Chiese in Provincia di Trento - città di Cembra: Chiesa di San Pietro

Chiesa di San Pietro
S. Pietro ap. S. Pietro

TRENTO / CEMBRA
piazza San Pietro - Cembra (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa di San Pietro, inserita nel tessuto urbano del paese di Cembra, si affaccia sull'omonima piazza con orientamento a est. Si tratta probabilmente della più antica chiesa della valle, la cui fondazione è stata retrodatata addirittura al V-VI secolo grazie ai risultati della campagna di scavo condotta all'interno della chiesa nel 2000. Rifabbricata a più riprese nel corso dei secoli, la chiesa deve il suo attuale aspetto tardogotico all'intervento di ricostruzione condotto dal maestro... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di San Pietro, inserita nel tessuto urbano del paese di Cembra, si affaccia sull'omonima piazza con orientamento a est. Si tratta probabilmente della più antica chiesa della valle, la cui fondazione è stata retrodatata addirittura al V-VI secolo grazie ai risultati della campagna di scavo condotta all'interno della chiesa nel 2000. Rifabbricata a più riprese nel corso dei secoli, la chiesa deve il suo attuale aspetto tardogotico all'intervento di ricostruzione condotto dal maestro muratore Michele di Francesco di Gardena tra il 1506 e il 1510 circa. La facciata a due spioventi è rinserrata lateralmente da robusti contrafforti scalari ed è occupata al centro dalle aperture del portale archiacuto, di due finestre quadrangolari chiuse da grate e di un oculo circolare sommitale strombato. Le fiancate laterali sono scandite da contrafforti scalari analoghi a quelli della facciata (uno a sinistra e tre a destra) e recano una sola monofora archiacuta aperta sul lato sud, in corrispondenza della terza campata. Ulteriori finestre analoghe si trovano a destra del presbiterio e nelle pareti oblique dell'abside. Il campanile è addossato alla fiancata sinistra dell'edificio e presenta un fusto in pietrame intonacato a raso sasso; la doppia cella campanaria, ripartita da cornici lapidee eminenti, è illuminata sui due livelli da quattro trifore e quattro quadrifore centinate, poggianti su colonnine lapidee ed è sormontata da una cuspide piramidale in muratura. L'interno, organizzato a navata unica sormontata da volta reticolata, sorprende per la vastità delle superfici affrescate: nel presbiterio e lungo la parete destra della navata è dipinta una vera e propria "biblia pauperum" risalente al 1549 circa, ricondotta all'opera di un'anonima bottega d'ambito friulano, mentre la parete sinistra della navata è occupata, invece, dal grande Giudizio Universale di Valentino Rovisi del 1759. L'arco santo a sesto acuto, caratterizzato dalla presenza di una catena lignea dipinta, introduce al presbiterio, rialzato su due gradini. Un ulteriore gradino, realizzato contestualmente al recente intervento di adeguamento liturgico, immette all'area absidale.

Preesistenze

Dell'edificio altomedievale si conservano un lacerto di muro absidale al quale si appoggia una pavimentazione in battuto di calce euna camera per le reliquie intonacata e voltata a botte, rinvenuta a ovest dell'attuale altare maggiore. Del successivo edificio romanico sono state messe in luce le murature perimetrali dell'abside semicircolare.

Pianta

Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale. Presbiterio rettangolare e abside poligonale.

Facciata

Facciata a due spioventi rinserrata lateralmente da robusti contrafforti scalari e occupata dalle aperture del portale archiacuto, di due finestre quadrangolari chiuse da grate e di un oculo circolare sommitale strombato.

Prospetti

Contrafforti scalari analoghi a quelli di rinforzo della facciata scandiscono l'andamento delle fiancate laterali (uno a sinistra, presso la facciata, e tre lungo la fiancata destra). Lungo il lato destro, in corrispondenza della terza campata si trova una monofora archiacuta. Tre ulteriori monofore simili si dispongono sul lato destro del presbiterio e nei lati obliqui dell'abside poligonale.

Campanile

Torre campanaria a pianta quadrangolare, addossata alla fiancata sinistra della chiesa, in corrispondenza della seconda campata della navata, dalla quale è accessibile attraverso un portale archiacuto. Fusto in pietrame intonacato a raso sasso, segnato da cantonali lapidei in corsi alternati. Cella campanaria a due livelli, suddivisi da cornici lapidee eminenti e illuminati rispettivamente da quattro trifore e quattro quadrifore centinate. Cuspide piramidale.

