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Chiese in Provincia di Trento - città di : Santuario della Madonna de la Salette
Santuario della Madonna de la Salette
BMV de la Salette
Dettagli
Il santuario della Madonna de la Salette sorge sull'omonimo colle che sovrasta l'abitato di Moscheri (Trambileno) con orientamento a ovest. La prima cappella circolare con cupola, edificata nel 1856 su proposta del sordomuto Emilio Antonini e di don Antonio Gasperini, venne ampliata già nel 1863 con l'aggiunta della navata odierna, secondo il progetto di un non meglio identificato architetto Craffonara. L'ampliamento del tempio determinò la necessità di allargare il sagrato con la realizzazione della suggestiva balconata posta ad est, retta da tre arcate, ora abitate dai gruppi scultorei di Livio Conta (1996). La facciata ad angoli smussati e attacco al cielo orizzontale è caratterizzata da un avancorpo rinserrato lateralmente da paraste tuscaniche specchiate, a loro volta insistenti su plinti squadrati e reggenti un cornicione modanato spezzato. Al centro, rialzato su una gradinata a tre rampe di quattro scalini, si colloca il portale maggiore a centinatura fortemente ribassata, al quale si sovrappongono due specchiature simmetriche a profilo quadrangolare smussato. Oltre il cornicione si dispone un attico preceduto da un frontone a due spioventi, centrato da una finestra lunettata e delimitato lateralmente da paraste. Sul tutto insiste la struttura di un campaniletto a vela, affiancato da due basi per statue. Le fiancate, simmetriche, sono caratterizzate dalla presenza di due paraste disposte in angolo e di una finestra lunettata centrale. A sinistra del presbiterio emerge il corpo voluminoso della sacrestia a due piani, sul cui prospetto sud si dispongono a scacchiera quattro monofore archiacute. Due aperture circolari si collocano lateralmente alla struttura del tamburo della cupola. L'interno si sviluppa a navata unica ad angoli smussati, ritmata da lesene intonacate e sovrastata da una volta a botte unghiata. L'arco santo a tutto sesto immette al presbiterio circolare con cupola circolare, corrispondente alla struttura della prima cappella. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle lesene, percorre l'intero perimetro.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio circolare. Il volume dell'abside semicircolare appartenente alla struttura originaria è apprezzabile solo esternamente.
Facciata
Facciata ad angoli smussati e attacco al cielo orizzontale, caratterizzata da un avancorpo rinserrato lateralmente da paraste tuscaniche specchiate, insistenti su plinti squadrati e reggenti un cornicione modanato spezzato; al centro, rialzato su una gradinata a tre rampe di quattro scalini, si colloca il portale maggiore a centinatura fortemente ribassata, al quale si sovrappongono due specchiature simmetriche a profilo quadrangolare smussato. Oltre il cornicione si colloca un attico preceduto da un frontone a due spioventi, centrato da una finestra lunettata e delimitato lateralmente da paraste.
Prospetti
Fiancate laterali simmetriche, caratterizzate dalla presenza di due paraste disposte in angolo e di una finestra lunettata centrale. A sinistra del presbiterio emerge il corpo voluminoso della sacrestia a due piani, sul cui prospetto sud si dispongono a scacchiera quattro monofore archiacute. Due aperture circolari si collocano lateralmente alla struttura del tamburo della cupola.
Campanile
Campaniletto a vela in muratura, innestato sul tetto in corrispondenza della facciata, coronato da una cornice lapidea rialzata al centro e da due obelischi laterali. Ad esso si affiancano due basi per statue.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata sormontata da volta a botte unghiata in legno e incannicciato; cupola circolare sul presbiterio.
Coperture
Sulla navata tetto a quattro falde con struttura in legno e manto di copertura in tegole in laterizio. Cupola circolare sul presbiterio, rivestita in lamiera metallica.
