Chiese in Provincia di Trento - città di Condino: Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco

Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco
chiesa di S. Rocco Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano Ss. Sebastiano e Rocco

TRENTO / CONDINO
piazza San Rocco - Condino (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Orientata a nord-est, la chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco, nota anche con il titolo al solo San Rocco, si eleva nel cuore del centro abitato di Condino, in località Pagne, nella piazza su cui si affaccia anche il palazzo comunale. Un primo edificio quattrocentesco fu riedificato nelle forme attuali tra il 1527 e il 1531 da Giovanni Antonio Comani di Osteno, che aveva già lavorato alle chiese di San Lorenzo sulla Rocca Pagana e di San Bartolomeo a Brione, coadiuvato dal figlio Cristoforo,... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Orientata a nord-est, la chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco, nota anche con il titolo al solo San Rocco, si eleva nel cuore del centro abitato di Condino, in località Pagne, nella piazza su cui si affaccia anche il palazzo comunale. Un primo edificio quattrocentesco fu riedificato nelle forme attuali tra il 1527 e il 1531 da Giovanni Antonio Comani di Osteno, che aveva già lavorato alle chiese di San Lorenzo sulla Rocca Pagana e di San Bartolomeo a Brione, coadiuvato dal figlio Cristoforo, dal genero Milano Boteli tagliapietra, da maestro Stefanino e maestro Gianmaria. Altri operai documentati provenivano da Campione, dal Bergamasco e da Brescia. La semplice facciata a due spioventi è caratterizzata da cantonali angolari sfalsati in pietra a vista, portale architravato completato da frontone triangolare e due finestre quadrate. La cornice dell'oculo superiore strombato, due riquadri figurati, la meridiana e il frontone triangolare sono affrescati. Le fiancate sono ritmate ciascuna da due paraste in pietra a vista e percorse da un fregio affrescato superiore. In corrispondenza della seconda campata a sinistra si apre l'ingresso secondario, elevato su due gradini e protetto da una tettoia a tre falde. Sempre sul lato sinistro, addossata al presbiterio, sorge la sacrestia. Lungo il fianco destro si aprono due monofore centinate in corrispondenza della navata e una in corrispondenza del presbiterio, rettangolare, con parete di fondo cieca e cantonali sfalsati in pietra a vista. Le finiture sono a intonaco con stillature, formanti motivi a triangoli bianchi e rossi. Un campaniletto emerge dallo spigolo nord del fianco sinistro, con breve fusto intonacato e parzialmente affrescato, cella a sporto sostenuta da archetti e aperta da quattro ampie monofore e copertura a quattro falde. All'interno la navata è divisa in due campate da coppie di pilastri in granito, sorreggenti arcate trasversali; lungo le fiancate e l'arco santo corre un fregio affrescato a motivi decorativi rinascimentali. Un'arcata in pietra molto elevata, sorretta da due pilastri, introduce al presbiterio rettangolare, innalzato su due gradini, ornato da affreschi di Clemente e Ippolito da Brescia sulle pareti e sulla volta a crociera rialzata e costolonata.

Pianta

Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare.

Facciata

Semplice facciata a due spioventi caratterizzata da cantonali angolari sfalsati in pietra a vista, alto zoccolo di base interrotto al centro dal portale architravato elevato su due gradini e completato da frontone triangolare e due finestre quadrate protette da inferriate. Oculo superiore strombato con cornice affrescata; ulteriori riquadri figurati, meridiana e frontone triangolare affrescati. Altrove finiture a intonaco tinteggiato.

Prospetti

Fiancate ritmate ciascuna da due paraste in pietra a vista e percorse da uno zoccolo inferiore e da un fregio affrescato superiore. In corrispondenza della seconda campata a sinistra si apre l'ingresso secondario, elevato su due gradini e protetto da una tettoia a tre falde. Sempre sul lato sinistro, addossata al presbiterio, sorge la sacrestia. Lungo il fianco destro si aprono due monofore centinate in corrispondenza della navata e una in corrispondenza del presbiterio, rettangolare, con parete di fondo cieca e cantonali sfalsati in pietra a vista. Finiture a intonaco con stillature, formanti motivi a triangoli bianchi e rossi.

Campanile

Campaniletto emergente dallo spigolo nord del fianco sinistro, con breve fusto intonacato e parzialmente affrescato; cella a sporto sostenuta da archetti a pieno centro poggianti sopra mensole in pietra e aperta da quattro ampie monofore. Copertura a quattro falde e croce centrale apicale.

