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Chiese in Provincia di Trento - città di Moena: Chiesa di San Volfango
Chiesa di San Volfango
S. Volfango
Dettagli
La chiesa di San Volfango sorge nei pressi della parrocchiale di Moena, con orientamento a est. A lungo ritenuta l'edificio sacro più antico del paese, la sua fondazione si situa quasi certamente nella prima metà del XV secolo ed entro il 1432, anno in cui fu consacrata al titolo del santo vescovo tedesco. La facciata monocuspidata reca in basso un portale affiancato da due finestre quadrangolari chiuse da inferriate, e in alto una finestra cruciforme sovrastata da un oculo circolare strombato. Le fiancate, lisce, presentano una finestra per lato. L'interno si sviluppa a navata unica, sormontata da un soffitto ligneo a schifo. Nella parete di fondo è ricavata una nicchia inquadrata dall'arco santo originale, nella quale è collocato l'altare.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata monocuspidale; sistema di forature determinato dalle aperture del portale, delle due finestre che lo affiancano, nonché dell'apertura cruciforme e dell'oculo strombato che lo sovrastano.
Prospetti
Fiancate laterali lisce, ciascuna recante una finestra rettangolare.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco. Strutture di orizzontamento: soffitto ligneo a schifo.
Coperture
Tetto a doppia falda con struttura lignea e manto di copertura in scandole.
Interni
Navata unica con murature lisce; nella parete di fondo è scavata una nicchia inquadrata da un arcata a pieno centro.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento uniforme in mattonelle di cotto disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Affreschi adornano l'intera navata.
XV - 1432 (fondazione intero bene)
Non si hanno testimonianze dirette sulla fondazione della chiesa di San Volfango, posta accanto alla parrocchiale di Moena. Alcuni studiosi locali la ritengono il più antico edificio sacro di Moena e la identificano con il tempio consacrato al titolo di San Vigilio nel 1164 dal Beato Aldelpreto, allora vescovo di Trento. Tale ipotesi si basa, in realtà, su un errore di trascrizione del millesimo dipinto alla sommità della facciata compiuto nel XIX secolo da uno studioso locale, Antonio Vanzetta, che interpretò la data come 1025 anziché come 1626. È assai più probabile che la costruzione dell'edificio sia avvenuta in un'epoca prossima alla sua consacrazione (1432). Tale opinione trova conferma indiretta nella straordinaria diffusione del culto di San Volfango nel territorio alpino germanofono a partire dal XV secolo.
1432 - 1432 (consacrazione carattere generale)
Il sacello fu consacrato da fra Giovanni dei Minori, vicario generale del principe vescovo di Trento, nel 1432.
1440 - 1460 (decorazione facciata)
La facciata fu affrescata con immagini di santi verso la metà del XV secolo.
1450 - 1474 (decorazione navata)
La navata fu decorata a fresco da un anonimo maestro tirolese nel corso del terzo quarto del XV secolo.
1626 - 1626 (ristrutturazione intero bene)
Il millesimo 1626 dipinto alla sommità della facciata si riferisce, con ogni probabilità, allo svolgimento di imprecisati lavori di restauro o ristrutturazione dell'edificio. Risale forse a questa data l'apertura di una nicchia centinata visibile in numerose fotografie d'epoca, che andò a distruggere la porzione centrale dell'affresco sovrastante il portale maggiore.
1690 - 1710 (posa in opera soffitto)
Il soffitto ligneo "a schifo" che sovrasta la navata fu approntato dallo scultore locale Giovanni Guadagnini tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo.
1782 - 1782 (soppressione e variazione d'uso carattere generale)
Nel 1782 la chiesa di San Volfango fu soppressa per effetto delle disposizioni giuseppine e utilizzata come magazzino.
1851 - 1864 (restituzione al culto carattere generale)
San Volfango fu restituita al culto tra il 1851 e il 1864, grazie all'intervento di don Giovanni Battista Piva, che vi pose la sede del sodalizio femminile del Sacro Cuore di Gesù.
1872 - 1872 (rifacimento coperture)
Nel 1872 si procedette al rifacimento della copertura in scandole e fu realizzato un piccolo campanile ligneo in corrispondenza dell'abside. Tali lavori sono testimoniati da fotografie d'epoca pubblicate da Brovadan (2002).
1872 - 1913 (costruzione sacrestia)
Tra il 1872 e il 1913 alla struttura dell'abside poligonale fu addossata quella di una piccola sacrestia.
1918 - 1925 (demolizione abside)
L'abside poligonale originale della cappella fu demolita entro il 1925 per fare posto al monumento ai caduti della prima guerra mondiale.
1939 - 1940 (restauro intero bene)
L'edificio fu restaurato tra il 1939 e il 1940 circa, sotto la direzione del soprintendente Nicolò Rasmo. In occasione di tali lavori venne tamponata la nicchia sovrastante il portale maggiore, fu riportata alla luce la decorazione a fresco della navata, scialbata in epoca imprecisata, e fu ripristinato l'antico arco santo. In un'ottica di purismo storico furono inoltre eliminate le semicolonne in stucco approntate tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo per sostenere il soffitto ligneo dello scultore locale Giovanni Guadagnini.
1998 - 1999 (restauro intero bene)
Un ulteriore intervento di consolidamento delle murature e sistemazione degli esterni è stato condotto tra il 1998 e il 1999.