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Fermata per infanticidio la donna con feto in un sacchetto, il pm: “Ha assunto compresse antinfiammatorio per abortire”

Scoperte chat in cui diceva di voler interrompere la gravidanza. Choc a Casal di Principe, il parroco: «Saremmo stati pronti ad aiutare la madre»

NAPOLI. È stata fermata con l'accusa di infanticidio la donna di 40 anni che era stata trovata mercoledì scorso in strada a Casal di Principe (Caserta) in stato confusionale con un feto morto in un sacchetto. La misura, emessa nell'ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, è stata eseguita oggi nei confronti della donna, di origini marocchine e irregolare in Italia, che lavorava da qualche mese come badante a Casal di Principe.

Secondo l'accusa la 40enne avrebbe assunto volontariamente, per abortire, numerose compresse di un farmaco normalmente utilizzato come antinfiammatorio. L'assunzione delle compresse avrebbe causato l'interruzione della gravidanza e la conseguente espulsione del feto di circa 20 settimane. Soccorsa dai sanitari del 118 nelle immediate vicinanze dell'abitazione, la donna fino a stamane era rimasta in osservazione nell'ospedale di Aversa.

Le indagini, affidate ai Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe e dirette dalla Procura di Napoli Nord, si sono focalizzate, oltre che sulle evidenze mediche, sui contenuti di alcune chat Whatsapp. Il quadro emerso risulta, allo stato attuale, quello di un'assunzione volontaria del farmaco da parte della donna con l'intento di interrompere la gravidanza. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a ricostruire l'intera dinamica dei fatti, oltre che all'identificazione del padre del feto e di eventuali altri responsabili.

«Una vicenda tragica che ha lasciato il paese sgomento e allibito, nessuno si è accorto che la ragazza era incinta, altrimenti l'avremmo aiutata come facciamo con le persone più deboli» ha commentato don Franco Picone, parroco della chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe (Caserta), nei pressi della quale mercoledì scorso alcune persone hanno visto vagare la donna.

«Sappiamo poco della donna – prosegue don Franco – in particolare che da un mesetto assisteva un'anziana che vive nei pressi della chiesa di San Nicola; la donna inoltre avrebbe delle amicizie ma nessuno ci ha avvisato che era incinta, né si poteva vedere ad occhio nudo essendo al quinto mese. Mercoledì però dei residenti della zona l'hanno vista mentre vagava con il sacchetto e lo metteva in un bidone dei rifiuti. È qualcosa di scioccante».

Anche il sindaco Renato Natale conferma che «nessuno a Casal di Principe, servizi sociali compresi, conosceva la situazione della 41enne, ma abbiamo attivato per lunedì, quando potrebbe essere dimessa dall'ospedale, le strutture comunali per fornirle assistenza. In ogni caso questa tragedia ci dice che le donne sono costrette a pagare prezzi altissimi e a subire in solitudine forti traumi. Nella mia esperienza di medico (attualmente in pensione, ndr) che in passato ha assistito a Castel Volturno migliaia di stranieri non regolari, devo dire che molte donne straniere non sanno che in Italia l'assistenza sanitaria in ospedale è prevista per tutti, specie per le donne incinta».

Pubblicato su Corriere delle Alpi