Chiese in Provincia di Trento - città di : Santuario della Beata Maria Vergine del Feles

Santuario della Beata Maria Vergine del Feles
Chiesa della Madonna del Feles BMV del Feles

TRENTO
via Madonna del Feles - Bosentino (TN)
Culto: Cattolico
Diocesi: Trento
Tipologia: chiesa
Posta sulle pendici del Boschet, lungo l'antica strada che collega il castello con Vigolo Vattaro e con Bosentino, la chiesa della Madonna del Feles, orientata a nord-ovest, sorge nel luogo in cui, nel 1620 circa, la Vergine apparve ad un giovane pastore muto, indicando una felce (in dialetto "feles") e ordinandogli di far costruire lì un luogo di culto a lei dedicato. A testimonianza della verità della sua visione, la Madonna guarì il ragazzo e, prima di scomparire, lasciò l'impronta della... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Posta sulle pendici del Boschet, lungo l'antica strada che collega il castello con Vigolo Vattaro e con Bosentino, la chiesa della Madonna del Feles, orientata a nord-ovest, sorge nel luogo in cui, nel 1620 circa, la Vergine apparve ad un giovane pastore muto, indicando una felce (in dialetto "feles") e ordinandogli di far costruire lì un luogo di culto a lei dedicato. A testimonianza della verità della sua visione, la Madonna guarì il ragazzo e, prima di scomparire, lasciò l'impronta della sua mano su di una pietra, conservata nell'ambiente retrostante il presbiterio. L'attuale santuario, risalente al XVIII secolo, con aggiunte nel 1931-1933, contiene al suo interno la prima edicola affrescata, orientata a nord-est, risalente forse in parte ad un'epoca precedente il fatto miracoloso (fine XV-prima metà XVI secolo) e modificata poco dopo questo, entro la metà del Seicento. La facciata a capanna con lunetta cieca è preceduta da un portico e affiancata sulla destra dal campanile a pianta quadrangolare, con cella forata da due ordini di lunette sovrapposte e copertura piramidale. L'interno a navata unica è ornato da dipinti murali di soggetto mariano; il presbiterio, elevato su di un gradino, è preceduto da un'arcata a pieno centro, mentre una seconda arcata nella parete di fondo lo separa dall'ambiente retrostante, adibito a sacrestia. Il soffitto della navata, a due spioventi, è ornato da formelle con allegorie mariane, mentre quello del presbiterio finge un cielo stellato. La chiesa è officiata ogni domenica nel periodo estivo.

Preesistenze

Un'edicola in pietra con copertura a due spioventi e nicchia centinata, ornata da affreschi cinque-seicenteschi, murata all'interno della parete destra del presbiterio, costituisce il primitivo luogo di culto.

Pianta

Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare, così come l'ambiente retrostante.

Facciata

Facciata a capanna con portale architravato tra due finestre quadrate, sormontato da una lunetta cieca, preceduta da un portico a pianta rettangolare sostenuto da pilastri, dotato di un'arcata a pieno centro sul lato sinistro e di un'altra simile, ma cieca, su quello destro, addossato al campanile.

Prospetti

Fiancate composte dai diversi volumi della navata con il portico, illuminata da una finestra a lunetta per lato, del presbiterio, di altezza maggiore, anch'esso dotato di due finestre a lunetta, e dell'ambiente retrostante, più basso, cieco. Finiture a intonaco tinteggiato.

Campanile

Torre a pianta quadrangolare posta a destra della facciata, addossata al portico, con zoccolo in cemento armato, due feritoie sovrapposte e cella campanaria delimitata da cornici orizzontali aggettanti, con due ordini di aperture a lunetta. Tetto piramidale a quattro spioventi, sormontato da globo e croce apicale.

Struttura

Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: capriate lignee nella navata, due spioventi nel presbiterio. Ambiente retrostante il presbiterio coperto da tetto a due spioventi, raccordati da un soffitto centrale orizzontale.

Coperture

Struttura portante in legno; manto di copertura in coppi. Cuspide del campanile in cemento armato con ciottoli immersi.

Interni

Navata unica con disposizione speculare sulle pareti laterali di quattro dipinti murali rettangolari e due finestre a lunetta strombate. Presbiterio elevato su di un gradino, preceduto da un'arcata a pieno centro, illuminato da altre due finestre a lunetta e caratterizzato dalla presenza della primitiva edicola inglobata nella parete destra. Una seconda arcata nella parete di fondo separa il presbiterio dall'ambiente retrostante, adibito a sacrestia.

