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Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di Santa Giustina
Chiesa di Santa Giustina
S. GIUSTINA vergine e martire S. Giustina
Dettagli
Una stradina laterale che dall'ingresso del paese scende sulla sinistra, nella campagna, conduce alla parrocchiale di Balbido, isolata e affiancata dal camposanto. La prima menzione di un edificio sacro dedicato a Santa Giustina risale alla visita pastorale del 1537; tuttavia la chiesa attuale è frutto dell'ampliamento del 1648 promosso da Antonio Crosina, principe vescovo di Bressanone e autorevole esponente di una famiglia padovana, esule nel Bleggio al tempo di Ezzelino da Romano. Tale ampliamento comportò il mutamento dell'orientamento dell'edificio, non più rivolto con l'abside ad est, ma a sud, sfruttando la conformazione del terreno disponibile. Nella semplice facciata a due spioventi si apre il portale architravato con frontone triangolare staccato e oculo; lungo fianchi si trovano due cappelle a pianta rettangolare, un ingresso e la sacrestia (a sinistra) e il campanile in pietra a vista con bifore a luci rettangolari (a destra). L'interno è a navata unica, divisa in due campate delimitate da arcate a pieno centro, così come l'ingresso alle cappelle e al presbiterio, elevati di un gradino. Dietro l'altare maggiore si conclude l'abside poligonale. Tutte le volte e l'arco santo sono ornati da tempere di Agostino Aldi del 1929. La chiesa, più volte oggetto di furti tra il 1972 e il 1980, è officiata nel periodo estivo.
Preesistenze
Il fusto del campanile fa parte della chiesa precedente.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata a due spioventi; portale architravato, sormontato da frontone triangolare con cornice modanata e oculo strombato. Lapide sepolcrale murata in basso a sinistra; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate marcate ciascuna da un contrafforte e da una cappella emergente e illuminate da due monofore, l'una nella prima campata, l'altra nel presbiterio; un ingresso laterale e la sacrestia sul lato sinistro, il campanile su quello destro. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista sul lato destro, in prossimità del presbiterio. Cella campanaria delimitata da cornici aggettanti, illuminata da quattro bifore a luci rettangolari, separate da colonnine. Tetto a quattro falde e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volte a crociera in muratura per la navata e la cappella sinistra, a botte unghiata per la cappella destra e a vele per il presbiterio.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata maggiore e sul presbiterio, a spiovente unico sopra la sacrestia. Struttura portante in legno; manto di copertura in coppi, anche sul campanile.
Interni
Navata unica divisa in due campate, separate da pilastri addossati sorreggenti arcate a pieno centro; nella seconda campata si aprono due cappelle a pianta rettangolare elevate di un gradino, precedute da arcate a pieno centro, di cui la destra di maggiori dimensioni, con la scala di accesso al pulpito. Presbiterio elevato di un gradino, anch'esso preceduto da un'arcata, concluso da abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e dell'abside a mattonelle quadrate di cotto, a corsi diagonali; pavimento del presbiterio a mattonelle in cemento rosse e nere, in corsi diagonali. Pavimento della cappella sinistra a mattonelle di cemento nere, rosse e gialle con effetto a cubi prospettici.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati a tempera sulle volte e sull'arco santo.
1537/04/16 - 1537/04/16 (menzione carattere generale)
Secondo Caldera (1989), la prima menzione di un edificio sacro a Balbido, dedicato alla Santissima Trinità, risalirebbe al testamento del suo primo benefattore, Pietro Crosina, del 1360. La chiesa è ricordata con l'intitolazione a Santa Giustina dalla visita pastorale del 16 aprile 1537.
1616/04/26 - 1616/04/26 (consacrazione carattere generale)
La chiesa fu consacrata il 26 aprile 1616.
1648 - 1648 (ampliamento intero bene)
Nel 1648 il primo edificio venne ampliato con il contributo della famiglia Crosina (in particolare di Antonio, principe vescovo di Bressanone) e mutò l'orientamento, da est a sud.
1678/01/28 - 1678/01/28 ( erezione a primissaria curata carattere generale)
L'erezione a primissaria curata della pieve di Bleggio risale al 28 gennaio 1678.
1901 - 1901 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1901 la chiesa venne ristrutturata.
1929 - 1929 (decorazione interno)
Nel 1929 il pittore Agostino Aldi ornò le volte di navata, cappelle e presbiterio e dell'arco santo con dipinti murali figurati a tempera.
1959/12/03 - 1959/12/03 (erezione a parrocchia carattere generale)
L'erezione a parrocchia risale al 3 dicembre 1959.