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Donna legata in cimitero, ex genero accusato di tentato omicidio

Il caso ad Anzio, disposto il carcere per lui e un complice

ROMA, 04 NOV - L'ex genero dell'anziana donna e un complice. Sono le due persone per le quali il gip di Velletri ha convalidato l'arresto disponendo il carcere per le accuse di tentato omicidio e rapina aggravata in relazione alla vicenda della donna di 76 anni trovata priva di sensi con le mani legate e la testa avvolta con nastro isolante il 25 ottobre scorso all'interno di una cappella del cimitero di Anzio, centro nel litorale laziale. Gli agenti della Squadra mobile, con l'ausilio del Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica e il commissariato di Anzio, hanno ricostruito quello che sembrava un vero e proprio giallo. La donna, che si trovava al cimitero per visitare la tomba del defunto marito, era stata aggredita all'improvviso e con violenza, rapinata della borsa, di alcuni gioielli e delle chiavi della propria autovettura, che non era stata rinvenuta nei pressi dei parcheggi del cimitero. Le indagini si sono da subito concentrate sul contesto relazionale della vittima, in particolare nei confronti dell'ex compagno della figlia che, due mesi prima, era stato allontanato dalla casa familiare con divieto di avvicinamento a quest'ultima, con provvedimento cautelare disposto dal Gip di Velletri, per l'ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia. Le indagini della Squadra Mobile e del commissariato hanno consentito di ricostruire la dinamica del delitto, facendo emergere gravi indizi sul risentimento dell'ex genero nei confronti della vittima e di sua figlia, l'ex compagna che aveva deciso di interrompere la relazione. L'uomo, già nella fase di preparazione dell'aggressione, avrebbe operato con un complice, mettendo in atto un vero e proprio agguato che, per le modalità con cui è avvenuto avrebbe potuto causare la morte della donna, evento non che non si è verificato per cause indipendenti dalla loro volontà. Gli inquirenti a casa del complice hanno trovato fascette uguali a quelle con cui era stata legata la donna. (ANSA).

Pubblicato su Corriere delle Alpi