Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa della Madonna Immacolata di Lourdes

Chiesa della Madonna Immacolata di Lourdes
Madonna della Corona Chiesa della Madonna della Corona

TRENTO
Valmorbia, Vallarsa (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Orientata a nord-ovest e affacciata sulla strada che conduce al piccolo nucleo di Dosso, la chiesa sorse tra il 1736 e il 1743 e fin dall’inizio venne dedicata alla Madonna; mentre però il titolo ottocentesco e dell’inizio del Novecento è quello della Madonna della Corona, dal 1931 gli abitanti vollero mutarlo in onore della Madonna Immacolata di Lourdes, di cui si venera una statua sull’altare storico. Sulla semplice facciata a due spioventi si aprono l’unico portale architravato in pietra... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Orientata a nord-ovest e affacciata sulla strada che conduce al piccolo nucleo di Dosso, la chiesa sorse tra il 1736 e il 1743 e fin dall’inizio venne dedicata alla Madonna; mentre però il titolo ottocentesco e dell’inizio del Novecento è quello della Madonna della Corona, dal 1931 gli abitanti vollero mutarlo in onore della Madonna Immacolata di Lourdes, di cui si venera una statua sull’altare storico. Sulla semplice facciata a due spioventi si aprono l’unico portale architravato in pietra calcarea, due monofore centinate laterali e una finestra sommitale a lunetta, tutte profilate da cornici tinteggiate in arancione. Lungo il fianco sinistro, forato da due lunette, emerge il volume della sacrestia; a destra invece si trova il campanile, con quattro monofore centinate nella cella e copertura piramidale svasata. Il presbiterio è a pianta rettangolare, con parete di fondo cieca. All’interno un’arcata a pieno centro separa la navata unica dal presbiterio rettangolare, elevato di un gradino. La tinteggiatura bianca, crema e rossa sottolinea la cornice orizzontale marcapiano e le nervature delle volte a botte unghiata: una colomba dello Spirito Santo orna il centro di quella del presbiterio, mentre l’iscrizione dedicatoria campeggia sulla lunetta della parete di fondo.

Pianta

Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, conclusa da presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale.

Facciata

Semplice facciata a due spioventi intonacata e tinteggiata; portale architravato in pietra calcarea tra due monofore centinate, sormontato da una finestra a lunetta, tutte profilate da cornici tinteggiate in arancione.

Prospetti

Fianco destro cieco; fianco sinistro rivolto verso la valle, forato da due finestre a lunetta, l’una in corrispondenza della navata, l’altra del presbiterio e caratterizzato dall’emergere del volume quadrangolare della sacrestia. Finiture a intonaco tinteggiato.

Campanile

Torre a pianta quadrangolare emergente sul fianco destro, in corrispondenza dell’innesto tra la navata e il presbiterio. Fusto intonacato e tinteggiato forato da strette feritoie, corpo unico con la cella, dotata di quattro ampie monofore centinate con cornici tinteggiate in arancione. Tetto piramidale svasato concluso da globo e croce apicale. a terminazioni trilobate.

Struttura

Struttura portante verticale: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata per navata e presbiterio.

Coperture

Tetto a due falde per navata e sacrestia, a più falde sopra il presbiterio; struttura portante in legno e manto di copertura in coppi. Copertura del campanile in lamiera metallica.

Interni

Navata unica percorsa da un cornicione marcapiano modanato, che prosegue nel presbiterio rettangolare, elevato di un gradino e preceduto da un’arcata a pieno centro. Sulle pareti laterali del presbiterio si aprono gli accessi alla sacrestia (a sinistra) e al campanile (a destra). Finiture a intonaco tinteggiato.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimento in piastrelle rettangolari di cotto tipo fiorentino disposte in corsi orizzontali sfalsati.

Elementi decorativi

Iscrizioni e cornici dipinte sulle pareti interne; dipinto murale raffigurante la colomba dello Spirito Santo al centro della volta del presbiterio.

