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Tragedia di Falco: martedì 22 agosto in Basilica si rinnova il ricordo

Cortina: la messa commemorativa alle 18. Anche quest’anno non si salirà a Rio Gere

Sarà celebrata martedì 22 agosto alle 18, nella basilica minore dei santi Filippo e Giacomo di Cortina, la messa in ricordo della tragedia di Rio Gere. Anche quest’anno non si salirà alle pendici del monte Cristallo per commemorare i caduti di Falco, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore precipitato il pomeriggio piovoso del 22 agosto 2009.

Quel giorno l’elicottero del Suem 118 di Pieve di Cadore, nel corso di una ricognizione su di una frana creatasi a seguito di violente precipitazioni abbattutesi a Rio Gere, si schiantò tra le rocce dopo aver urtato i cavi di una linea di media tensione.

Morirono sul colpo Dario De Felip, 49 anni pilota della ditta Inaer; Fabrizio Spaziani, 46 anni, medico del Suem 118, direttore della Scuola sanitaria del Soccorso alpino, volontario della stazione Cnsas di Pieve di Cadore; Marco Zago, 42 anni, tecnico di bordo dell’Inaer e tecnico del Soccorso alpino della stazione Cnsas di Belluno; Stefano Da Forno, 40 anni, tecnico di elisoccorso, direttore della Scuola regionale del Soccorso alpino e tecnico della stazione Cnsas di Feltre.

Nel 2010 l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni consegnò le Medaglie d’oro al merito civile ai familiari dei quattro soccorritori morti mentre svolgevano il loro lavoro.

Nei pressi del luogo in cui è caduto l’elicottero è stata creata anche una piccola cappella per consentire ai passanti di pregare per le vittime. Il ricordo dei quattro “angeli”, della loro spontaneità, del loro grande cuore, è ancora vivo in coloro che li conoscevano, che ci lavoravano assieme e che li amavano; e resterà così per sempre. Per la comunità bellunese e veneta fu una tragedia immensa. Da allora ogni anno le vittime sono state ricordate con una messa e anche martedì sarà così. Un momento di preghiera dedicato in primis all’equipaggio di Falco ma anche a tutti i soccorritori morti prematuramente nell’asempimento del proprio impagabile lavoro.

Pubblicato su Corriere delle Alpi