Chiese in Provincia di Trento - città di Cles: Chiesa di Santa Maria Assunta

Chiesa di Santa Maria Assunta
ASSUNZIONE S. Maria Assunta

TRENTO / CLES
via Marconi - Cles (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Cles è documentata con certezza a partire dall'anno 1188, ma esistono documenti che testimoniano l'esistenza della relativa pieve a partire dal principio del XII secolo, quando vi fu una vertenza tra le pievi di Cles e quella di Tassullo circa le rispettive aree territoriali di influenza. Dell'edificio originario non è rimasta traccia, dati i noti interventi architettonici commissionati da Bernardo Clesio nel primo quarto del XVI secolo,... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Cles è documentata con certezza a partire dall'anno 1188, ma esistono documenti che testimoniano l'esistenza della relativa pieve a partire dal principio del XII secolo, quando vi fu una vertenza tra le pievi di Cles e quella di Tassullo circa le rispettive aree territoriali di influenza. Dell'edificio originario non è rimasta traccia, dati i noti interventi architettonici commissionati da Bernardo Clesio nel primo quarto del XVI secolo, destinati a fare scuola e indicati in seguito come simbolici dello "stile clesiano". L'edificio, nelle sue forme odierne, è frutto di un ulteriore rimaneggiamento occorso nel primo quarto del XIX secolo, quando la navata viene prolungata di due ulteriori campate. La facciata è a due ripidi spioventi, serrata da contrafforti angolari. Al centro si apre il portale inquadrato da un doppio ordine di paraste: le inferiori reggono la trabeazione e inquadrano la luce della porta; le superiori affiancano una lunetta figurata e sostengono una seconda trabeazione. Sopra il portale sono un oculo strombato profilato da motivo a cordone e una monofora archiacuta. Le fiancate sono ritmate, a livello della navata, da otto contrafforti lapidei digradanti, corrispondenti all'articolazione interna delle campate; il prospetto settentrionale è aperto da una finestra presso la prima campata; a livello della quarta campata è posto un ingresso laterale, dotato di portale lapideo architravato. È apprezzabile, a livello della sesta campata, l'emergenza della cappella laterale interna. Il volume leggermente arretrato del presbiterio è occultato dal corpo del campanile. La fiancata destra presenta quattro finestre a tutto sesto, strombate e dotate di cornice lapidea; è presente un accesso laterale all'altezza della quarta campata, e un'emergenza a livello della sesta. A livello del presbiterio si impone il volume della sacrestia. Il prospetto orientale rivela il profilo poligonale dell'abside, i cui stipiti sono marcati da contrafforti a sezione triangolare, aperta da due finestre simili a quelle aperte sulla navata, e da un oculo strombato presso la parete di fondo. Il campanile presenta un fusto quadrangolare ritmato da tre cornici; presso il prospetto occidentale è presente un accesso sopraelevato servito da due rampe di scalini in legno. I quattro prospetti presentano i quadranti dell'orologio appena al di sotto della cella campanaria; questa è marcata da una cornice ed è aperta su tutti i lati da una bifora trilobata coronata da apertura quadrilobata, inserita in una cornice lapidea archiacuta. Il piano sommitale reca doccioni angolari (zoomorfi sugli stipiti rivolti a mezzogiorno) e presenta frontoni ribassati aperti da un secondo ordine di bifore trilobate, su tutti i prospetti, culminanti con sfera e croce apicale. Su questi si innesta la ripida cuspide a piramide ottagonale, coperta da scandole di larice e coronata da sfera dorata e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, scandita in sette campate dai peducci di sostegno alle nervature della volta reticolare. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sorretta da quattro colonne marmoree, delle quali due semi addossate alle pareti laterali. L'accesso alla cantoria è garantito da due scale a chiocciola poste ai lati dell'ingresso principale. Le pareti laterali, a livello della sesta campata, sono aperte da arcate lapidee a tutto sesto, sorrette da semi pilastri su cappelle laterali. L'arco santo archiacuto ed i pilastri semi addossati alle pareti a profilo poligonale e dotati di basamento, introducono all'ambiente del presbiterio; questo è elevato da tre gradini rispetto al piano della navata, è coperto da una volta reticolare e presenta due accessi contrapposti, dotati di portale lapideo architravato sulle pareti laterali, quello sinistro ai locali della torre campanaria, il destro ai locali di sacrestia.

