- Home
- > Chiese e Luoghi di culto
- > Chiesa di San Zeno
Chiese in Provincia di Trento - città di : Chiesa di San Zeno
Chiesa di San Zeno
S. ZENO vescovo S. Zeno
Dettagli
La chiesa di San Zeno a Crosano, eretta in posizione elevata e orientata a sud-est, trova menzione già dalla seconda metà del XIII secolo; la sua forma attuale è frutto di un'intensa opera di ricostruzione avvenuta nella prima metà del XVIII secolo. La facciata a spioventi è suddivisa da lesene lisce in tre settori, in quello centrale si apre il portone architravato elevato da scalinata, sormontato da un primo oculo, una finestra rettangolare binata ed un secondo oculo; in quelli laterali si aprono due nicchie centinate ora vuote. Le fiancate sono scandite dalla presenza di ingressi laterali, tre finestre su due ordini e da due corpi aggiunti a livello del presbiterio di diversa natura, sacrestia sul lato destro, locale di servizio sul lato sinistro. Sul lato destro si eleva il campanile seicentesco quadrangolare in muratura in pietrame intonacata con conci angolari lapidei sfalsati, cella a bifore a tutto sesto timpanate con colonnina, lanterna a base ottagonale e coronamento a cupola emisferica regolare. L'interno è a navata unica, scandita da paraste con ritmo alternato reggenti una trabeazione, coperta da volta a botte unghiata. Le pareti della prima campata e della terza campata sono aperte da arcate a pieno centro, e ospitano le cappelle laterali. Nel secondo settore intermedio si aprono gli ingressi laterali sormontati da finestre; il terzo settore intermedio prelude al presbiterio tramite l'arco santo a pieno centro. Il presbiterio non presenta abside, ed è coperto da cupola interna. Le volte e le pareti sono ornate da decorazioni a stucco e riquadri in stucco figurati, questi ultimi di sicura attribuzione di Francesco Giustiniani.
Pianta
La pianta dell'edificio sacro è rettangolare ad asse maggiore longitudinale, con corpo emergente quadrangolare sul lato sinistro.
Facciata
La facciata, a spioventi, è tripartita da quattro lesene lisce a profilo quadrangolare a intonaco tinteggiato bianco, delle quali due poste alle estremità destra e sinistra. Uno zoccolo rifinito ad intonaco rustico tinteggiato la attraversa interrompendosi nella parte centrale in prossimità dei tre gradini in pietra che portano alla soglia, ulteriormente sollevata, del portale architravato in pietra a vista. Al di sopra di quest'ultimo si apre un primo oculo, sovrastato, a tre quarti dell'altezza totale della facciata, da una finestra rettangolare binata, sopra la quale si apre un secondo oculo ovoidale ad asse maggiore verticale. Nelle parti laterali della facciata, alla medesima altezza, si aprono due nicchie centinate vuote. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato. Le estremità della facciata sono raccordate alle fiancate tramite uno stipite concavo curvo.
Prospetti
Prospetto sud-ovest: il profilo della parete è movimentato dalla presenza di tre finestre rettangolari strombate verso l'esterno, delle quali due si aprono su una fascia superiore e la terza si colloca circa a metà dell'altezza dell'alzato, sfalsata rispetto alle due superiori. Al di sotto di quest'ultima finestra si apre un ingresso laterale caratterizzato da portale architravato in pietra a vista sollevato da due gradini in pietra. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato. Tra il corpo dell'aula e quello del presbiterio, si colloca la mole del campanile, oltre il quale emerge lievemente il corpo aggiunto della sacrestia, illuminato da una finesta quadrangolare posta verso la sommità dell'alzato e verso l'estremità sinistra di esso. Al di sopra di quest'ultimo e rientrante si eleva l'alzato del presbiterio, illuminato da finestra rettangolare. Lungo tutto il prospetto corre uno zoccolo rifinito ad intonaco rustico tinteggiato. Prospetto nord-est: il profilo della parete riprende in modo speculare quello del lato opposto, con la differenza che a causa della non uniformità del piano di calpestio, l'ngresso laterale in questo caso si apre a livello del piano di calpestio. Anche in questo caso all'altezza del presbiterio emerge un corpo aggiunto, adibito a locale cald
XIII - 1285 (costruzione intero bene)
La primitiva chiesa di Crosano è testimoniata a partire dall'atto testamentario di Bartolomeo di Brentonico, signore di Castel Dosso Maggiore, risalente al 1285; non ne si conosce il titolo con certezza, anche se nel sopra citato atto si fa cenno ad un "luogo di San Zenone".
1456 - 1456 (menzione carattere generale)
Nel 1456 la chiesa citata è menzionata come cappella della pieve di Brentonico.
1530 - 1532 (ampliamento intero bene)
A questo periodo risalgono la fusione di una campana e l'ampliamento della canonica. Già nel 1530 l'edificio risultava dotato di portico.
1600 (?) - 1601 (ampliamento intero bene)
Si riporta, per questo periodo, un ampliamento dell'edificio sacro e la costruzione del campanile; non si conosce la data di inizio lavori.
1729 - 1737 (ricostruzione intero bene)
L'aspetto settecentesco odierno risale al questo periodo: l'anno di inizio dei lavori, progettati dal maestro muratore Mauro Pernici di Avio, è testimoniato da un'epigrafe posta su di una lapide presso il portale ovest.
1762 - 1762 (consacrazione carattere generale)
L'edificio, ultimato nel 1737, venne consacrato dal vescovo di Verona Nicolò Antonio Giustiniani il 9 maggio 1762.
1786 - 1786 (cambio di giurisdizione carattere generale)
Il territorio della pieve di Brentonico rimase soggetto alla diocesi di Verona sino al 1786, quando, con decreto concistoriale, fu unito alla diocesi di Trento.
XIX - XIX (restauro intero bene)
In questo secolo sono riportati lavori di restauro di lieve entità. Nel 1858 il cimitero, sino a quel momento collocato di fianco alla chiesa, viene trasferito nella posizione attuale, poco più distante, a nord-est dell'abitato.
1918 (?) - 1923 (restauro intero bene)
Danneggiata dagli eventi della prima Guerra Mondiale, la chiesa fu restaurata nel 1923 come documenta un fregio sopra il portale maggiore.
1960 (?) - 1968 (restauro intero bene)
All'anno 1968 risale una richiesta di permesso del parroco di Crosano per concludere una campagna di restauri di cui non si conosce l'anno di principio. Al tempo erano già stati effettuati un restauro esterno verso coperture e campanile, ed uno interno riguardante la pavimentazione, l'impianto di riscaldamento, i banchi e l'impianto di elettrificazione delle campane (ad opera della ditta Fagan); i lavori da compiersi riguardavano la decorazione esterna.
1983 - 1989 (?) (restauro intero bene)
Parzialmente finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, prende l'avvio un progetto di restauro di cui non si dispongono ulteriori dati.
2000 - 2001 (restauro intero bene)
Su progetto dell'architetto Alvaro Raffaelli, viene effettuata una notevole opera di restauro della chiesa, riguardante sia gli interni che gli esterni dell'edificio. Nello specifico vengono sostituiti pavimentazioni e serramenti, ripristinati i banchi, gli intonaci; l'interno viene ritinteggiato previo rifacimento degli intonaci e delle decorazioni in stucco. L'esterno subisce un intervento di notevole entità presso copertura, finestre, portali, sagrato, scalinate.