S. Antonio abate

TRENTO / PERGINE VALSUGANA
piazza Santa Maria - Pergine Valsugana (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa sorge nei pressi della pieve di Pergine, nel cuore del centro storico, con orientamento a nord-ovest. Si ritiene che l'origine del luogo di culto risalga al XII secolo: la primitiva chiesetta posta a servizio del circostante cimitero fu interrata dai detriti di un'alluvione alla fine del XV secolo; sulla struttura originaria venne edificato un nuovo edificio negli anni immediatamente successivi alla distruzione e nel corso del XVIII secolo fu riedificata su progetto di Pietro... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa sorge nei pressi della pieve di Pergine, nel cuore del centro storico, con orientamento a nord-ovest. Si ritiene che l'origine del luogo di culto risalga al XII secolo: la primitiva chiesetta posta a servizio del circostante cimitero fu interrata dai detriti di un'alluvione alla fine del XV secolo; sulla struttura originaria venne edificato un nuovo edificio negli anni immediatamente successivi alla distruzione e nel corso del XVIII secolo fu riedificata su progetto di Pietro Somalvico. La facciata a due spioventi è molto slanciata verso l'alto ed è occupata da un portale architravato, sovrastato da una finestra trilobata. L'interno si articola in una navata unica suddivisa in tre campate, le cui pareti sono ornate da motivi plastici in stucco che si estendono anche nel presbiterio rettangolare.

Preesistenze

Struttura della precedente chiesa che funge da fondamenta per l'attuale chiesa (voltata a botte).

Pianta

Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, terminante in un presbiterio rettangolare.

Facciata

Facciata a capanna con portale architravato, affiancato da due finestre quadrate chiuse da grate in ferro; a sovrastare un'apertura trilobata. Lo spiovente di sinistra di sviluppa asimettricamente rispetto a quello di destra oltre il limite della facciata.

Prospetti

Fiancata sud-ovest aggettante rispetto al profilo della facciata, tagliata a metà da un stretta tettoia; la fiancata opposta risulta aggettante in corrispondenza della seconda campata ed in corrispondenza del volume della sacrestia è coronata da un campaniletto a vela, posto di traverso.

Struttura

Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'interno e all'esterno; strutture di orizzontamento: due volte a crociera nella navata; volta a crociera nel presbiterio.

Coperture

Tetto a doppia falda sulla navata e sul presbiterio, ricoperto da lastre di porfido. La tettoia sulla fiancata è coperta da coppi in laterizio.

Interni

Navata unica suddivisa in due campate da due arcate trasversali a tutto sesto delimitanti uno stretto settore intermedio sul quale si apre il portale laterale; le pareti perimetrali sono scandite da pareste dotate di capitelli compositi modellati in stucco, sopra i quali corre un cornicione aggettante; in corrispondenza della prima campata arcate cieche a pieno sesto, in corrispondenza della seconda arcate inquadranti strette nicchie. Arco santo a tutto sesto che precede il presbiterio sopraelevato su un gradino, lungo le cui pareti prosegue la teoria di paraste. Sei finestre lunettate illuminano l'interno dell'edificio. Dal portale posto sul presbiterio, sovrastato da un'apertura quadrata dotata di balaustra (una sorta di loggetta), si accede attraverso un corridoio alla sacrestia, che è posta alle spalle del presbiterio. La sacrestia è collegata con l'edificio ad uso civile, chiamato monegarìa.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimento a quadrotte disposte a corsi obliqui.

Elementi decorativi

Cornici e cartelle in stucco modellato lungo le pareti.

1089 - 1089 (menzione carattere generale)

La tradizione locale ricorda fin dal 1089 l'esistenza di una cappella forse già dedicata a Sant'Antonio Abate o forse dedicata alle Anime, che serviva l'antico cimitero di Pergine.

1490 - 1497/03/03 (costruzione intero bene)

In seguito ad un'alluvione, avvenuta nel 1490, che sommerse di detriti l'edificio più antico, la comunità affidò al pievano Cristoforo Clamer il compito di erigere una nuova chiesa sopra quella interrata; da fonti documentarie si evince che l'edificio era già concluso il 3 marzo 1497. La chiesa interrata continuò ad essere utilizzata fino al XVIII secolo (ciò ha comportato una certa confusione nell'individuazione della dedicazione: chiesa delle Anime identificò a lungo la struttura sotterranea, mentre quella esterna fu chiamata di Sant'Antonio raramente anche di San Valentino).

1744 - 1746 (riedificazione intero bene)

La chiesa fu ceduta ai Confratelli del Santissimo Sacramento nel 1744, che la ritennero troppo angusta: essi presero la decisione, con l'approvazione della Curia di Feltre, di riedificare l'edificio per ottenere uno spazio più grande. Nel 1746 la nuova chiesa, il cui progetto è stato attribuito a Pietro Somalvico, era stata completata e ornata di stucchi.

1797 - 1797 (chiusura carattere generale)

In seguito allo spostamento del cimitero nel 1797, le ossa che vennero alla luce furono deposte nella chiesa sotterranea delle Anime, ancora agibile nonostante la trasformazione di quella superiore, e le entrate furono definitivamente murate.

XX - XX (restauro intero bene)

All'inizio del XX secolo grazie al parroco Regensburger, fu realizzata una tettoia sul fianco occidentale e sulla facciata per proteggere tracce di affreschi, oggi non più visibili ad eccezione di un lacerto con San Cristoforo.

1943 - 1945 (variazione d'uso intero bene)

Durante la seconda guerra mondiale, l'edificio fu adibito dall'esercito tedesco a magazzino.

1945 - XX (ristrutturazione intero bene)

Alla fine della guerra la chiesa fu ripulita da don Mario Martinelli ed inizialmente usata soprattutto per le riunioni delle "Figlie di Maria"; in questi anni venne modificato l'altare maggiore, con la realizzazione al posto della pala d'altare della riproduzione della grotta di Lourdes.

1960 - 1969 (restauro tetto)

Negli anni Sessanta don Guido Endrizzi provvide a sostituire parte del tetto in lastre di porfido (in particolare sopra il presbiterio).

1974 - 1975 (restauro intero bene)

Tra il 1974 e il 1975 l'edificio fu restaurato per volere di don Dario Casagrande: fu realizzato un nuovo manto di copertura del tetto; venne tolta la grotta di Lourdes collocata sul presbiterio; fu rifatto il pavimento con piastre bianche e rosse; venne realizzato un nuovo impianto di riscaldamento ad aria e un nuovo impianto elettrico; furono imbiancate le pareti e sostituiti i vetri. In occasione di tali lavori fu scoperta un'apertura dalla quale accedere al vano inferiore.

1980 - 1989 (manutenzione intero bene)

Per ovviare alla crescente umidità negli anni Ottanta del XX secolo fu realizzato intorno al perimetro della chiesa un cunicolo di drenaggio.

1986 - 1989 (restauro intero bene)

Tra il 1986 e il 1989 furono ritinteggiati gli intonaci interni ed esterni e fu rimesso a posto il tetto.

2001 - 2002 (restauro affresco)

Il frammento di affresco, raffigurante San Cristoforo, posto sulla parete esterna della chiesa è stato restaurato tra il 2001 e il 2002.

Mappa

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