Chiese in Provincia di Trento - città di Malosco: Chiesa di Santa Tecla

Chiesa di Santa Tecla
S. TECLA vergine e martire S. Tecla

TRENTO / MALOSCO
via Santa Tecla - Malosco (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa di Santa Tecla di Malosco, citata già nel 1282 dal celebre testamento del vicedomino Pietro da Malosco, epoca in cui era probabilmente una modesta cappella, subisce nel corso dei secoli una serie di interventi, che la vedono acquisire forme gotiche probabilmente nel XV secolo. La ricostruzione, nel XVIII secolo, in forme barocche, ha determinato l'aspetto attuale della chiesa, conservando però l'asetto più antico del presbiterio, non interessato dagli interventi. La facciata,... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di Santa Tecla di Malosco, citata già nel 1282 dal celebre testamento del vicedomino Pietro da Malosco, epoca in cui era probabilmente una modesta cappella, subisce nel corso dei secoli una serie di interventi, che la vedono acquisire forme gotiche probabilmente nel XV secolo. La ricostruzione, nel XVIII secolo, in forme barocche, ha determinato l'aspetto attuale della chiesa, conservando però l'asetto più antico del presbiterio, non interessato dagli interventi. La facciata, timpanata, è scandita in due ordini da una trabeazione spezzata a fregio liscio; l'ordine superiore presenta una porzione centrale leggermente aggettante, ospitante una finestra lunettata dotata di cornice lapidea modanata affiancata da una specchiatura rettangolare modanata su entrambi i lati. L'ordine inferiore è tripartito da quattro paraste, le centrali ribattute, dotate di zoccolo. La porzione centrale, aggettante, presenta le paraste parzialmente sovrapposte a quelle dei volumi laterali; questi presentano nicchie centinate ospitanti sculture. Al centro, elevato da quattro gradini, è collocato il portale lapideo d'ingresso, architravato e caratterizzato da fregio liscio e cornice timpanata sorretta da mensole a volute sdoppiate. La fiancata destra è percorsa, a livello della navata, da una cornice che riprende la trabeazione in facciata, da cui si dipartono due finestre lunettate; presso il presbiterio si impone il corpo quadrangolare della sacrestia. Il fianco sinistro aderisce al prospetto meridionale del campanile, seguito da un corpo aggettante ospitante una cappella laterale interna e aperto da una finestra lunettata sul prospetto orientale. Il presbiterio è illuminato da una finestra a sesto acuto, inferriata; il prospetto orientale rivela l'andamento poligonale dell'abside, illuminata da un oculo presso la parete di fondo. Il campanile, aderente al fianco sinistro in prossimità della facciata, presenta un fusto quadrangolare partito da tre cornici lapidee e dotato di scarpa e di portale lapideo architravato di accesso sul prospetto occidentale. La porzione sottostante la cella campanaria reca su tutti i lati arcate cieche a tutto sesto sorrette da piedritti incassati in materiale lapideo, sovrastate su tutti i prospetti ad eccezione di quello settentrionale dai quadranti dipinti dell'orologio. La cella campanaria è aperta sui quattro prospetti da monofore a tutto sesto; al di sopra di questa è innestato un frontone ribassato su ogni prospetto, ospitante una seconda monofora a tutto sesto, su cui si innesta la cuspide a piramide ottagonale, coperta da scandole lignee e coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, scandita in due campate da due arcate longitudinali sostenute da tre pilastri murali, raccordati da una cornice corrente posta a livello dell'imposta delle volte a botte unghiata che coprono l’ambiente, intervallate da tre arcate trasversali in corrispondenza dei pilastri. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sorretta da due colonne e caratterizzata da una balaustra curvilinea, culminante a livello dei pilastri mediani; questi presentano una nicchia centinata rinserrata da lesene composite. La seconda campata ospita un ingresso laterale presso la parete destra e una cappella laterale, elevata da un gradino, presso la parete sinistra. L'arco santo a tutto sesto introduce all'ambiente, elevato da due gradini, del presbiterio, dotato di portale lapideo architravato d'accesso ai locali di sacrestia presso la parete destra e coperto da una volta reticolare, le cui nervature poggiano su peducci distribuiti lungo le pareti. Una fascia perimetrale marmorea corre lungo le pareti. Lungo le pareti interne è presente un impianto decorativo pittorico avente carattere ornamentale e figurativo, accompagnato da un apparato stucchivo avente carattere architettonico.

