Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa dei Santi Tommaso e Bartolomeo

Chiesa dei Santi Tommaso e Bartolomeo
Chiesa di San Bartolomeo Ss. Tommaso e Bartolomeo

TRENTO
Romeno (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
La chiesa di San Bartolomeo è situata a meno di un chilometro ad est dell'abitato di Romeno; la zona ha restituito numerosi reperti archeologici di età romana, soprattutto di tipo funerario, legati al vicino abitato, centro strategico per la viabilità anaune. Il rinvenimento di un reliquiario argenteo databile tra il V ed il VI secolo ha portato a ritenere che la chiesa fosse di origine paleocristiana, ma le analisi storico-stilistiche permettono di datare la prima fase costruttiva ai secoli... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di San Bartolomeo è situata a meno di un chilometro ad est dell'abitato di Romeno; la zona ha restituito numerosi reperti archeologici di età romana, soprattutto di tipo funerario, legati al vicino abitato, centro strategico per la viabilità anaune. Il rinvenimento di un reliquiario argenteo databile tra il V ed il VI secolo ha portato a ritenere che la chiesa fosse di origine paleocristiana, ma le analisi storico-stilistiche permettono di datare la prima fase costruttiva ai secoli VIII-X. A seguito dell'ampliamento occorso verosimilmente nel XII secolo, periodo a cui risale anche la prima menzione della chiesa (e della corte vescovile situata nei pressi), l'edificio viene riccamente decorato di affreschi nel corso del XIII secolo, in concomitanza con lo sviluppo di una struttura ospitaliera monastica situata nel vicino maso, sorto a inizio secolo XIII. Dall'abbandono del monastero a fine XV secolo sino al XIX, quando viene parzialmente abbattuta, la chiesa versa in condizioni di degrado. L'interessamento di Don Luigi Rosati e Giuseppe Gerola hanno permesso una serie di interventi volta a valorizzare il bene. La facciata, a spioventi, presenta in posizione leggermente disassata rispetto all'asse centrale verticale il portale lapideo e architravato di ingresso, caratterizzato da piedritti dotati di capitelli di imposta, sovrastato da un minuto oculo strombato. La fiancata sinistra non reca aperture; la destra presenta nella porzione prossima alla facciata una rientranza, ed è aperta, da una finestra a profilo irregolare inferriata, sovrastata da un accesso elevato al sottotetto. Il prospetto posteriore è movimentato, al centro, dal profilo curvilineo dell'abside maggiore, marcato da lesene angolari e da tre finestre a tutto sesto, strombate; a sinistra di questa è presente un contrafforte e una finestra a tutto sesto; una seconda piccola finestra si apre in corrispondenza dell’abside minore settentrionale. Il campanile a vela, ligneo, si erge dall'incontro delle falde di copertura in prossimità della facciata; è coperto da due spioventi rivestiti di scandole lignee. L'interno presenta un'aula rettangolare ad asse maggiore trasversale, conclusa a oriente da tre absidi. L'abside maggiore, lievemente arretrata rispetto alle minori ed elevata da un gradino, è illuminata da tre finestre strombate a tutto sesto. Le arcate a tutto sesto, lievemente irregolari, che si aprono verso le absidi minori non presentano la medesima altezza; quella di sinistra è elevata da un gradino ed illuminata da una piccola finestra a tutto sesto; quella a meridione non è elevata da gradini ed è illuminata da due finestre.

Pianta

Edificio a pianta quadrangolare con abside semicircolare.

Facciata

La facciata, a spioventi, presenta in posizione leggermente disassata rispetto all'asse centrale verticale il portale lapideo e architravato di ingresso, caratterizzato da piedritti dotati di capitelli di imposta, sovrastato da un minuto oculo strombato. Le finiture sono ad intonaco rustico tinteggiato.

Prospetti

La fiancata sinistra non reca aperture; la destra presenta nella porzione prossima alla facciata una rientranza, ed è aperta, in corrispondenza dell'abside minore meridionale, da una finestra a profilo irregolare inferriata, sovrastata da un accesso elevato al sottotetto. Il prospetto posteriore è movimentato, al centro, dal profilo curvilineo dell'abside maggiore, marcato da lesene angolari e da tre finestre a tutto sesto, strombate; a sinistra di questa è presente un contrafforte rastremato a sezione quadrangolare e una finestra a tutto sesto; una seconda piccola finestra si apre in corrispondenza dell’abside minore settentrionale. Le finiture sono ad intonaco rustico tinteggiato, a tratti a raso sasso.

