Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di San Valentino

Chiesa di San Valentino
S. Valentino

TRENTO
Caldonazzo (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Orientata ad est, la chiesetta di San Valentino si erge sul crinale del colle di Tenna, presso i ruderi di Castel Brenta e lungo l'antica via Claudia Augusta Altinate; panoramica sui laghi di Caldonazzo e di Levico, fu ritenuta santuario e meta di pellegrinaggio dagli abitanti della zona. Il primo nucleo della chiesa attuale, corrispondente alla navata dalla seconda alla quarta campata, risale presumibilmente alla prima metà del XIII secolo, mentre l'abside poligonale è cinquecentesca;... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Orientata ad est, la chiesetta di San Valentino si erge sul crinale del colle di Tenna, presso i ruderi di Castel Brenta e lungo l'antica via Claudia Augusta Altinate; panoramica sui laghi di Caldonazzo e di Levico, fu ritenuta santuario e meta di pellegrinaggio dagli abitanti della zona. Il primo nucleo della chiesa attuale, corrispondente alla navata dalla seconda alla quarta campata, risale presumibilmente alla prima metà del XIII secolo, mentre l'abside poligonale è cinquecentesca; davanti alla facciata originaria fu eretto nel 1544 un portico, chiuso in seguito a costituire la prima campata della navata. La semplice facciata, che si innalza oltre il livello delle coperture, è a due spioventi, interrotti alla sommità dall'alto campanile a vela; le tracce delle arcate del portico sono visibili sopra il portale architravato e sulle fiancate. Un ingresso secondario si apre lungo il fianco destro, insieme a una finestra quadrata e una ogivale in corrispondenza dell'abside poligonale; la sua gemella è sul lato sinistro. L'interno è ad unica navata lunga e stretta, coperta da volte a botte unghiata e divisa in quattro campate, sostenute da lesene raccordate mediante un cornicione plurimodanato. Il presbiterio è elevato di un gradino e concluso dall'abside poligonale, ornata da affreschi di pittore anonimo, datati 1528; sulle pareti della navata, sopra il cornicione, rimangono invece frammenti della decorazione dell'ultimo quarto del Trecento, assegnati al Maestro di Sommacampagna, identificato con Giovanni di Costa Volpino.

Preesistenze

La navata (dalla seconda alla quarta campata) è la parte più antica della costruzione.

Pianta

Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; breve presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside poligonale.

Facciata

Facciata che si innalza oltre il livello delle coperture, a due spioventi, interrotte alla sommità dall'innesto dell'alto campanile a vela, con aperture centinate sui lati frontali e copertura a due falde. Portale architravato in pietra calcarea elevato di due gradini, sormontato dal profilo di un'arcata tamponata a sesto ribassato, in laterizio. Zoccolo a intonaco rustico; finiture a intonaco tinteggiato.

Prospetti

Zoccolo perimetrale finito a intonaco rustico. Fiancata sinistra cieca, recante le arcate tamponate di un portico, in laterizio; un ingresso secondario con portale architravato e una finestra quadrata si aprono sul lato destro. Abside poligonale, di altezza maggiore rispetto alla navata, dotata di due monofore archiacute simmetriche lungo i lati nord e sud. Finiture a intonaco tinteggiato.

Struttura

Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata nella navata; volta a tre spicchi nell'abside. Sono presenti quattro chiavi di rinforzo in ferro, nella navata.

Coperture

Tetto a due falde sulla navata e sul presbiterio, a più falde sull'abside; manto di copertura in lastre di pietra sulla navata, sulla facciata e sul campanile a vela, in lamiera metallica sul presbiterio e sopra l'abside.

Interni

Interno ad unica navata, divisa in quattro campate da lesene lisce, raccordate in alto da un cornicione plurimodanato. Presbiterio, elevato di un gradino, con l'unico altare in pietra, elevato di un secondo gradino; abside poligonale.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimento in mattonelle quadrate di cemento, bianche e rosse, disposte in corsi diagonali.

Elementi decorativi

Affreschi figurati sulle pareti della navata e dell'abside.

1259 - 1259 (menzione carattere generale)

La chiesa di San Valentino è menzionata per la prima volta in un documento di investitura redatto dal vescovo Egnone a favore di Nicolò di Brenta, del 3 marzo 1259. Il rinvenimento del frammentario coperchio di sarcofago di Flaminino e Giusta poco lontano (VI secolo d.C.) testimonierebbe per alcuni studiosi l'esistenza di un cimitero e quindi di un edificio sacro già in epoca paleocristiana, mentre per altri non è prova sufficiente di un primo luogo di culto così antico.

XIV - XIV (decorazione navata)

Nell'ultimo quarto del Trecento la navata fu ornata da affreschi attribuiti al Maestro di Sommacampagna, identificato per via documentaria con il bergamasco Giovanni di Costa Volpino.

1528 - 1528 (ampliamento intero bene)

Intorno al 1528, data presente sugli affreschi absidali, la chiesa venne ampliata con il rifacimento dell'area presbiterale.

1544 - 1544 (costruzione portico)

Nel 1544 (data incisa sopra il capitello della controfacciata, a sinistra) fu costruito un portico davanti all'ingresso, sostenuto da due pilastri e dotato di arcate in laterizio.

1626 - 1626 (ampliamento navata)

La visita pastorale del 31 luglio 1590 annotò la mancata manutenzione degli usci e del tetto, mentre quella dell'8 maggio 1612 ordinò l'imbiancatura delle pareti. Ma il 10 luglio 1626 nulla era stato ancora fatto e si minacciava l'interdizione se non si fosse riparato il tetto, rifatto il pavimento e il soffitto "fuori del presbiterio" e se non si fosse imbiancato. Dunque, presumibilmente intorno a quest'ultima data, furono eseguite le riparazioni indicate e il portico venne chiuso e incorporato alla navata, costruendo una nuova facciata e trasferendovi il portale.

1671 - 1671 (copertura navata)

Il 19 aprile 1671 maestro "Gaspar di Luchi di Pergine muraro" firmò il contratto che lo impegnava a realizzare la copertura della navata, non più a capriate come in precedenza, ma con quattro volte a botte unghiata.

XVIII - XVIII (custodia carattere generale)

Nel corso del XVIII secolo la chiesetta fu custodita da eremiti, che abitavano la costruzione adiacente.

1860/02/11 - 1860/02/11 (passaggio di parrocchia carattere generale)

L'11 febbraio 1860 la chiesa di San Sisto di Caldonazzo si rese indipendente dalla pieve di Calceranica e San Valentino fu assegnata al territorio della nuova parrocchia.

1925 - 1925 (sostituzione copertura)

La copertura dell'abside venne sostituita nel 1925 e realizzata in lamiera zincata.

1940 - 1945 (danneggiamenti esterno)

Durante la seconda guerra mondiale l'edificio, colpito da alcune pallottole dei mitragliamenti americani, subì limitati danni alla copertura e agli intonaci esterni.

1961 - 1961 (ristrutturazione esterno)

Nell'autunno del 1961 ad opera della Soprintendenza fu rinnovato completamente il manto di copertura e parte della banchina e dell'intonaco.

1970 - 1970 (manutenzione copertura)

Nel 1970 furono eseguiti lavori di manutenzione alla copertura.

1980 - 1982 (restauro affreschi)

Gli affreschi dell'abside e della navata (questi ultimi scoperti sotto lo scialbo) furono restaurati da OttorinoTassello tra il 1980 e il 1982.

Mappa

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