Struttura

Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volta reticolata, costolonata sulla navata e volta a stella sul presbiterio.

Coperture

V - VI (fondazione intero bene)

Da tempo ritenuta la chiesa più antica della valle, l'epoca della fondazione di San Pietro in Cembra è rimasta lungamente incerta. Parte della critica affermava che fosse stata fondata nel corso del XII secolo, mentre alcuni la ritenevano anteriore all'XI secolo. Il recente scavo archeologico condotto prima di installare l'impianto di riscaldamento a pavimento (2000) ha permesso di riportare in luce i resti di un edificio di culto precedente all'attuale struttura, che fu più volte rimaneggiato. Alla fase costruttiva più antica, collocabile addirittura tra il V e il VI secolo, appartengono un lacerto di muro absidale al quale si appoggia una pavimentazione in battuto di calce e, soprattutto, una camera per le reliquie intonacata e voltata a botte, rinvenuta a ovest dell'attuale altare maggiore, nella quale doveva essere originariamente custodito il reliquiario in pietra contenente una capsella in argento, rinvenuto grazie ad ulteriori indagini nel sacrario dell'altare maggiore.

XIII - 1250 (rimaneggiamento intero bene)

Stando ai risultati delle indagini archeologiche condotte nel 2000, la chiesa altomedievale fu rimaneggiata nel corso del XIII secolo (verisimilmente entro il 1250), con il raddoppio dell'abside antica verso l'esterno, fino a raggiungere uno spessore delle murature di circa 1,2-1,3 metri.

1224/12/19 - 1224/12/19 (menzione carattere generale)

La prima menzione della chiesa di San Pietro in Cembra si riscontra nell'atto testamentario di Agnese fu Ropreto da Salorno rogato il 19 dicembre 1224, del quale si conserva una copia presso l'archivio di stato di Innsbruck.

1390 - 1406 (ricostruzione intero bene)

Secondo Stenico (2008) le riconsacrazioni dell'altare maggiore e dei due altari laterali, documentate rispettivamente nel 1406 e nel 1421 e 1428, fanno supporre che l'edificio romanico menzionato nel testamento di Agnese fu Ropreto da Salorno del 1224 sia stato fortemente rimaneggiato o addirittura ricostruito tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, epoca alla quale risale pure la costruzione della torre campanaria. Tale ipotesi è stata suffragata dai ritrovamenti dei recenti scavi archeologici condotti all'interno dell'edificio, che hanno riportato in luce una porzione di muratura massiccia addossata ai resti dell'abside antica, che può essere ricondotta a questa fase di trasformazione della chiesa.

1506 - 1510 (ricostruzione intero bene)

Nei primi anni del XVI secolo l'edificio fu sottoposto a un radicale intervento di ricostruzione, che gli conferì il suo attuale aspetto gotico. Tali lavori erano certamente in corso nel 1506, anno al quale risalgono sia la concessione di un indulgenza di cento giorni "per i fedeli che avessero visitato e collaborato alla costruzione o al completamento della chiesa" (26 marzo), sia l'autorizzazione a celebrare in chiesa su un altare portatile in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo (25 giugno). Da quest’ultimo documento si evince, infatti, che i lavori in corso nel tempio erano di portata tale, da mettere in discussione la consacrazione dell’edificio. L'intervento è stato convincentemente ricondotto dalla critica all’opera di Michele di Francesco di Gardena, maestro muratore attivo nell'area fiemmese, in val di Cembra e nell'altipiano di Piné nel corso della prima metà del XVI secolo. Secondo Stenico (2008) il cantiere di San Pietro dovette concludersi entro il 1510 circa.

1525/06/29 - 1525/06/29 (consacrazione carattere generale)

L'edificio fu solennemente consacrato al titolo dei Santi Pietro e Paolo da parte di Filippo de Vecchi di Bologna, suffraganeo del principe vescovo di Trento Bernardo Cles, il 29 giugno 1525.

1549 - 1549 (decorazione intero bene)

La chiesa fu interamente affrescata da un anonimo pittore d'ambito friulano nel 1549 circa.

1614 - 1614 (restauro decorazione)

Nel 1614 gli affreschi della chiesa furono restaurati dal pittore fiemmese Antonio Zeni, come documentato da u

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