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Esodo dal Nagorno Karabakh senza pace. Nella notte esplode un deposito di benzina, è una strage: almeno 20 morti e 290 feriti

L’Armenia dichiara: già 13500 armeni dell’exclave sono fuggiti e arrivati a Yerevan

Almeno 20 persone sono morte nell'esplosione avvenuta ieri sera in un impianto di stoccaggio di carburante vicino a Stepanakert, capitale della regione del Nagorno-Karabakh. Le autorità locali armene hanno riferito che 290 persone sono state ricoverate negli ospedali, decine delle quali "ancora in condizioni critiche". Lo riporta il Guardian. Restano ancora ignote le cause dell'esplosione, che è avvenuta mentre i residenti erano in fila per fare benzina alle loro auto.

Intanto si registra un esodo biblico dall’exclave armena contesa: il governo armeno ha dichiarato che 13.350 rifugiati del Nagorno-Karabakh sono giunti sul suo territorio. «Alle 8:00 del 26 settembre, 13.350 persone sfollate con la forza sono entrate in Armenia dal Nagorno-Karabakh», ha dichiarato Yerevan. Le evacuazioni erano iniziate tra domenica e lunedì, sulla scia dell'operazione militare lampo che ha visto l'esercito azero prendere il controllo di quasi tutto il Nagorno Karabakh, l'enclave separatista in territorio azero ma abitato principalmente da persone di etnia armena.

Inoltre l’Armenia ha dichiarato che un totale di 19 mila rifugiati sono finora arrivati dal regione assediata, l'enclave separatista a maggioranza etnica armena sconfitta in un'offensiva lampo dall'Azerbaigian la scorsa settimana.

Pubblicato su Corriere delle Alpi