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Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di Santo Stefano
Chiesa di Santo Stefano
S. Stefano
Dettagli
La chiesa parrocchiale di Santo Stefano sorge in posizione isolata, nella parte alta dell'abitato di Ischia. Orientato a est e circondato dal cimitero, l'edificio presenta una facciata, scandita da quattro lesene e conclusa da un frontone triangolare. Al centro si apre un portale architravato, sovrastato da una finestra lunettata e da un oculo, nel timpano. Sul lato meridionale si innesta il campanile con doppia cella campanaria. Internamente, la navata, suddivisa in quattro campate con due cappelle speculari in corrispondenza della terza, è coperta da una volta a botte unghiata; il presbiterio, rialzato su tre gradini e voltato a crociera, è concluso da un'abside poligonale.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale con due cappelle a pianta rettangolare; presbiterio rettangolare concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata scandita da quattro lesene, poggianti su un alto zoccolo lapideo e sorreggenti un frontone triangolare. Settore centrale aperto da un portale architravato, sovrastato da una finestra lunettata; timpano con oculo. Settori laterali caratterizzati da due nicchie. Finiture ad intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate caratterizzate dai corpi sporgenti delle cappelle laterali, della sacrestia e del deposito. Il lato est dell'abside presenta una finestra circolare cieca. Finiture ad intonaco tinteggiato.
Campanile
Struttura a pianta quadrata, posta a sud; fusto in muratura di pietra intonacata quadripartito orizzontalmente da cornici; quadrante di orologio alla sommità; cella campanaria aperta da monofore; tamburo ottagonale con monofore, adibito a seconda cella campanaria; cupolino rivestito in lamiera metallica.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietra intonacata. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata sulla navata; volta a crociera sulla prima campata e sul presbiterio; volta a botte sulle cappelle laterali; volta a vele sull'abside.
Coperture
Tetto a doppia falda sulla navata e a una falda sulle cappelle laterali, ricoperti da coppi in laterizio. Tetto del presbiterio (ristretto e ribassato rispetto alla navata) a più falde, rivestito in lamiera metallica.
Interni
Navata unica suddivisa, mediante pilastri reggenti arcate trasversali a tutto sesto, in quattro campate: la prima campata, contraddistinta da due pilastri liberi reggenti arcata trasversale a tutto sesto è occupata dall'ingresso, dove si situano il fonte battesimale e il confessionale, mentre in corrispondenza della terza campata si aprono due cappelle speculari contenenti gli altari laterali. Presbiterio preceduto da arco santo a tutto sesto, rialzato su tre gradini e caratterizzato da due portali laterali sovrastati da nicchie. Abside scandita da lesene tuscaniche. Cornicione marcapiano corrente lungo l'intera struttura, oltre il quale si aprono finestre lunettate nelle prime tre campate e nel presbiterio. Finiture ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata a lastre di pietra calcarea. Pavimento del presbiterio e dell'abside a quadrotte di pietra calcarea bianca e rossa, a corsi diagonali.
Elementi decorativi
Volte decorate da dipinti a tempera.
1471 - 1471 (menzione carattere generale)
La prima menzione della chiesa risale al 1471.
1650 - 1650 (riedificazione intero bene )
La chiesa fu riedificata nel 1650.
1793 - 1793 (erezione a curazia carattere generale)
Nel 1793 furono concessi la custodia eucaristica e il fonte battesimale e la chiesa fu eretta a curazia della pieve di Pergine.
1843 - 1843 (ampliamento intero bene)
La chiesa fu fortemente ampliata nel 1843, raggiungendo l'assetto attuale.
1893/09/05 - 1893/09/05 (consacrazione carattere generale)
La chiesa fu consacrata il 5 settembre 1893 dal vescovo Carlo Eugenio Valussi.
1937 - 1937 (decorazione volte)
La chiesa fu decorata sulle volte da Metodio Ottolini nel 1937.
1949/07/26 - 1949/07/26 (erezione a parrocchia carattere generale)
La chiesa fu eretta a parrocchia il 26 luglio 1949 dal vescovo Carlo de Ferrari.