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Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di San Clemente
Chiesa di San Clemente
S. CLEMENTE papa e martire S. Clemente
Dettagli
La chiesa parrocchiale di Castione, elevata su un terrapieno rialzato al centro del paese ed orientata approssimativamente verso est, è sicuramente uno degli edifici sacri più antichi dell'altopiano di Brentonico. A testimonanza di ciò si impugna un fregio altomedievale su blocco lapideo reimpiegato da Guglielmo Emanuelli nel XVI secolo per il bassorilievo, ancora visibile in loco, recante Cristo Pantocratore, che daterebbe il primitivo edificio sacro anteriormente al X secolo. La facciata a capanna, rivestita in intonaco raso sasso così come le fiancate, presenta due barbacani tra cui è posto l'ingresso maggiore sormontato da bassorilievo in cornice ovale e oculo centrale. Le fiancate sono scandite da due contrafforti, un ingresso laterale e due finestre rettangolari strombate verso l'esterno per la navata; il corpo della sacrestia emerge dalla fiancata sinistra, e quello di un corpo aggiunto più basso del presbiterio da quella destra. Sul lato sinistro, innestato tra sacrestia e presbiterio, si erge la torre campanaria, caratterizzata da un ordine di bifore cieche su prospetti est ed ovest sormontato da un ordine di bifore aperte sul castello campanario su tutti i lati, culminante in piattaforma sommitale con pinnacoli e copertura metallica modanata a bulbo. Un secondo campanile a vela, modesto, è posto sopra la sacrestia. L'interno è scandito da due file di colonne che reggono arcate in pietra lungo le tre navate, e in senso trasversale in tre campate da volte a crociera. Le volte a crociera della navata centrale sono sorrette da mensole in pietra. In controfacciata, sul lato sinistro entro nicchia è collocato il fonte battesimale marmoreo storico. L'arco santo a tutto sesto sostenuto da piedritti marmorei introduce al presbiterio, elevato da un gradino, coperto da volta a botte unghiata e illuminato da finestre lunettate sui tre lati; l'abside è piatta, sui lati del presbiterio vi sono gli accessi architravati per sacrestia e locale di servizio. Sono presenti dei bassorilievi esterni sovrastanti gli ingressi laterali attribuiti a Guglielmo Emanuelli da Avio e uno sopra l'ingreso frontale attribuito a Francesco Faber.
Pianta
Pianta della navata rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare; sacrestia sul lato nord a pianta quadrangolare.
Facciata
La facciata è a capanna, presenta un portale architravato lapideo elevato da due gradini e soglia ulteriormente rialzata in pietra, sopra il quale sono posti un bassorilievo entro cornice ovale e un oculo. Il portale è affiancato da due barbacani che si elevano sino all'altezza dell'oculo. Le finiture sono ad intonaco rustico raso sasso.
Prospetti
Prospetto nord: il profilo della fiancata della navata è ritmato da due contrafforti in pietra con alto basamento a profilo quadrangolare che la dividono in tre settori; il primo ed il terzo sono aperti da finestre rettangolari strombate verso l'esterno e inferriate, il secondo da un ingresso laterale architravato sovrastato da nicchia con pilastrini e capitelli e arco a tutto sesto, con bassorilievo all'interno. Oltre la navata si sviluppa, emergente, il corpo cieco della sacrestia terminante in copertura a due falde sovrastata da campaniletto a vela. Prospetto sud: la fiancata meridionale riprende specularmente quella settentrionale, oltre la navata si sviluppa un corpo aggiunto non emergente rispetto ad essa, aperto da finestra rettangolare inferriata. Alle spalle del corpo è visibile il profilo del presbiterio, recante finestra lunettata. Prospetto est: è apprezzabile la presenza del campanile maggiore, innestato tra presbiterio e sacrestia, l'emergenza del presbiterio rispetto al corpo aggiunto meridionale, al quale è raccordato mediante un setto murario. La parete di fondo del presbiterio è illuminata da finestra lunettata, la sacrestia, illuminata da due finestre rettangolari centinate è posta allo stesso livello del presbiterio ed è anch'essa raccordata da un setto murario con fa
IX (?) - XV (costruzione intero bene)
Sebbene documentata da fonti ufficiali solo dal XVI secolo, la chiesa pare sia più antica se si prende in esame la dedica a San Clemente papa e l'aspetto dell'edificio. A sostegno di quest'ipotesi si riporta l'esistenza di un fregio altomedievale scolpito su un blocco lapideo reimpiegato da Guglielmo de Manueli di Avio per un rilievo raffigurante Cristo Pantocratore nella stessa chiesa. Un'altra prova dell'esistenza, in antico, dell'edificio sacro, seppur con forme diverse, è una serie di archetti absidali, accompagnati dalla data 1494 dipinta, presso la parete sud del campanile; l'esistenza di questa forma antica è testimoniata, per altro, da reperti archeologici rinvenuti nei lavori del 1965.