Pianta

Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare concluso da abside poligona

1200 - 1282 (costruzione intero bene)

Adottando il testamento di Pietro da Malosco (1282) come termine ante quem circa l'erezione del primo luogo di culto, si può ipotizzare che la prima chiesa, più probabilmente una cappella, sia stata costruita nel corso del XIII secolo.

1282/08/18 - 1282/08/18 (menzione carattere generale)

La prima menzione attestante la chiesa risale al testamento del vicedomino Pietro da Malosco, con il quale egli destinava una certa quantità annuale di olio alla chiesa.

XV - XV (ricostruzione intero bene)

L'edificio originario viene probabilmente ricostruito in forme gotiche nel corso del XV secolo (incerta).

1538 - 1538 (menzione intero bene)

Marini (2004) riporta che a questo anno risale una menzione dell'edificio sacro, indicato col titolo di cappella negli atti visitali della visita clesiana.

1616 - 1616 (menzione intero bene)

Alla visita pastorale del vescovo suffraganeo Pietro Belli risale l'ordine di tinteggiare le pareti interne dell'edificio.

1768 - 1768 (concessione fonte battesimale carattere generale)

In questo anno viene autorizzata la custodia del fonte battesimale.

1771 - 1773 (ricostruzione parziale intero bene)

Weber (1937) e Marini (2004) riportano di un'ampliamento della chiesa operato in questo anno, che vide la ricostruzione della navata e della facciata, ma che non implicò modifiche presso il presbiterio; la chiesa acquista le forme odierne.

1782 - 1782 (ampliamento campanile)

In questo anno il campanile viene elevato; la presenza di archi ciechi nel livello sottostante l'attuale cella campanaria permette di apprezzare l'entità dell'intervento.

1823 - 1849 (dotazione pulpito interno)

Durante la reggenza del curato don Giovanni Martinelli viene realizzato il pulpito ligneo, non più presente.

1850 - 1898 (lavori intero bene)

In questo lungo arco temporale sono testimoniati alcuni interventi, come l'erezione della cantoria; un documento datato al 1873 e citato da Marini (2004) riporta che in quell'anno urgevano lavori presso la sacrestia e le pareti esterne, probabilmente effettuati negli anni seguenti.

1909 - 1909 (menzione intero bene)

Gli atti visitali di questo anno riportano che il vescovo Celestino Endrici ordinò di spostare la scala di accesso alla cantoria dai locali interni del campanile a quelli della navata; nello stesso anno vengono effettuate altre operazioni di restauro.

1919/08 - 1919/08 (erezione a parrocchia carattere generale)

In questa data la chiesa, già dipendente dalla pieve di Fondo, viene elevata al titolo di parrocchiale.

1928 - 1928 (restauro intero bene)

In questo anno, anche grazie al contributo di molte famiglie di Malosco, vengono effettuati alcuni interventi di restauro presso gli interni e le pareti esterne, ed in particolar modo in facciata; gli interni vengono dotati di un impianto decorativo pittorico realizzato da Metodio Ottolini.

1988 - 1988 (restauro intero bene)

Marini (2004) riporta che in questo anno vengono effettuati alcuni restauri, tra cui la sostituzione del manto di copertura del campanile e della chiesa.

2008 - 2012 (restauro interno)

In questi anni vengono effettuati alcuni restauri conservativi presso l'impianto decorativo ad affresco lungo le pareti interne; i restauri interessano inoltre l'altare maggiore.

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