Pavimenti e pavimentazioni

Pavimento della navata e del presbiterio in quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse, disposte in corsi diagonali.

Elementi decorativi

Dipinti murali di Duilio Corompai del 1932 nella navata e nel presbiterio; d

XV - XVII (preesistenze intero bene)

Secondo alcuni studiosi la prima edicola dedicata alla Madonna (di cui oggi resta la parete di fondo affrescata con la Vergine in trono con Gesù Bambino incoronata da due angioletti) risalirebbe ad un periodo compreso tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo. La costruzione sarebbe stata dotata delle pareti laterali ornate da altri affreschi per ricordare l'apparizione della Madonna al pastorello Janesel, avvenuta nel 1620. Una seconda ipotesi prevede che l'edicola nella sua interezza sia sorta dopo l'evento miracoloso. Questo luogo di culto, denominato inizialmente "Madonna del Boschet" o "Vergine dal Castello", in base ad una memoria del 1672 sembra fosse chiuso in una "capanna di legno", probabilmente una semplice protezione dalle intemperie.

1720 - 1745 (ampliamento intero bene)

Nel 1720 il vescovo di Feltre, in occasione della visita pastorale, ordinò che l'edificio fosse ampliato e orientato non più verso nord-est, ma verso nord-ovest. I lavori erano in corso nel 1724-1725 e ancora nel 1737, quando si ordinò di aprire un accesso verso sud-ovest, lungo la strada. Nel 1742 la costruzione doveva essere terminata.

1742/11/09 - 1742/11/09 (benedizione carattere generale)

L'edificio venne benedetto il 9 novembre 1742.

1782/07/21 - 1782 (ristrutturazione finestre)

Il 21 luglio 1782 il vescovo Ganassoni da Brescia ordinò di dotare le finestre vicino alla porta di inferriate.

1810 - 1810 (ristrutturazione coperture)

Nel 1810 è documentato il rifacimento delle coperture.

1840/09/02 - 1864 (ristrutturazione intero bene)

Nella relazione al vescovo di Trento redatta dal parroco di Calceranica Giacomo Prati il 2 settembre 1840, si indica la necessità di compiere una serie di lavori urgenti (ristrutturazione del tetto, restauro e imbiancatura delle pareti interne, spianamento del terreno antistante la chiesa e costruzione di un muro di difesa contro le frane). Gli interventi vennero compiuti pochi anni prima del 1864, perché in quell'anno, in occasione della visita pastorale, l'edificio fu trovato in buono stato.

1931 - 1933 (ampliamento e decorazione intero bene)

Nel biennio 1931-1933 la chiesa fu oggetto di importanti modifiche operate dallo "Studio Architetti ing. Pietro Marzani e prof. Giovanni Tiella" di Rovereto, tra cui la costruzione del campanile (terminato il 18 ottobre 1931), del portico antistante la facciata e dell'ambiente retrostante il presbiterio, adibito a sacrestia. Nel 1932 Duilio Corompai ornò con dipinti murali sia la facciata che l'interno (navata, arco santo e presbiterio) mentre M. Baldessari dipinse a tempera il soffitto a due spioventi della navata con allegorie mariane e simboli di Gesù Cristo entro cinquantaquattro finti cassettoni.

1983/04/30 - 1995/06/11 (ristrutturazione intero bene)

A partire dal 30 aprile 1983 la chiesetta subì una generale ristrutturazione (eseguita dall'impresa Ferrari Flavio e Marco di Vattaro), che comportò il risanamento dall'umidità, il rifacimento delle coperture, dei pavimenti e degli intonaci, il ritrovamento e il restauro degli affreschi della prima edicola, la realizzazione dell'altare al popolo, la realizzazione dell'impianto elettrico e di diffusione audio. Nel 1986 Carlo Bonacina intervenne con un restauro integrativo sui dipinti murali del Corompai; quello eseguito sulla facciata subì danni irreparabili e venne scialbato, ripristinando la nicchia a lunetta. L'11 giugno 1995 l'arcivescovo Giovanni Maria Sartori inaugurò la "zona del Silenzio" intorno al santuario, a completamento della generale riqualificazione del luogo sacro.

2002 - 2002 (tinteggiatura esterno)

Nel 2002, su progetto dell'architetto Roberta Ianeselli, venne ritinteggiato l'esterno.

Mappa

Cimiteri a TRENTO

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Onoranze funebri a TRENTO

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