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Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa dell'Ausiliatrice
Chiesa dell'Ausiliatrice
MADONNA AUSILIATRICE
Dettagli
La chiesa della Madonna Ausiliatrice a Ponte Arche venne costruita tra il 1927 e il 1930 su progetto dell'architetto roveretano Giovanni Tiella. L'edificio, orientato a sud, presenta una facciata a due spioventi, caratterizzata in basso da una successione di tre arcate, di cui le laterali cieche e la centrale ospitante il portale maggiore. Al centro si apre un oculo circolare. Le fiancate, lisce, sono scandite dalle aperture delle finestre (tre monofore per lato), ciascuna con cornice in laterizio a vista. Una cornice dentellata, realizzata in laterizio a vista, percorre l'intero perimetro sommitale della struttura. L'interno, a navata unica e presbiterio sopraelevato su due gradini, presenta murature lisce, rivestite in basso da perline in abete verniciato. Dipinti murali di Matteo Tevini del 1932-1937 adornano le pareti della navata (Via Crucis), l'arco santo e l'abside semicircolare.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio rettangolare concluso da abside semicircolare.
Facciata
Facciata a due spioventi, caratterizzata in basso da tre arcate a pieno centro con cornici in laterizio, di cui le laterali cieche e la centrale ospitante il portale maggiore, al di sopra del quale si apre un oculo circolare con cornice in laterizio a vista. Alla sommità quattro oculi ciechi si dispongono al di sopra di una cornice dentellata, in laterizio a vista, che segue il profilo dell'attacco al cielo.
Prospetti
Fiancate laterali lisce, caratterizzate da uno zoccolo bugnato in pietra a vista e da una cornice dentellata sommitale in laterizio a vista. Su ambo i lati si aprono tre monofore centinate, ciascuna con cornice in laterizio a vista. Ulteriori due monofore analoghe si aprono ai lati del presbiterio. Al centro del lato sinistro si situa un accesso secondario. Sul medesimo lato emerge inoltre il volume della sacrestia, dotata di un accesso indipendente.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata sormontata da volta a carena di nave, in legno; presbiterio coperto da volta a botte in muratura.
Coperture
Tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Sul lato sinistro, in corrispondenza dell'innesto tra navata e presbiterio, si erge un piccolo campaniletto a vela, con monofora centrale e tetto a due falde.
Interni
Navata e presbiterio presentano murature lisce, coperte da un rivestimento in perline di abete per un'altezza di circa 1,50 m. Un cornicione marcapiano modanato, interrotto in corrispondenza dell'arco santo, percorre il perimetro della navata. Il presbiterio è rialzato su due gradini.
Pavimenti e pavimentazioni
Navata e presbiterio conservano il pavimento originale in seminato alla veneziana, risalente al 1930.
Elementi decorativi
Dipinti murali eseguiti a tempera adornano le pareti della navata (Via Crucis), l'arco santo e l'abside.
1921 - 1921 (promozione costruzione intero bene)
La costruzione della chiesa di Ponte Arche venne promossa a partire dal 1921 dall'allora parroco di Cares, don Eliseo Bonatti.
1921 - 1926 (progetto rifiutato carattere generale)
Il primo progetto per la costruzione della nuova chiesa di Ponte Arche fu elaborato dall'architetto comasco Aristide Marazzi, che immaginò un edificio in stile neogotico, con facciata a salienti caratterizzata da un protiro sormontato da un'ampia monofora. Allo scopo di raccogliere fondi per l'erigenda chiesa, il disegno di Mazzoni fu riprodotto su cartoline postali. Sottoposto all'Ufficio Belle Arti di Trento nel 1926, tale progetto fu infine respinto perché giudicato non conforme allo stile rurale del luogo.
1921 - 1927 (passaggio di proprietà terreno)
Il terreno sul quale sorge la chiesa fu donato dalla signora Maria Tomasi entro tra il 1921 e il 1927.
1927/07/18 - 1927 (costruzione intero bene)
I lavori di edificazione della chiesa furono solennemente avviati il 18 luglio 1927 con la benedizione della prima pietra da parte di Celestino Endrici, vescovo di Trento. Il progetto spetta all'architetto Giovanni Tiella di Rovereto, mentre l'esecuzione materiale dei lavori fu affidata alla ditta Luigi Beschi di Madice di Bleggio, che portò a compimento le opere murarie esterne e le coperture entro l'ottobre dello stesso anno.
1929 - 1930 (completamento interni)
A causa della difficoltà di reperimento dei fondi necessari al completamento della fabbrica, le finiture interne furono approntate solo tra il 1929 e il 1930. La ditta Giovanni Battista Giordani di Stumiaga completò le opere murarie e gli intonaci; la ditta Giovanella e Mazzoni di Tione mise in opera il soffitto a carena di nave e fornì i banchi della chiesa. Il pavimento in seminato alla veneziana fu posato da Beniamino Franceschi di Fiavé.
1930/11/16 - 1930/11/16 (benedizione carattere generale)
La chiesa fu solennemente benedetta dal decano di Lomaso, don Davide Gregori, il 16 novembre 1930.
1932 - 1937 (decorazione intero bene)
Tra il 1932 e il 1937 il pittore trentino Matteo Tevini eseguì la decorazione murale del presbiterio e le quattordici stazioni della Via Crucis.
1941 - 1941 (intonacatura esterno)
La chiesa fu intonacata esternamente solo nel 1941.
1942 - 1942 (decorazione facciata)
Nel 1942 il pittore Matteo Tevini venne nuovamente interpellato per decorare le arcate della facciata con scene raffiguranti Don Giovanni Bosco con alcuni fanciulli, la Madonna Ausiliatrice e papa Pio V che invoca l'Ausiliatrice durante la battaglia di Lepanto. Tale decorazione è oggi perduta.
1959/07/05 - 1959/07/05 (erezione a parrocchia carattere generale)
La chiesa venne eretta a parrocchia il 5 luglio 1959.
1970 - 1970 (adeguamento liturgico intero bene)
Un primo intervento di adeguamento liturgico venne effettuato nel 1970 circa, in base a un progetto approvato dalla curia diocesana in data 23 aprile 1970. Gli interventi riguardanti il presbiterio storico consistettero nella rimozione delle balaustre e nell'ampliamento della predella dell'altare maggiore storico, dove fu posta una mensa al popolo provvisoria. Gli altari laterali l'arco santo, dedicati al Sacro Cuore di Gesù (a sinistra) e a San Giovanni Bosco (a destra) furono smantellati e al loro posto furono collocati rispettivamente il fonte battesimale e un tabernacolo a muro (forse quello dell'altare maggiore storico) utilizzato quale custodia eucaristica.