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Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di Sant'Antonio Abate
Chiesa di Sant'Antonio Abate
S. ANTONIO abate
Dettagli
Orientata a nord-est e costruita parallelamente alla statale del Caffaro che percorre la Val del Chiese, la parrocchiale di Sant'Antonio Abate sorge al margine nord-occidentale del paese di Agrone. Eretta nel 1530 probabilmente sui resti di una precedente cappella, venne ampliata e sopraelevata tra il 1719 e il 1726, sotto la direzione dei maestri comacini Pietro Bianchi e Francesco Cometti, omonimi e presumibilmente parenti dei più noti architetti attivi in Trentino nella seconda metà del secolo, il secondo forse identificabile con colui che aveva ampliato nel 1694 la chiesa di San Giovanni Battista a Massimeno. La facciata è ritmata da quattro lesene che la suddividono in tre settori uguali; in quello centrale si aprono il portale maggiore in granito e una finestra mistilinea. Il frontone è triangolare, con cornice aggettante plurimodanata. Lungo le fiancate emergono i volumi delle due cappelle laterali speculari, risalenti al 1758. Sul lato sinistro si eleva il campanile intonacato, con cella campanaria in pietra a vista aperta da monofore centinate; su quello destro si trova l'ingresso secondario, elevato su di una scala doppia in granito. Dietro il presbiterio a pianta rettangolare, chiude la costruzione la sacrestia. L'interno a navata unica è diviso in tre campate da pilastri con paraste addossate, reggenti arcate a pieno centro longitudinali e trasversali; questi elementi e le nervature delle crociere sono evidenziati dalla tinteggiatura a fasce orizzontali bianche e rosa. In corrispondenza della terza campata si aprono le due cappelle laterali, che ospitano gli altari minori. Il presbiterio è elevato di due gradini, coperto da una finta cupola ellittica su pennacchi; mediante i due portali sulla parete di fondo comunica con il campanile (a sinistra) e la sacrestia (a destra).
Preesistenze
Frammenti di affresco cinquecenteschi si trovano sulla parete di fondo del presbiterio.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; con due corpi laterali emergenti corrispondenti alle cappelle della terza campata; presbiterio a pianta rettangolare, comunicante con la sacrestia, che conclude l’edificio.
Facciata
Facciata ritmata da quattro lesene, che la dividono in tre settori uguali; al centro si apre il portale architravato in granito, sormontato da una finestra mistilinea. Frontone triangolare, con cornice aggettante plurimodanata. Zoccolo a intonaco rustico e finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate caratterizzate dai volumi emergenti simmetrici delle due cappelle laterali, delimitate da fascioni intonacati dal profilo arrotondato e forate ciascuna da una finestra simile a quella in facciata; altre finestre a lunetta si aprono lungo le campate. Accesso secondario sul lato destro, mediante una scala doppia in granito con parapetto in ferro battuto. Cornicione superiore modanato; finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta sul lato sinistro, in corrispondenza del presbitero; fusto intonacato e tinteggiato, con quadrante di orologio dipinto sul lato sud-ovest. Cella campanaria in pietra a vista, delimitata da cornici orizzontali, caratterizzata da quattro grandi monofore a luci centinate. Tetto a quattro falde con pinnacolo centrale, globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a crociera nella navata; finta cupola ellittica su pennacchi nel presbiterio.
Coperture
Tetto a due falde sulla navata, a più falde sulle cappelle e nel presbiterio, con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi, anche per il campanile.
Interni
Interno a navata unica divisa in tre campate separate da arcate trasversali a tutto sesto sorrette da pilastri con paraste addossate; pilastri, arcate longitudinali e trasversali e costoloni delle volte a crociera sono marcati dalla tinteggiatura a fasce orizzontali bianche e rosa. Cornicione corrente in stucco m
1530 - 1530 (costruzione intero bene)
La chiesa di Agrone venne costruita nel 1530, forse sul luogo di una precedente cappella. Per le fonti bibliografiche la consacrazione della chiesa risale al 10 maggio 1533; secondo un documento settecentesco conservato nell’archivio parrocchiale, essa avvenne invece già il 20 luglio 1530.
