Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa vecchia di San Paolo

Chiesa vecchia di San Paolo
Chiesa di San Paolo vecchia S. Paolo

TRENTO
via di San Paolo - Pavillo, Tassullo (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
L'antica chiesa parrocchiale di Pavillo, dedicata come l'odierna a San Paolo, è caratterizzata dalla presenza di resti di un impianto decorativo ad affresco, attribuito dalla critica ad artisti di ambito trentino dell'ultimo quarto del XIII secolo. La stesura di questi affreschi rappresenta la notizia più antica a disposizione riguardo alla chiesa, la quale subì ampi rimaneggiamenti a fine XV secolo, nella seconda metà del XVII secolo. Gli interventi più invasivi furono sicuramente quelli... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

L'antica chiesa parrocchiale di Pavillo, dedicata come l'odierna a San Paolo, è caratterizzata dalla presenza di resti di un impianto decorativo ad affresco, attribuito dalla critica ad artisti di ambito trentino dell'ultimo quarto del XIII secolo. La stesura di questi affreschi rappresenta la notizia più antica a disposizione riguardo alla chiesa, la quale subì ampi rimaneggiamenti a fine XV secolo, nella seconda metà del XVII secolo. Gli interventi più invasivi furono sicuramente quelli operati nella seconda metà del XIX secolo, ai quali si pose rimedio con un restauro accurato nella seconda metà del XX secolo. La facciata, a due spioventi, è caratterizzata, al centro, dal forte aggetto della torre campanaria, parzialmente incassata nella fronte, il cui prospetto occidentale ospita il portale lapideo d'ingresso architravato. Le estremità della facciata presentano due contrafforti in conci lapidei. Al di sopra del portale, ai lati del fusto della torre campanaria si aprono due oculi strombati; la porzione tra il contrafforte sinistro ed il prospetto settentrionale del campanile presenta due rampe di scalini d'accesso ad esso. La fiancata sinistra non reca aperture, quella destra è aperta da una finestra a feritoia all'altezza del presbiterio e da una seconda, a profilo ogivale e strombata, presso la navata. Il prospetto absidale rivela la presenza di una stretta finestra rettangolare. I prospetti permettono di cogliere il corpo del presbiterio, arretrato rispetto a quello della navata. Il campanile presenta un fusto quadrangolare aperto da un accesso sul prospetto settentrionale servito da due rampe di scalini. La cella campanaria, marcata da una cornice, è aperta sui quattro lati da una monofora a sesto acuto dotata di cornice lapidea. La cuspide, piramidale, è coronata da sfera e croce apicale ed è coperta da scandole in legno di larice. L'interno presenta una navata unica, coperta da capriate lignee. In controfacciata è ancora possibile apprezzare alcune tracce della quota originaria dell'alzato della facciata, del campanile a vela e della blanda inclinazione delle precedenti falde di copertura. L'arco santo, a sesto acuto, immette nell'ambiente a pianta quadrata del presbiterio, coperto da una volta a crociera. Le pareti interne della navata, del presbiterio e la volta di quest'ultimo recano numerosi lacerti di un impianto decorativo ad affresco.

Pianta

La navata è a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; il presbiterio è a pianta quadrangolare.

Facciata

La facciata, a due spioventi, è caratterizzata, al centro, dal forte aggetto della torre campanaria, parzialmente incassata nella fronte, il cui prospetto occidentale ospita il portale lapideo d'ingresso, dotato di architrave con specchiatura a losanga, fregio liscio e cornice. Le estremità della facciata presentano due contrafforti in conci lapidei, rastremati. Al di sopra del portale, ai lati del fusto della torre campanaria si aprono due oculi strombati; la porzione tra il contrafforte sinistro ed il prospetto settentrionale del campanile presenta due rampe di scalini d'accesso ad esso. Le finiture sono ad intonaco rustico raso sasso.

Prospetti

La fiancata sinistra non reca aperture, quella destra è aperta da una finestra a feritoia all'altezza del presbiterio e da una seconda, a profilo ogivale e strombata, presso la navata. Il prospetto absidale rivela la presenza di una stretta finestra rettangolare presso la parete di fondo dell'abside. I prospetti permettono di cogliere il corpo del presbiterio, arretrato rispetto a quello della navata. Le finiture sono ad intonaco rustico raso sasso; è presente uno zoccolo ad intonaco rustico.

