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Nel bus della strage, il giorno dopo. Il viaggio nel silenzio e un pensiero ai morti

Nel mezzo elettrico nuovo di zecca solo sedili vuoti. E uno sguardo commosso dell’autista al punto esatto dello schianto sul cavalcavia Vempa a Mestre

Non c’è nessuno che aspetta l’autobus bianco alla fermata al Tronchetto della navetta per il camping Hu di Marghera. Il sole splende e stride con l’atmosfera di una città che ha dovuto fare i conti con «il giorno dopo», il momento in cui, passata la frenesia dei soccorsi, ci si rende davvero conto di ciò che è successo. L’autista è chino sul suo cellulare, consulta gli aggiornamenti sulla tragedia della sera prima. Da meno di 24 ore ha perso un...

Pubblicato su Corriere delle Alpi