Pianta

Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio

XI - XI (costruzione intero bene)

Si può ipoteticamente collocare l'erezione del primo edificio sacro nel secolo XI; tuttavia, non esistono fonti certe in merito (incerta).

1128 - 1128 (menzione carattere generale)

La prima menzione della pieve di Cles pare essere quella riportata in una pergamena rinvenuta nei pressi della chiesa di San Biagio di Nanno, risalente al 1128, anno in cui vi fu una vertenza tra la comunità facente capo alla pieve di Cles da una parte, e le comunità di Nanno e Portolo, dall'altra, a proposito di confini territoriali di competenza; queste ultime due erano allora sotto la giurisdizione ecclesiastica della pieve di Tassullo.

1180 - 1180 (menzione carattere generale)

A questo anno è riferita la stesura di un documento che menziona l'ecclesiastico Bertoldus, il quale figura come primo pievano noto.

1188 - 1188 (menzione carattere generale)

Nel 1188 viene espressamente nominata la chiesa pievana di Santa Maria di Cles in un atto di vendita di beni tra Arpone di Castel Cles e Alberto di Campo stipulato nel coro della chiesa.

1475/07/02 - 1475/07/02 (menzione carattere generale)

Grazie all'intercessione del cavaliere Ildebrando Clesio, alcuni cardinali concedono un'indulgenza di cento giorni a chi avesse visitato la chiesa parrocchiale di Cles e offerto del denaro al fine di ripararla e conservarla nei giorni delle feste principali dedicate alla Madonna. Dalla bolla si può intuire che la chiesa versasse in cattivo stato e necessitasse quindi di interventi conservativi.

1507 - 1523/08/16 (ricostruzione intero bene)

Su commissione del principe vescovo Bernardo Clesio, la chiesa viene ricostruita in forme nuove; le spese sono sostenute tramite le rendite dei beni della chiesa, il contributo personale di Clesio e quello della comunità di Cles. La nuova fabbrica viene diretta da Baldassarre Clesio, in qualità di regolano maggiore della comunità e capitano delle valli, mentre il progetto è curato da tali maestri muratori Simone, Pietro e Antonio, che Costa (1986) ha voluto identificare con alcuni maestri comacini della famiglia Medaglia della val d'Intelvi, mentre Rasmo (1982) identifica due dei maestri nelle figure di Simone di Fedele e Antonio di Andrea (quest'ultimo operante, nello stesso periodo, anche a Tres). Il campanile viene eretto tra 1505 e 1518, anno in cui la cuspide viene coperta da lamine di piombo giunte da Mezzolombardo. Ultimata verso il principio del terzo decennio del XVI secolo, la chiesa viene solennemente consacrata da Bernardo Clesio nel 1523.

1614 - 1614 (ampliamento intero bene)

La copertura della chiesa viene rinnovata, e viene eretta la sacrestia.

1619/09/23 - 1619/09/23 (erezione ad arcipretale carattere generale)

Il cardinale e vescovo Carlo Madruzzo, recatosi alla Dieta di Ratisbona, presumibilmente assieme al pievano di Cles Martino Martinelli, con un diploma formale eleva la chiesa parrocchiale di Cles ad arcipretale, ed il pievano ad arciprete.

1643 - 1643 (costruzione organo)

L'organo viene costruito in quest'anno da alcuni artigiani ginevrini.

1738 - 1739 (restauro sacrestia)

In questi due anni sono documentati lavori nella sacrestia, presso il cui portale di accesso viene murato un antico doccione, sul quale viene inciso il millesimo "1739".

1774 - 1774 (costruzione pavimentazione)

Ad opera dell'artigiano Giovanni Battista Sartori di Castione, la navata ed il presbiterio vengono pavimentati, e vengono realizzati i gradini di congiunzione tra gli ambienti.

1787 - 1787 (titolo di sede decanale carattere generale)

Un catalogo del clero della diocesi tridentina viene stampato in questo anno; da questo emerge che all'epoca Cles era già sede decanale, comprensiva di sedici parrocchie.

1787 - 1787 (installazione meridiana)

La meridiana posta sul prospetto esterno meridionale, recante il millesimo "1787", viene installata.

1804 - 1804 (completamento campanile)

In questo anno vengono costruite la volta de

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