Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa della Dedicazione di San Michele Arcangelo

Chiesa della Dedicazione di San Michele Arcangelo
Dedicazione di S. Michele Arcangelo

TRENTO
via Teatro, 58 - Chienis, Ronzo-Chienis (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Orientata a nord, la parrocchiale della Dedicazione di San Michele Arcangelo sorge poco lontano dalla chiesa antica, in posizione intermedia tra gli abitati di Ronzo e di Chienis; la costruzione risale agli anni tra il 1945 e il 1949, realizzata su progetto di Enrico Odorizzi del 1940, che l’aveva inizialmente pensata come ampliamento dell’edificio antico e comunicante con esso, modificato in corso d’opera. La facciata a due spioventi, elevata su di una scalinata, è divisa in due settori... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Orientata a nord, la parrocchiale della Dedicazione di San Michele Arcangelo sorge poco lontano dalla chiesa antica, in posizione intermedia tra gli abitati di Ronzo e di Chienis; la costruzione risale agli anni tra il 1945 e il 1949, realizzata su progetto di Enrico Odorizzi del 1940, che l’aveva inizialmente pensata come ampliamento dell’edificio antico e comunicante con esso, modificato in corso d’opera. La facciata a due spioventi, elevata su di una scalinata, è divisa in due settori disuguali da una cornice orizzontale in pietra calcarea; l’ingresso principale è preceduto da un protiro timpanato in muratura, leggermente emergente, con i due pilastri in pietra calcarea a vista. Ai lati del protiro si trovano due nicchie centinate simmetriche ospitanti statue; al centro della facciata si apre un oculo strombato con cornice bombata e, alla sommità, una seconda apertura circolare che dà luce al sottotetto. Le fiancate sono caratterizzate dalla disposizione regolare di monofore centinate strombate nella parte alta della muratura, ciascuna corrispondente a una delle cinque campate interne; in corrispondenza della terza campata si dispongono gli ingressi secondari, quello destro centinato, elevato di tre gradini e preceduto da un semplice portico protetto da uno spiovente, quello sinistro rivolto a sud, contenuto in un corpo aggettante quadrangolare che si appoggia alla struttura della cappella della quarta campata, con fronte cuspidato, oculo e finestra bifora (a cui corrisponde sul fianco orientale la cappella destra, cieca). Sempre sul fianco sinistro si apre un secondo ingresso, anch’esso preceduto da una scalinata di tre gradini e protetto da una tetttoia, che conduce al successivo corpo della sacrestia, con fronte cuspidato, oculo, tre monofore centinate al piano superiore e altre tre finestre quadrangolari al piano terra. Il presbiterio è dotato di un’ampia monofora centinata e strombata sul lato destro ed è concluso dall’abside semicircolare cieca; le finiture sono a intonaco tinteggiato, con zoccolo perimetrale e cantonali sfalsati in blocchi squadrati di pietra a vista. All’interno l’ampia navata unica è divisa in cinque campate da coppie di paraste, in parte in pietra a vista, in parte intonacate, sorreggenti grandi arcate trasversali a pieno centro che sostengono la copertura, a due spioventi interrotti e raccordati da un soffitto centrale piano. Nella quarta campata due arcate longitudinali introducono alle cappelle a pianta rettangolare, ospitanti l’altare della Madonna (a sinistra) e l’organo (a destra). L’arco santo è movimentato dalla presenza di due nicchie centinate speculari, contenenti il fonte battesimale (a sinistra) e una mensa d’altare (a destra). Due gradini conducono al presbiterio, occupato dal rimontato altare maggiore storico, completo delle portine laterali; lungo la parete sinistra è presente l’accesso alla sacrestia e all’ambiente soprastante, originariamente con funzione di cantoria, di cui si conserva il parapetto. Le pareti della navata e dell’arco santo sono finite in pietra martellinata nella parte bassa, quindi rivestite in materiale espanso, che ricopre anche il soffitto; le arcate trasversali e le pareti e le volte del presbiterio e dell’abside sono finite a intonaco tinteggiato.

Pianta

Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; corpi emergenti a pianta quadrangolare sul lato sinistro. Presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso da abside semicircolare.

