- Home
- > Chiese e Luoghi di culto
- > Monumento al Redentore
Chiese in Provincia di Trento - città di : Monumento al Redentore
Monumento al Redentore
Chiesa di Gesù Cristo Redentore
Dettagli
Il monumento dedicato al Redentore si erge, con orientamento a est, alla sommità del colle al margine della conca della Comparsa (dove la Madonna apparve a Domenica Targa), entro una suggestiva pineta, nel territorio di Pergine Valsugana. Fu eretto tra il 1900 e il 1906 per volere del vescovo di Trento Eugenio Carlo Valussi su progetto dell'ingegnere Emilio Paor. All'interno è riprodotta la scala santa e il Sancta Sanctorum di Roma. Fu decorato da dipinti murali di Sigismondo Nardi. La facciata rettilinea, racchiusa tra due torrette coperte da cuspidi ottagonali, è ripartita da paraste di ordine ionico ed aperta da tre portali in corrispondenza dei quali si sviluppano tre scalinate parallele (quella centrale percorribile solo in ginocchio) di accesso alla cappella, sopraelevata, coperta da una cupola poggiante su quattro pennacchi.
Pianta
Avancorpo a pianta rettangolare, con torrette laterali quadrate, dalla quale si sviluppano tre scalinate trasversali che conducono ad una cappella a pianta quadrata.
Facciata
Facciata rettilinea tripartita da paraste (le laterali ribattute internamente) concluse da capitelli ionici: nei settori laterali si trovano un portale architravato sormontato da un timpano triangolare e una finestra centinata; nel settore centrale un portale di dimensione maggiore architravato sormontato da un frontone ad arco ribassato, sovrastato da una cartella con arme. Alla sommità fascia centrata da iscrizione su cui poggia un cornicione dentellato. Basso attico ospitante tre statue e due vasi. La facciata è stretta tra la mole delle torri campanarie arretrate.
Prospetti
Sei arcate rampanti che seguono l'andamento delle scalinate con balaustre e cancellata, sostenute da colonne e pilastri; sotto l'arco più elevato si trovano gli ingressi alla cripta, posta al di sotto della cappella, le cui pareti esterne sono ornate da stillature orizzontali.
Campanile
Torri percorse sul lato frontale da paraste tuscaniche inquadranti una finestra con cornice architettonica a frontone a sesto ribassato; in alto cella campanaria con quattro fronti a tempio classico sormontati da un frontone triangolare poggiante su colonne tuscaniche, al di sopra della quale si erge una copertura ottagonale con spioventi rivestiti di lamina metallica.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura di pietrame intonacata all'esterno e all'interno; strutture di orizzontamento: volte a crociera sulle scalinate laterali; volta a botte sulla scalinata centrale; volta a botte unghiata nell'atrio che precede la cappella; cupola su pennacchi e catino absidale nella cappella.
Coperture
Lamina metallica sulla cupola che copre la cappella e sugli spioventi delle scalinate.
Interni
Il monumento si sviluppa su due livelli: gli ingressi al piano terra e la cappella sopraelevata, raggiungibile solo attraverso tre scalinate. Le scalinate conducono in ascesa ad un atrio rettangolare sul quale si aprono due portali architravati sormontati da frontoni ad arco ribassato, affiancati da paraste raccordate da un cornicione in stucco modellato e dorato; cappella a pianta rettangolare con quattro arcate perimetrali (due delle quali cieche) a tutto sesto poggianti su semipilastri compositi, dai quali si ergono quattro pennacchi ed un tamburo aperto da otto finestre centinate. Un'arcata a tutto sesto precede l'abside. Le arcate cieche inquadrano finestre centinate, ornate da cornici architettoniche.
Pavimenti e pavimentazioni
Nella cappella pavimento in seminato alla veneziana.
Elementi decorativi
Dipinti murali sulle volte e sulle pareti delle scalinate, sulla cupola e nel catino absidale.
1900/05/14 - 1906 (costruzione intero bene)
Il monumento fu costruito tra il 1900 e il 1906 su progetto del capomastro di Montagnaga Fortunato Bernardi, rivisto e modificato dall'ingegnere Emilio Paor per volere del vescovo di Trento Eugenio Carlo Valussi. Promotore dell'iniziativa fu anche monsignor Giuseppe Zanotelli, che inviò dalla Palestina 28 sacchetti di terra ora racchiusi nei gradini della Scala Santa, riproduzione di quella di Roma. Anche la cappella che si raggiunge attraverso la scalinata è stata realizzata ad imitazione del Sancta Santorum romano. La prima pietra venne posata il 14 maggio 1900 da don Giovanni Battista Inama, presidente del comitato diocesano per l'Azione Cattolica e parroco di Pergine, sul cui territorio era destinato a sorgere il monumento. Le scalinate di accesso alla cappella e la cappella stessa furono decorate da pitture murali di Sigismondo Nardi, con l'aiuto di Antonio Mosca e Simboli Igino e da stucchi di Pasquale, Antonio e Pasqualino Bianchi, dorati da Carlo Pontata di Borgo Valsugana.
1906 - 1906 (consacrazione carattere generale)
Il nuovo edificio fu consacrato nel settembre del 1906.
1954 - 1954 (rifacimenti intorno)
Nel 1954, in occasione dell'anno mariano, furono sistemati gli esterni con la realizzazione di nuovi parcheggi e di nuove strade di accesso.
1973 - 1997 (restauri intero bene)
Le pitture murali di Nardi furono restaurate nel 1973 e nello stesso anno fu rifatta la scalinata esterna di accesso al monumento. Tra il 1974 e il 1997 i diversi tetti sono stati rivestiti da una lamina di rame; inoltre nel 1997 sono state restaurate anche le statue sommatali della facciata.
2011 - 2012 (restauro intero bene)
Tra il 2011 e il 2012 è stato condotta a termine un'imponente opera di restauro (sotto la direzione degli architetti Alessandro Giovannini e Cristina Mayer e dell'ingegnere Paolo Mayr): sono stati consolidati gli elementi decorativi posti alla sommità della facciata e sistemati gli spazi antistanti al monumento in modo da garantire un accesso in sicurezza.