Struttura

Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a crociera rialzata e costolonata sulla navata e sul presbiterio, rinforzate da chiavi in ferro e travi lignee.

C

1471 - 1476 (costruzione intero bene)

La prima notizia documentaria riguardante la chiesa di Pagne è un'annotazione del 1471 con la quale il Comune di Condino pagò "cinque lire e mezza trentine piccole" per una fornitura di calcina per l'edificio. Il 5 luglio 1472 i fratelli Antonio e Stefano Tessadri stipularono un contratto con il Comune di Condino, impegnandosi a realizzare il campanile della chiesa entro l'anno successivo. Probabilmente essi non terminarono l'opera, visto che nel 1475 e nel 1476 è documentato al lavoro sul campanile maestro Martino da Osteno. La chiesa, detta allora "de sancto Bastiano", doveva essere completamente edificata nel 1476, visto che il Comune vendette in quell'anno le pietre e la calce avanzate.

1490 - 1491 (completamento intero bene)

Sono documentati nel 1490-1491 lavori di pavimentazione, di realizzazione di arredi e di preparazione del campanile ad accogliervi le campane.

1527 - 1531 (ricostruzione intero bene)

Il 24 maggio 1527 il Comune di Condino inviò a Trento dei rappresentanti per "tor la licenza de rompere la gexia de sancto Bastiano"; l'incarico della ricostruzione fu dato a Giovanni Antonio Comani, che aveva già lavorato a San Lorenzo e alla chiesa di Brione, coadiuvato dal figlio Cristoforo muratore, dal genero Milano Boteli tagliapietra, da maestro Stefanino e maestro Gianmaria. Altri operai documentati provenivano da Campione, dal Bergamasco e da Brescia. I lavori iniziarono nel 1527, subirono un arresto l'anno successivo, ripresero tra marzo e giugno del 1529, proseguirono nel 1530 e terminarono nel 1531.

1531 - 1534 (completamento intero bene)

Già nel 1530 e poi nel 1531 è documentato il pagamento dei pittori, i fratelli Clemente e Ippolito da Brescia, che affrescarono l'edificio. Nel 1532 Cristoforo Comani e maestro Castorio tagliapietra da Osteno pavimentarono l'interno con lastre di pietra; l'affresco di San Cristoforo in facciata venne pagato l'anno successivo. Nel 1534 Giovanni Lorenzo Sormani realizzò il portale maggiore, completato dai battenti lignei di Battistino del Guasto, abitante a Riva del Garda. Con la ricostruzione la chiesa acquisì la titolazione ai Santi Sebastiano e Rocco.

1603/07/28 - 1603 (restauro affreschi presbiterio)

Durante la visita pastorale del 28 luglio 1603 il delegato del principe vescovo Carlo Madruzzo, Alberto Farina, pievano del Bleggio e decano foraneo delle Giudicarie, ordinò di imbiancare il muro dietro il coro, rinfrescando o cancellando gli affreschi esistenti.

1652/02/16 - 1652 (manutenzione intero bene)

La visita pastorale del 16 febbraio 1652 ordinò di intonacare le pareti e di restaurare le finestre.

1694 - 1694 (manutenzione sacrestia)

La visita pastorale del 1694 ordinò di ingrandire le finestre esistenti della sacrestia e di aprirne di nuove.

1707 - 1707 (manutenzione intero bene)

Nel corso del 1707 la chiesa subì delle riparazioni, probabilmente in preparazione alla visita pastorale dell'anno successivo.

1708/06/18 - 1708 (ricostruzione sacrestia)

Il principe vescovo Giovanni Michele Spaur, giunto a Condino il 18 giugno 1708, ordinò di costruire una nuova sacrestia, giudicando quella esistente troppo oscura e "indecente".

1844 - 1844 (restauro intero bene)

Nel 1844 circa l'edificio fu sottoposto ad un restauro ad opera di Antonio Liotti e con il contributo del Comune.

1852 - 1852 (decorazione facciata)

Risale al 1852 la meridiana affrescata sulla facciata della chiesa.

1866 - 1866 (variazione d'uso carattere generale)

Nel 1866, durante la campagna garibaldina, l'edificio sacro fu ridotto a caserma e poi ad ospedale.

1871 - 1871 (costruzione cantoria)

Nel 1871 l'organo della pieve, sostituito da un nuovo strumento, venne trasferito in questa chiesa; risalgono presumibilmente a quest'epoca l'adattamento della cassa e la costruzione della cantoria in controfacciata.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Durante la prima guerra mondiale l'edificio sacr

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