1736 - 1743 (costruzione intero bene)

Nel 1736 i vicini delle tre contrade di Zocchio, Dosso e Valmorbia chiesero al vescovo Domenico Antonio Thun il permesso di erigere una cappella pubblica a Dosso, obbligandosi a mantenere l’edificio e il sacerdote. Chiesero inoltre che il pievano di Lizzana potesse benedire la posa della prima pietra. La risposta fu positiva; la costruzione era sicuramente terminata nel 1743.

1743 - 1743 (benedizione carattere generale)

L’edificio sacro fu benedetto dal pievano don Giovanni Battista Piamarta di Ala nel 1743; negli atti e documenti successivi è indicato come “chiesa di Santa Maria al Dosso”.

1787/07/19 - 1787/07/19 (erezione a espositura carattere generale)

Con decreto imperiale di Giuseppe II del 19 luglio 1787 la chiesa fu eretta a espositura della parrocchia di Vallarsa, con il diritto ad un sacerdote.

1903 - 1903 (ristrutturazione intero bene)

La chiesetta con il suo campanile fu ristrutturata nel 1903; una nuova campana venne benedetta dal delegato vescovile don Giovanni Battista Panizza di Volano, parroco di Lizzana.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Durante la prima guerra mondiale la popolazione fu evacuata e il tempio subì spogliazioni e gravi danni a causa dello scoppio di granate. In particolare venne rasa al suolo la sacrestia, mentre la chiesa fu scoperchiata del tetto, le vetrate si frantumarono e caddero gli intonaci dell’interno e dell’avvolto; gli infissi e le porte furono divelti e gli arredi lignei rubati. Anche il campanile fu privato del tetto, della cella e della campana; i muri di entrambe le strutture furono crivellati di colpi.

1919 - 1928 (ristrutturazione intero bene)

Stimati i danni di guerra, la chiesa venne lentamente risanata; nel 1926 venne sostituito l’altare ligneo. Il 5 gennaio 1928 don Giuseppe Iellici, arciprete di Vallarsa, benedì la nuova campana realizzata dalla Fonderia Colbacchini, insieme a quelle per la chiesa di Valmorbia.

1931 - 1931 (cambio di intitolazione carattere generale)

Nel catalogo del clero della diocesi di Trento redatto tra il 1830 e il 1924 si nomina la chiesa come dedicata alla Madonna della Corona; secondo alcuni l’origine del titolo sarebbe la cresta di roccia che la circonda. Per desiderio degli abitanti e su iniziativa di don Giuseppe Angeli, nel 1931 si mutò la dedicazione in “Madonna Immacolata di Lourdes”.

1950 - 1950/05/31 (ristrutturazione intero bene)

In occasione dell’Anno Santo 1950 l’edificio fu sottoposto ad un intervento di ristrutturazione: vennero apportate delle modifiche alle finestre e furono chiusi dei vani inutilizzati lungo i muri della navata, mentre l’interno venne tinteggiato. Il 31 maggio, con la consacrazione delle tre frazioni ai Sacri Cuori di Gesù e della Madonna Immacolata, il vescovo ausiliare di Trento monsignor Oreste Rauzi inaugurò la chiesa rinnovata.

1963 - 1963 (sostituzione campana campanile)

La campana benedetta nel 1928 smise di suonare nel 1963, perché fessurizzata. Fu sostituita da una campana antica, datata 1886, acquistata dalla Fonderia Luigi Cavadini e figli di Verona, che l’aveva in deposito.

1985/03/29 - 1987 (restauro intero bene)

Il Servizio Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento approvò in data 29 marzo 1985 il progetto di restauro dell’edificio redatto dall’architetto Valentino Cristofolini di Trento. L’intervento comportò il rifacimento del tetto di chiesa e sacrestia, la sostituzione del pavimento, il risanamento degli intonaci, l’adeguamento liturgico e la tinteggiatura; la cella campanaria e il tetto del campanile furono modificati secondo le forme originarie. I lavori terminarono nel 1987, come testimonia l’iscrizione dipinta in controfacciata.

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