Facciata

Facciata a due spioventi elevata su di una scalinata, divisa in due settori disuguali da una cornice orizzontale in pietra calcarea; l’ingresso principale, centinato, è preceduto da un protiro timpanato in muratura, leggermente emergente, con i due pilastri in pietra calcarea a vista. Ai lati del protiro si trovano due nicchie centinate simmetriche ospitanti statue; al centro della facciata si apre un oculo strombato con cornice bombata e, alla sommità una seconda apertu

1400 - 1400 (preesistenze intorno)

La vecchia chiesa della Dedicazione di San Michele Arcangelo di Ronzo-Chienis è documentata nel 1400 circa. Fu ampliata nel 1750 e nuovamente nel 1863-1864; è attualmente sconsacrata e di proprietà comunale.

1561/10/18 - 1561/10/18 (erezione a curazia carattere generale)

L’erezione della cappella di Ronzo-Chienis a curazia della pieve di Gardumo avvenne il 18 ottobre 1561.

1943/06/26 - 1943/06/26 (erezione a parrocchia carattere generale)

Il 26 giugno 1943 la curazia fu eretta a parrocchia; il primo parroco prese solennemente possesso della chiesa il 18 luglio.

1945 - 1949 (costruzione intero bene)

Dopo un primo appello del curato (poi parroco) don Attilio Comai alla necessità di erigere un nuovo tempio, per il crescente numero di abitanti delle due frazioni di Ronzo e di Chienis nel 1936, seguito dalla redazione del progetto da parte dell’architetto Enrico Odorizzi di Riva del Garda (1940), il cantiere della nuova chiesa iniziò finalmente sei mesi dopo la fine della guerra, nell’autunno del 1945. Rispetto al progetto originario, che prevedeva la nuova chiesa comunicante con l’antica, si preferì costruirla più a nord-ovest, in posizione isolata. Lo scavo delle fondamenta terminò nel 1946, l’anno seguente i lavori si fermarono per mancanza di muratori e ripresero nella primavera del 1948, con il concorso di tutta la popolazione. Nel gennaio del 1949 l’edificio si poteva dire concluso. Vi furono trasferiti l’altare maggiore e i due altari laterali della chiesa antica.

1949/11/13 - 1949/11/13 (consacrazione carattere generale)

Al termine dei lavori la chiesa fu consacrata il 13 novembre 1949 da monsignor Oreste Rauzi.

1969 - 1969 (adeguamento liturgico interno)

Intorno al 1969, dopo aver provveduto ad un primo adeguamento liturgico provvisorio, l’altare maggiore storico venne nuovamente smontato, insieme ad uno dei due altari laterali, e conservato in forma frammentaria. Il tabernacolo storico venne posto nella nicchia dell’arco santo a destra, il fonte battesimale in quella a sinistra. La zona presbiteriale venne chiusa da pannelli lignei e venne realizzata una mensa al popolo avanzata davanti all’arco santo.

1974 - 1975 (ristrutturazione penitenzieria)

Nel 1974-1975 circa venne completato e ristrutturato l’ambiente posto sul fianco sinistro della terza campata, originariamente destinato alla torre campanaria e adibito a penitenzieria. Venne quindi innalzata parte della muratura perimetrale, venne realizzata la copertura del tetto, l’ambiente fu fornito di porte e finestre, pavimentazione e impianto elettrico. I lavori vennero eseguiti da ditte locali (Casari per il tetto, Martinelli per la muratura, Benoni per la pavimentazione, Mazzucchi per mobili e serramenti, Bertolini per la parte elettrica).

2009/04/01 - 2009 (restauro interno)

In data 1° aprile 2009 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di ricomposizione, restauro e ricollocazione dell’altare maggiore storico, redatto dall’architetto Roberto Paoli. L’opera è stata eseguita dalla ditta Acroterio Restauri di Grigno, integrando i pezzi marmorei originali conservati con nuovi setti portanti in muratura e presidi in acciaio. Al termine dell’intervento è stata eseguita la manutenzione delle superfici intonacate interne della chiesa, con la rimozione degli strati di finitura in fase di distacco, l’integrazione delle lacune mediante stuccatura e l’applicazione di due mani di tinteggiatura. Il tutto si è sicuramente concluso entro il mese di ottobre del 2010.

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