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Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di Santa Margherita
Chiesa di Santa Margherita
S. Margherita
Dettagli
Orientata regolarmente verso est, la piccola chiesa sorge in posizione panoramica sul monte Civerone, a 448 metri di altitudine, insieme ad alcune abitazioni. L'edificio, considerato il più antico di Castelnuovo e dell'intera Bassa Valsugana, è ricordato per la prima volta in un documento del 1272 e, secondo gli studiosi, aveva un proprio cimitero, godeva di diritti di decima e di una certa autonomia dalla pieve di Borgo. Sembra che originariamente la chiesa servisse un piccolo villaggio nato ai piedi di un castello distrutto nel 1385 dai Vicentini, in guerra contro Siccone da Caldonazzo e Telvana. In seguito a questo evento, il borgo venne ricostruito al di là del fiume Brenta, prendendo il nome di Castrum Novum. Con lo spostamento del centro abitato l'importanza della chiesa diminuì progressivamente: nel 1641 è documentata per la prima volta la presenza di un eremita come custode del tempio; dopo la soppressione del 1782, l'edificio fu riaperto e modificato nel corso dell'Ottocento. La facciata a due ripidi spioventi è ornata da alcuni affreschi frammentari e preceduta da un ampio portico rinascimentale su colonne. Le fiancate sono rinforzate da due contrafforti e il campanile con cuspide piramidale si eleva sulla sinistra. L'abside semicircolare è frutto dell'ampliamento di metà Ottocento. Anche l'interno a navata unica, piuttosto spoglio, ha subito dei cambiamenti, sia nel XIX secolo che in seguito ai danni della prima guerra mondiale, quando crollò la volta. Un cornicione corrente modanato percorre tutte le pareti; due pilastri sorreggono l'arco santo ribassato. Il presbiterio è elevato di un gradino e concluso dal catino absidale, chiuso dalla struttura dell'altare storico e adibito a sacrestia.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; breve presbiterio a pianta rettangolare, concluso da ampia abside semicircolare.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi, con portale centrale architravato in pietra calcarea, come la cornice della finestra rettangolare, a sinistra, e le quattro colonne libere, poggianti su plinti a parallelepipedo, che sostengono le arcate a pieno centro del portico antistante, largo quanto la facciata. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano affreschi.
Prospetti
Fiancate rinforzate ciascuna da due contrafforti in pietra; catino absidale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta sul lato sinistro, in corrispondenza dell'innesto tra navata e presbiterio. Fusto intonacato e tinteggiato, cella campanaria forata da quattro monofore a luci centinate, cuspide piramidale sormontata da gallo segnavento.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a crociera sotto il portico, rinforzate da tiranti in ferro, volta a botte ribassata nella navata, anch'essa rinforzata da una serie di tiranti e catino absidale.
Coperture
Tetto a due falde sulla navata e sul presbiterio, a più falde sul portico e sopra l'abside. Struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio a coda di castoro, anche sul campanile; portico coperto da coppi.
Interni
Interno ad unica navata, caratterizzato da cornicione modanato perimetrale, due finestre rettangolari simmetriche e una nicchia centinata ospitante la statua vestita della Madonna sul lato destro. Due pilastri quadrangolari sorreggono l'arco santo a sesto ribassato, che conduce nel presbiterio, elevato di un gradino e occupato dal grande altare storico, le cui porte laterali chiudono la zona del catino absidale, dove si aprono altre due finestre rettangolari simmetriche, affiancate da altrettante lesene lisce.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio in lastre di porfido.
Elementi decorativi
Affreschi frammentari sulla facciata.
1272 - 1272 (menzione carattere generale)
La chiesa è citata per la prima volta in un documento del 1272.
XV - XV (decorazione navata)
La controfacciata e la parete destra recano tracce di affreschi databili forse al XV secolo.
1565 - 1565 (decorazione facciata)
Altri affreschi assegnati a Lorenzo Naurizio e databili al 1565 ornano la facciata.
1593 - 1593 (ristrutturazione esterno)
La data del 1593, scritta sulla cornice superiore della finestra in facciata, testimonia un probabile intervento di ristrutturazione, forse l'erezione del portico.
1782 - 1803/04/02 (chiusura al culto carattere generale)
L'edificio sacro venne sconsacrato e chiuso al culto nel 1782 in ottemperanza alla legge imperiale di Giuseppe II; la riapertura avvenne con decreto della diocesi di Trento del 2 aprile 1803.
1786/04/16 - 1786/04/16 (cambio di giurisdizione carattere generale)
Il territorio della pieve di Borgo Valsugana rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.
1803/04/02 - 1803/07/24 (benedizione carattere generale)
Dopo la riapertura la chiesa fu benedetta dal parroco di Castelnuovo don Vettorelli e nuovamente officiata a partire dal 24 luglio 1803.
1845 - 1856 (ampliamento intero bene)
Come ricorda una targa sulla parete sinistra, il tempio subì un lungo intervento di ampliamento e ristrutturazione tra il 1845 e il 1856; l'abside antica venne abbattuta e ricostruita di maggiori dimensioni.
1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)
Durante la prima guerra mondiale l'edificio subì gravissimi danni, tra cui il crollo della volta, del tetto e di parte del campanile e la distruzione degli arredi.
1920 - 1925 (ristrutturazione intero bene)
Dopo il conflitto la chiesa fu riparata e ristrutturata tra il 1920 e il 1925, quando fu possibile riaprirla definitivamente al culto.
1970 - 1985 (restauro intero bene)
Un nuovo radicale intervento di restauro fu eseguito tra il 1970 e il 1985.