Campanile

Il campanile a vela, ligneo, si erge dall'incontro delle falde di copertura in prossimità della facciata; è coperto da due spioventi rivestiti di scandole lignee.

Struttura

Strutture portanti verticali: mu

I - IV (preesistenze intorno)

L'area in cui sorge la chiesa in epoca romana ospitò una consistente area cimiteriale; ne fanno fede i numerosi ritrovamenti archeologici (un'ara, alcuni sarcofagi, numerose epigrafi, monete) rinvenuti nel corso del XIX secolo, che testimoniano inoltre il ruolo di rilievo dell'abitato di Romeno in età romana, in virtù della propria posizione strategica presso il punto di incontro di tre importanti percorsi viari anauni.

V - VI (preesistenze intero bene)

Il rinvenimento, nel primo quarto del XX secolo, di un reliquiario argenteo datato tra il V ed il VI secolo, dunque anteriore alla prima ipotetica fase edilizia della chiesa, ha portato a postulare l'esistenza di un edificio di culto paleocristiano, del quale, però, non sono state finora rinvenute tracce (incerta).

VIII - X (costruzione intero bene)

La tipologia architettonica della cappella è stata associata da Francisci (2007) a esemplari di edifici di culto simili situati nell'area venostana ed elvetica, permettendo così di collocare ipoteticamente l'erezione del nucleo primitivo tra i secoli VIII e X.

1100 - 1191 (ampliamento intero bene)

Sulla base dei dati archeologici e storico-stilistici desunti dalla bibliografia, si ipotizza che il nucleo originario, consistente in una cappella dotata di un'abside maggiore e di un'absidiola meridionale sia stato ampliato nel corso del secolo XII; a questo periodo risalirebbe l'erezione dell'abside settentrionale e della relativa fiancata.

1191 - 1191 (menzione carattere generale)

La menzione più antica che attesta l'esistenza del luogo di culto risale ad un documento stilato in questo anno che attesta la presenza del vescovo Corrado da Beseno nella corte vescovile di Romeno per audizioni inerenti alcune liti e controversie. Il documento, oltre a confermare la presenza di una curia vescovile a Romeno, specifica che questa si trovava nei pressi della chiesa, intitolata a San Bartolomeo; la nota è riportata da Ruffini (2007).

1200 - 1210 (costruzione xenodochio intorno)

Un edificio situato nei pressi della chiesa, adibito successivamente a struttura ospitaliera, viene eretto probabilmente in questo periodo.

1213 - 1213 (menzione intero bene)

Una delle prime menzioni del tempio, citata da Lenzi (2013) risale al testamento di tale Iohannes Adelmote di Romeno rogato nell'edificio di culto, in cui il testante, converso della cappella, dona alla "capella Sancti Thomei" alcuni fondi, destinati alla lavorazione da parte di alcuni "cohabitatores suprascripte capelle". Il testamento prescriveva che la lavorazione dei fondi dovesse garantire le entrate per l’acquisto dell’olio destinato all'illuminazione della chiesa. La presenza di un converso e di un nucleo di confratelli ("cohabitatores") permette di datare ipoteticamente in questo anno la fondazione della struttura ospitaliera situata in loco.

1214/09/07 - 1214/09/07 (menzione ospizio intorno)

In un documento risalente al 1214 il vescovo Federico Vanga concedeva a Giovanni, converso di San Bartolomeo, i servigi di tale Domenico Peverello; il converso ed i suoi successori vennero in quell'occasione esentati da ogni tassa, alla condizione che essi avessero continuato a dimorare presso l'ospizio. Il documento è stato impugnato da alcuni autori come prova della fondazione, in quell'anno, dell'istituzione ospitaliera; in realtà, pare che una confraternita si fosse stabilita in loco almeno dall'anno precedente, come testimonia il testamento di Iohannes Adelmote.

1214 - 1229 (impianto decorativo interno)

A questo periodo risale il ciclo pittorico ad affresco che impreziosisce le pareti interne, realizzato contestualmente al rafforzamento istituzionale ed economico della struttura monastica e ospedaliera adiacente (testimoniato da un documento risalente al 1225).

1249 - 1249 (menzione ospizio intorno)

Una delle prime menzioni della struttura edilizia destinata all'accoglienza di pellegrini e viandanti, sorta nei pre

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