Campanile

Il campanile, parzialmente incassato in centro alla facciata, presenta un fusto quadrangolare aperto da un accesso sul prospetto settentrionale servito da due rampe di scalini. La cella campanaria, marcata da una cornice, è aperta sui quattro lati da una monofora a sesto acuto dotata di cornice

1200 - 1275 (costruzione (incerta) intero bene)

Alcuni studiosi attribuiscono ipoteticamente l'erezione del tempio al secolo XIII.

1275 - 1299 (impianto decorativo interno)

Un ciclo di affreschi di ambito trentino, risalente all'ultimo quarto del XIII secolo, di cui sono ancora visibili numerosi lacerti sulla parete laterale destra della navata ed in controfacciata, fornisce un estremo cronologico ante quem riguardo l'erezione del nucleo originario dell'edificio sacro.

1495 - 1509 (ampliamento intero bene)

Intorno alla fine del XV secolo vengono realizzati una serie di interventi architettonici volti a conferire uno stile gotico all'edificio sacro. Le pareti vengono rinforzate al fine di poter sostenere la volta della navata; l'abside viene abbattuta e ricostruita. Il campanile viene eretto nel 1509; in precedenza, la chiesa era dotata di un campanile a vela emergente dalla facciata.

1518/02/11 - 1518/02/11 (consacrazione carattere generale)

La chiesa, ultimati da circa nove anni i lavori di ampliamento, viene consacrata dal vescovo suffraganeo di Trento Michele Iorba.

1537 - 1537 (menzione carattere generale)

La chiesa di San Paolo a Pavillo viene menzionata dagli atti della visita clesiana del 1537 col titolo di "cappella".

1616 - 1616 (scialbatura impianto decorativo)

Su ordine del vescovo suffraganeo di Trento Pietro Belli, si procede ad un'opera di scialbatura degli affreschi interni, considerati "deformi".

1660 - 1669/08/28 (restauro intero bene)

La bibliografia riporta come all'epoca la quota della pavimentazione interna fosse inferiore a quella del piano di calpestio esterno, in tal modo rendendo in tal modo necessario innalzare il pavimento dell'edificio al fine evitare allagamenti interni in caso di precipitazioni. La volta gotica viene abbattuta e sostituita con un avvolto a vele, la pavimentazione viene innalzata e vengono aperte alcune finestre lunettate. A fine lavori, la chiesa viene consacrata dal vescovo Sigismondo Thun.

1742 - 1742 (menzione sacrestia)

Gli atti visitali di questo anno riportano che la sacrestia versava in cattivo stato, come per altro già risultava dagli atti della visita pastorale del 1695; viene dato l'ordine di restaurarla oppure di riedificarla.

1872 - 1876 (restauro intero bene)

A questi anni risalgono una serie di interventi architettonici, tra i quali l'abbattimento della volta della navata in favore di un soffitto a capriate lignee a vista e alcune modifiche strutturali presso l'abside; ai lavori si accompagna un'opera di tinteggiatura interna e l'apertura di una nicchia presso la parete laterale destra per porvi un confessionale. La sacrestia viene abbattuta, e ne viene eretta una notevolmente più ampia, sul lato sud est dell'edificio, al fine di contenere i fedeli durante le celebrazioni, date le dimensioni ridotte della navata; questi potevano assistere alle funzioni da un'ampia finestra aperta tra i locali della sacrestia e della navata.

1888/01/11 - 1888/01/11 (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

A seguito di numerose richieste inesaudite, nel 1888 viene concesso il tabernacolo alla chiesa.

1928 - 1928 (impianto decorativo presbiterio)

Presso la volta dell'abside e le pareti dell'arco santo vengono stesi alcuni dipinti con temi figurativi cari alla devozione popolare ad opera di Matteo Tevini.

1957/05/19 - 1957/05/19 (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa viene eretta a parrocchia; in precedenza era una primissaria semplice della pieve di Tassullo.

1971 - 1976 (restauro intero bene)

Il rinvenimento casuale di un affresco presso la nicchia del confessionale ad opera di don Pio Dalpiaz e l'interesse suscitato dalla scoperta in Nicolò Rasmo sfocia in una campagna di restauri "razionale e di buon gusto" (Turrini, 1997), durante la quale vengono rimossi gli interventi pittorici di Tevini, le finestre a lunetta (in luogo delle quali vengono aperte quelle antiche, tamponate),

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