1532 - 1532 (costruzione campanile)
Secondo il documento già citato, il campanile fu eretto due anni dopo, nel 1532 e in un primo tempo fungeva anche da sacrestia, nell'ambiente al piano terreno.
1652/06/06 - 1652/06/06 (erezione a curazia carattere generale)
Il 6 giugno 1652 la chiesa fu eretta a curazia della pieve di Bono.
1701/08/12 - 1701/08/12 (concessione della custodia eucaristica carattere generale)
Il 12 agosto le due piccole comunità di Agrone e Frugone si impegnarono a mantenere il lume perpetuo del Santissimo Sacramento; presumibilmente in quel giorno fu concessa alla chiesa la custodia eucarisitica.
1719 - 1726 (ampliamento intero bene)
Durante la reggenza di don Nicolò Chinatti l'intero edificio fu ampliato, a cominciare dalla sacrestia (1719), ingrandita in pianta (verso nord) e in alzato da "maestro Francesco comasco", a spese della Magnifica Comunità di Agrone e Frugone. Due anni dopo, l'8 settembre 1721 fu firmato un contratto con i maestri Pietro Bianchi e Francesco Cometti (omonimi e presumibilmente parenti dei più noti architetti attivi nella seconda metà del secolo, il secondo forse identificabile con colui che aveva ampliato nel 1694 la chiesa di San Giovanni Battista a Massimeno), che si impegnarono ad ampliare (verso sud) e sopraelevare la chiesa. Dopo la pausa invernale, i lavori ripresero nell'estate dell'anno seguente e si conclusero il 13 ottobre. Nell'estate del 1726 anche la zona del coro venne ampliata, sotto la direzione degli stessi maestri costruttori, per adeguarla alla nuova navata.
1758 - 1774 (ampliamento intero bene)
I lavori di ampliamento proseguirono nei decenni successivi, con la costruzione delle cappelle laterali (1758) e con l'ampliamento della sacrestia, con l'aggiunta di un nuovo ambiente superiore (1774).
1772/09/22 - 1772/09/22 (concessione del fonte battesimale carattere generale)
Il fonte battesimale fu concesso con decreto del 22 settembre 1772.
1874 - 1874 (danneggiamento intero bene)
L'edificio fu vittima di un incendio nel 1874.
1915 - 1918 (variazione d'uso intero bene)
Durante la prima guerra mondiale il paese fu evacuato e la chiesa fu adibita a magazzino dei soldati.
1944/03/15 - 1944/03/15 (erezione a parrocchia carattere generale)
La chiesa fu eretta a parrocchia il 15 marzo 1944.
1955 - 1959 (decorazione presbiterio)
Tra il 1955 e il 1959, sotto la reggenza di don Marino Groff, Giuseppe Tarter ornò con dipinti murali figurati il presbiterio e l'abside.
1969 - 1970 (ristrutturazione interno)
Lavori di ristrutturazione coinvolsero l'interno nel 1969-1970, in occasione dell'adeguamento alle disposizioni del Concilio Vaticano II. Fu ordinato in quel periodo lo scialbo delle pitture murali del Tarter; il fonte battesimale storico venne trasferito dalla prima alla terza campata sinistra; il pulpito ligneo venne smontato e parzialmente riutilizzato come ambone, mensa dell'altare verso il popolo e coperchio per il fonte. Furono inoltre sostituiti i paliotti degli altari laterali e vennero chiuse le nicchie all'interno delle cappelle, sul lato nord.
1974 - 1974 (manutenzione campanile)
Nel maggio del 1974 venne sostituito l'orologio del campanile.
1979 - 1981 (restauro intero bene)
Risale al 1979-1981 un intervento di restauro del campanile e della chiesa. Non è chiaro se in questa occasione o in tempi più recenti venne rifatta la copertura del tetto.
2008 - 2011 (ristrutturazione interno)
Tra il 2008 e il 2011 furono eseguiti dei cambiamenti interni, con lo spostamento del fonte battesimale nel luogo originario, nella prima campata sinistra, la riapertura delle n