Difese i morti e i vivi della tragedia “perchè su di loro non cada la pietà”
Fu uno dei molti che venne contagiato dall’immane disastro come da una malattia curabile solo con l’impegno a rendere giustizia
IL RICORDO
TONI SIRENA
Sandro Canestrini fu uno degli avvocati di parte civile che difesero i superstiti del Vajont al processo che si svolse all’Aquila, dove era stato spostato da Belluno per “legittima suspicione”, tra il 1969 e il 1971.
Quegli avvocati lavorarono gratuitamente, per obbedire alla propria coscienza civile e politica. Meritavano almeno questo i superstiti (pochi) che non avevano accettato di ritirare la costituzione di parte civile in cambio di pochi soldi, maledetti ma subito, messi a disposizione...
Pubblicato su Corriere delle Alpi