Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di San Valentino

Chiesa di San Valentino
S. VALENTINO sacerdote e martire S. Valentino

TRENTO
piazza Chiesa, 10 - Panchià (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa di San Valentino sorge al centro dell'abitato di Panchià, con orientamento a nord. L'impianto dell'edificio, costruito nel 1690, fu totalmente stravolto tra il 1928 e il 1932 ad opera dell'ingegnere Tiberio Tonini e dell'architetto Giacomo Scalet, che per far fronte alla necessità di un ampliamento della vecchia chiesa, determinarono la demolizione dell'antica navata e la riduzione a cappella del presbiterio. A questo fu annesso il corpo della navata e del presbiterio nuovi, con... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di San Valentino sorge al centro dell'abitato di Panchià, con orientamento a nord. L'impianto dell'edificio, costruito nel 1690, fu totalmente stravolto tra il 1928 e il 1932 ad opera dell'ingegnere Tiberio Tonini e dell'architetto Giacomo Scalet, che per far fronte alla necessità di un ampliamento della vecchia chiesa, determinarono la demolizione dell'antica navata e la riduzione a cappella del presbiterio. A questo fu annesso il corpo della navata e del presbiterio nuovi, con conseguente rotazione verso nord dell'orientamento dell'edificio. La facciata a doppio spiovente delimitata lateralmente da bande verticali tinteggiate di scuro, è rinserrata a sinistra da un contrafforte in pietra a vista nascente dalla zoccolatura bugnata continua. Una scala posta parallelamente alla muratura sale da sinistra e colma il dislivello con il piano stradale. Il sistema di forature è determinato dalle aperture sovrapposte del portale architravato, coperto da una tettoia, di una trifora e di una finestra cruciforme. Sul lato destro emerge il corpo della cappella della Madonna di Lourdes, corrispondente all'antico presbiterio. Monofore centinate si dispongono ai lati del presbierio, a sinistra del quale emerge il corpo della sacrestia. A questo è annesso un porticato aperto su due lati, sotto il quale si colloca un accesso secondario alla chiesa. Il campanile, inserito tra le strutture della cappella mariana e del presbiterio, presenta una doppia cella campanaria a quattro monofore, a sua volta sormontata da una lanterna quadrangolare forata su ogni lato; sul tutto insiste una copertura a quattro falde ricurve. L'interno si sviluppa a navata unica di tre campate, sormontate da un soffitto ligneo a doppia falda e settore centrale piano che prosegue nel presbiterio. A destra della terza campata, oltre un'arcata a pieno centro, si sviluppa la profonda cappella laterale, a tre campate, la cui parete di fondo è interamente occupata dall'allestimento della grotta della Madonna di Lourdes. Il presbiterio, rialzato su tre gradini, si conclude in un'abside poligonale.

Preesistenze

Dell'antica chiesa fondata nel 1690 e più volte rimaneggiata, rimangono solo il presbiterio, ora riconvertito in cappella laterale, e la torre campanaria (1720-1730).

Pianta

Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; sul lato destro si affaccia una profonda cappella a pianta rettangolare. Presbiterio rettangolare e abside poligonale.

Facciata

Facciata a due spioventi in aggetto sorretti da puntoni lignei poggianti su mensole in pietra, delimitata lateralmente da bande verticali messe in evidenza da una tinteggiatura più scura, è rinsaldata sulla sinistra da un contrafforte in pietra a vista nascente dalla zoccolatura bugnata continua. Una scalinata di dieci gradini posta parallelamente alla muratura sale da sinistra e colma il dislivello con lo scosceso piano stradale. Il portale architravato è sormontato da un tettuccio ligneo a tre spioventi a sua volta insistente su mensole in pietra. In alto si apre una trifora centinata sormontata da una cornice modanata cuspidata al centro e da un'apertura cruciforme.

Prospetti

Fiancate laterali lisce, ciascuna recante due monofore centinate aperte in corrispondenza delle prime due campate della navata. Sul lato destro, all'altezza della seconda campata si situa un accesso secondario, mentre in corrispondenza della terza campata emerge il corpo della cappella della Madonna di Lourdes, la cui parete sud è scandita dalle aperture sovrapposte di due monofore centinate e di altrettante finestre lunettate. A nord della cappella, si inseriscono le strutture della vecchia sacrestia e del campanile. Ulteriori monofore centinate si collocano ai lati del presbiterio (due a destra e una a sinistra). La fiancata sinistra è caratterizzata dal corpo emergente della sacrestia nuova, cui è annesso un portico aperto sui lati sud e ovest, sotto il quale si colloca un accesso secondario che immette nella terza

1690/01/15 - 1690 (costruzione intero bene)

Il 15 gennaio 1690 i vicini di Panchià ottennero la licenza vescovile per la costruzione di una propria chiesa. La fabbrica, finanziata con le elemosine raccolte in Fiemme, Fassa, Val d'Adige e Tirolo, fu portata a compimento nello stesso anno sotto la guida del maestro muratore Andrea Misconel di Cavalese.