Interni
Navata unica con pareti lisce, ritmate d
1855 - 1855 (fase preliminare alla costruzione intero bene)
La proposta di erigere un'edicola sacra dedicata a Maria sul monte sovrastante l'abitato di Moscheri, allora detto "Doss del Puvel", fu avanzata da Emilio Antonini, figlio sordomuto del civico esattore steorale del comune di Rovereto di Amadeo de Antonini, che nell’estate del 1855 era stato alloggiato dal padre presso la canonica di San Mauro (Moscheri, Trambileno) per scampare al pericolo del contagio con il colera. Passata l’epidemia, che a Trambileno causò la morte di dodici persone risparmiando però il ragazzo roveretano, l’idea dell’Antonini fu raccolta dalla popolazione locale e nel corso dell’inverno successivo divenne più concreta. Su suggerimento della maestra Maria Zanvettor dai Lesi, si convenne di dedicare l’edicola alla Madonna de la Salette, la cui apparizione risaliva al recente 1846.
1856 - 1856/03/24 (avvio lavori intero bene)
Il terreno per l’edificazione dell’edicola mariana venne messo a disposizione gratuitamente da Giuseppe Donà e Cristiano Senter e già nel marzo del 1856 si diede avvio ai lavori di preparazione dell’area. In questa fase intervenne il vicario curaziale, don Antonio Gasperini, che cogliendo il fervore dei Trambileni per il questo progetto, propose di edificare in luogo dell’edicola una vera e propria “cappelletta” con altare, nella quale fosse possibile celebrare la messa. L’idea venne accolta dalla popolazione e a partire dal 24 marzo 1856 si mise mano ai lavori di costruzione della cappella che costituì il primo nucleo del santuario.
1856/04/14 - 1856/09/21 (costruzione intero bene)
Il progetto del piccolo tempio circolare con abside semicircolare poco profonda, preceduto da atrio rettangolare e coperto da una cupola circolare, che costituì il primo nucleo del santuario, spetta a un non meglio identificato Razunz, capomastro, impresario o geometra (?) discendente della stirpe di muratori e marangoni badioti trapiantati a Rovereto all’inizio del XVIII secolo (Prosser, 2006). I lavori di costruzione furono finanziati con i proventi delle questue organizzate a titolo della Madonna de la Salette (in parte raccolte dal sordomuto Emilio Antonini) e vennero materialmente condotti a titolo gratuito dalla popolazione locale a partire dal 14 aprile 1856. La benedizione della prima pietra avvenne il 24 maggio seguente. Al 15 agosto la struttura era giunta in greggio all’altezza del primo cornicione e ai primi di settembre venne tinteggiata dalla ditta Michele Moscher di Rovereto. Il rivestimento della cupola fu commissionato al lattoniere Francesco Hiermer di Rovereto.
1856 - 1856/08/25 (ottenimento delle autorizzazioni carattere generale)
Nell'aprile del 1856 don Antonio Gasperini scriveva all'ordinariato vescovile per ottenere il permesso di costruire la cappella della Madonna de la Salette sul doss del Puvel. Invece, l'autorizzazione civile alla costruzione della cappella venne richiesta dal parroco alla Pretura Politica di Rovereto a cantiere ormai quasi ultimato (24 agosto 1856) e fu ottenuta immediatamente (25 agosto), previa però un'ammonizione verbale per il ritardo con il quale era stata inoltrata.
1856/09/21 - 1856/09/21 (benedizione carattere generale)
Il piccolo tempio ormai ultimato venne benedetto il 21 settembre 1856 dal parroco di Lizzana, don Eliodoro Degara.
1856 - 1857 (completamento intero bene)
Le opere di completamento del tempio, riguardanti principalmente il reperimento degli arredi interni della cappella, e il pagamento dei debiti contratti dalla fabbriceria proseguirono nel 1857.
1858 - 1858 (lavori di rinforzo del dosso intorno)
Nel 1858 venne eretto un muro di rinforzo sul lato sud-ovest del dosso.
1859 - 1859 (fase preliminare all'ampliamento intero bene)
Fin dal 1857 si cominciò a parlare di ingrandire la cappella, che in numerose occasioni era apparsa insufficiente a contenere il flusso dei fedeli. Il progetto d'ampliamento, del quale si conservano i disegni presso