La notte del Vajont tra macerie e morti
Renato Bogo era caporal maggiore a Belluno e ricorda bene le prime ore dopo la tragedia: «Testimoni di una guerra silenziosa, senza armi»
BELLUNO. “Quella notte...”. Non occorre specificare oltre, con gli alpini della Brigata Cadore. “Quella” è la notte del Vajont. La notte che fece la storia di questa Brigata, come testimonia uno dei protagonisti, Renato Bogo.
La storia più drammatica, quella più intensa sul piano umano. «Quella notte del 9 ottobre 1963, rientrando in caserma, a Belluno, verso le 22.15, avvertii una strana sensazione, una specie di misteriosa inquietudine...» comincia a raccontare.
Lei che cosa faceva in caserma?
«Ero caporal maggiore,...
Pubblicato su Corriere delle Alpi