1703/09/21 - 1703/09/21 (consacrazione carattere generale)

L'edificio fu consacrato il 21 settembre 1703 dal principe vescovo di Trento, Giovanni Michele Spaur.

1706 - 1710 (concessione del cimitero intorno)

L'area circostante la chiesa fu adibita a cimitero nel 1706, anno in cui fu anche benedetto (17 agosto). I muri perimetrali furono costruiti da Andrea Misconel di Cavalese. Le prime sepolture vi furono poste solo nel 1710.

1709 - 1709 (concessione del fonte battesimale carattere generale)

La chiesa di San Valentino ottenne la concessione del fonte battesimale nel 1709.

1710/11/05 - 1710/11/05 (erezione a curazia carattere generale)

La cappellania di San Valentino fu eretta a curazia della pieve di Cavalese il 5 novembre 1710.

1728 - 1730 (costruzione campanile)

Il campanile fu costruito tra il 1728 e il 1730 dallo stesso Andrea Misconel responsabile dell'edificazione della chiesa.

1760 - 1760 (erezione stazioni della Via Crucis intorno)

Le stazioni della Via Crucis del vicino cimitero furono realizzate nel 1760.

1787 - 1787 (acquisto dell'orologio campanile)

Nel 1787 vennero raccolti i fondi per l'acquisto di un orologio per il campanile da un artigiano gardenese.

1804/07/04 - 1804/07/04 (danneggiamento coperture)

Il tetto della sola navata fu spazzato via da una tempesta di vento il 4 luglio 1804.

1818 - 1818 (restauro campanile)

Nel 1818 Antonio Dagostin di Daiano condusse imprecisati lavori di restauro del campanile. Nella stessa occasione alcuni anonimi stuccatori milanesi rifecero la mostra dell'orologio.

1833 - 1833 (ampliamento presbiterio)

Nel 1833 il presbiterio fu prolungato verso est.

1847 - 1847 (ampliamento sacrestia)

Nel 1847 si prospettò l'idea di ampliare la chiesa con la costruzione di due cappelle affacciate sulla navata. A questo scopo nello stesso anno le signore Margherita di Giovanni Battista Varesco e Margherita Defrancesco donarono un nuovo altare maggiore in marmi policromi. I lavori non furono tuttavia attuati e si preferì allora ampliare la sacrestia.

1863 - 1863 (ampliamento intorno)

Nel 1863 venne ampliato il vicino cimitero; in tale occasione le edicole della Via Crucis subirono uno spostamento, i dipinti ripassati e protetti da una rete metallica.

1864 - 1864 (sopraelevazione campanile)

La sopraelevazione del campanile, decisa dalla Rappresentanza Comunale di Panchià con deliberazione ufficiale del 17 maggio 1846, fu infine condotta solo nel 1864.

1873/03/24 - 1873 (ampliamento navata)

Approfittando del periodo di vacanza della curazia seguito alla morte di don Antonio Bazzanella (24 marzo 1873), i vicini di Panchià cercarono di ingrandire la loro chiesa, ritenuta ormai insufficiente ad accogliere tutti i paesani. A questo scopo furono costruiti un portico esterno dotato di un'unica apertura centinata rivolta a ovest e la balconata della cantoria, destinata ad accogliere gli uomini durante le sacre funzioni.

1910 - 1915 (fase preliminare all'ampliamento intero bene)

All'inizio del Novecento l'ampliamento della chiesa di San Valentino appariva ormai un'esigenza improrogabile. Nel 1910 si costituì, quindi, un comitato incaricato di raccogliere i fondi destinati a questo scopo. Un primo progetto che prevedeva il prolungamento della navata verso ovest, elaborato a titolo gratuito dall'architetto trentino Natale Tomasi fin dal 1912, fu approvato delle autorità competenti nel 1914, ma fu subito abbandonato perché ritenuto inadatto alla particolare morfologia del sito, che richiedeva invece lo sviluppo del corpo aggiuntivo lungo l'asse nord/sud. Fin dal 1913 si

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