Anche Zola, Festa e Suazo per l'ultimo saluto ad Andrea Capone
Chiesa gremita a Cagliari, sul feretro la maglia numero 10
CAGLIARI, 04 OTT - Chiesa del Santissimo Crocifisso, nel quartiere di Genneruxi a Cagliari, gremita per l'ultimo saluto ad Andrea Capone, l'ex giocatore del Cagliari morto domenica scorsa a 43 anni per le conseguenze di un malore e di una caduta in una stanza di un albergo. Folla commossa e tanti i campioni che hanno voluto rendere omaggio al trequartista rossoblù, molto amato dai tifosi: dall'amico fraterno David Suazo, compagno prima da ragazzi nella Primavera e poi in prima squadra, a Gianfranco Zola. Ma c'erano tra gli altri anche Gianluca Festa, Gianfranco Matteoli, Francesco Pisano, Emiliano Melis, Marco Sau, Gigi Piras e il campione d'Italia Mario Brugnera. Presente anche il Cagliari, con il direttore sportivo Nereo Bonato, il segretario sportivo Matteo Stagno, il team manager Alessandro Steri, Andrea Cossu, oggi nell'area scouting, e il responsabile del settore giovanile Bernardo Mereu. Il gonfalone è stato sostenuto da due ragazzi del settore giovanile. Sul feretro è stata deposta la maglia "Capone 10", numero indossato nella sua ultima stagione in rossoblù. "A ognuno di noi Dio ha dato un compito - ha detto il parroco durante l'omelia - e Andrea ha realizzato il suo sogno, quello di passare dal campo del Cep al Sant'Elia". Suazo in lacrime: è stato lui a depositare la maglia numero 10 sul feretro all'interno dell'auto che ha trasportato Capone sino al cimitero. Un lungo applauso ha salutato l'uscita dalla chiesa: presenti molti tifosi con cappellino e sciarpa rossoblù. Una bandiera del Cagliari è stata sventolata incessantemente durante la cerimonia dal balcone di un palazzo che si affaccia sulla chiesa. Sulla morte di Capone la Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo contro ignoti con l'ipotesi di reato di omissione di soccorso: un atto necessario per procedere con l'autopsia e per capire se qualcuno avrebbe potuto aiutarlo, segnalando un eventuale suo malore prima della tragedia e del ritrovamento del corpo. (ANSA).
Pubblicato su Corriere delle Alpi