Cinquant'anni da strage dell'Italicus, 12 morti e 48 feriti
Fu rivendicata da Ordine Nero, ma non ha avuto responsabili
BOLOGNA, 03 AGO - Due giorni dopo il 44/o anniversario della strage alla stazione (2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti), Bologna e l'Emilia-Romagna ricordano domani quella dell'Italicus, avvenuta all'1.23 di notte del 4 agosto 1974, quando l'esplosione di una bomba sul treno Roma-Monaco - in transito a San Benedetto Val di Sambro, sull'Appennino bolognese - causò 12 morti e 48 feriti. Tra le vittime, di età fra 14 e 70 anni, il giovane forlivese Silver Sirotti, medaglia d'oro al valore civile, controllore che fu tra i primi a soccorrere i passeggeri nella carrozza colpita, la quinta, sventrata quasi all'uscita dalla lunga galleria dell'Appennino toscoemiliano, e che morì sopraffatto dal fuoco e dal fumo. Sirotti sarà ricordato a Forlì in una cerimonia al giardino pubblico a lui intitolato, alle 10, alla presenza dei familiari e del sindaco Gian Luca Zattini. La strage fu rivendicata da Ordine Nero, ma non ebbe responsabili: tutti gli imputati processati - in particolare Mario Tuti e Luciano Franci, ritenuti leader e gregario della cellula toscana del Fronte nazionale rivoluzionario - sono stati assolti. L'espresso 1486 era partito dalla stazione di Roma Tiburtina alle 20.35 ed era transitato da Firenze Santa Maria Novella a mezzanotte e mezzo, con 23 minuti di ritardo. Dieci anni dopo, un altro attentato all'interno della stessa galleria, quello del rapido 904 Napoli-Milano (23 dicembre '84), costò la vita a 16 persone, 267 i feriti. (ANSA).
Pubblicato su Corriere delle Alpi