1500 - 1524 (impianto decorativo portali laterali)
Al primo quarto del secolo XVI sono da collocare gli interventi decorativi scultorei che impreziosiscono i portali laterali: vi sono un trittico di sicura attribuzione a Guglielmo de Manueli di Avio e un Cristo benedicente attribuito con minor certezza allo stesso scultore.
1537 - 1537 (menzione carattere generale)
La prima menzione ufficiale dell'edificio risale alla visita clesiana del 1537.
1558 - 1601 (ricostruzione intero bene)
In questo periodo prende l'avvio un'opera di ricostruzione dell'edificio, testimoniata, oltre dalle fonti, anche da alcune iscrizioni: le due date 1577 e 1601 compaiono iscritte in due epigrafi nello spazio della navata centrale, a testimonianza di interventi architettonici nell'area; la data 1564 appare iscritta sull'architrave del portale ovest, riferita ad un intervento architettonico in loco. Anche il campanile acquisisce forme simili a quelle odierne. La chiesa venne riconsacrata nell'anno 1601, a fine lavori.
1592 - 1592 (ristrutturazione campanile)
La data 1592, desunta da un'iscrizione su uno dei quattro pilastrini crociati angolari della piattaforma sommitale del campanile, documenta un non meglio precisabile intervento architettonico.
1603 - 1603 (ristrutturazione prospetto ovest)
La data 1603, desunta da un'iscrizione sui contrafforti, è riferita ad un intervento architettonico non meglio precisabile.
1604 - 1604 (erezione a curazia carattere generale)
La chiesa viene eretta a curazia della pieve di Santo Stefano di Mori il 4 febbraio 1604.
1775 - 1775 (fusione campana campane)
La comunità castionese nel 1775 fece rifondere una delle due campane, che si era rotta. Il conseguente indebitamento e la consuetudine derivata di non suonare le campane per i defunti "non benefattori" causò dei tumulti popolari.
1786 - 1786 (cambio di giurisdizione carattere generale)
Il territorio della pieve di Brentonico rimase soggetto alla diocesi di Verona sino al 1786, quando, con decreto concistoriale, fu unito alla diocesi di Trento.
1832 - 1842 (restauro intero bene)
Sotto l'operato spirituale di don Domenico Bertoldi, si testimoniano lavori di restauro del campanile e sostituzione dei banchi in legno di noce.
1839 - 1839 (ristrutturazione prospetto ovest)
La data in esame è desunta da un'iscrizione su una delle due finestre del prospetto ovest, riferita ad un intervento architettonico.
1841 - 1841 (ricollocazione cimitero)
Il cimitero seicentesco che affiancava la chiesa fu trasferito nella posizione odierna, a sud-est dell'abitato, nell'anno 1841.
1900 - 1904 (ristrutturazione intero bene)
A testimonianza di un restauro effettuato a inizio secolo XX, vi sono due iscrizioni sugli abachi delle prime due colonne di destra della navata centrale.
1907 - 1909 (ristrutturazione intero bene)
Al periodo risale la costruzione della sacrestia minore (quella maggiore è già documentata in foglio catastale dal 1859), la dotazione di un orologio per il campanile, e l'aumento di quota dell'alzato dei muri perimetrali e del colmo della copertura, al fine di alleggerire le volte dal carico delle falde.
1918 - 1928 (?) (restauro intero bene)
A seguito dei d