L’ultimo viaggio di Silvio, le ceneri riportate ad Arcore da Marta Fascina
Al tempio crematorio di Valenza questa mattina la salma di Berlusconi è stata cremata
DALL’INVIATO A VALENZA. Alla fine è rimasta solo Marta Fascina, l’ultimo amore della sua vita. A lei è stata consegnata l’urna con le ceneri di Silvio Berlusconi. Erano le due di pomeriggio. Restava da fare il viaggio verso la cappella di famiglia a Villa San Martino ad Arcore.
La salma di Silvio Berlusconi è arrivata al tempio crematorio di Valenza alle 11.30 di mattina. Si chiama «Panta Rei», tutto scorre. Sta esattamente sul confine fra Piemonte e Lombardia. È un posto considerato all’avanguardia per la gestione di questo genere di passaggio. Lì è stato cremato anche il fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio. Ma Berlusconi lo ha scelto e indicato nelle sue disposizioni testamentarie per un’altra ragione: sempre qui erano già stati cremati il padre Luigi e la madre Rosa Bossi. Così doveva essere, così è stato. Le indicazioni agli organizzatori erano state precise: «Massima riservatezza, massima sobrietà, una cerimonia in forma ristretta». Infatti solo una parte dei famigliari, in tutto dodici persone, ha partecipato al rito.
Molta gente si era radunata lungo la strada del cimitero. Anche la signora Pala Cargner, infermiera in pensione: «Gli sarò sempre grato per aver cancellato la tassa sulla prima casa. Per me la sua grandezza stava nel riuscire a farsi capire bene dalle persone semplici come me. Silvio Berlusconi era un grande uomo».
Le bandiere di Forza Italia, il sindaco di Valenza e il questore di Alessandria: tutto era pronto per l’accoglienza. Ma per la famiglia Berlusconi era il momento del raccoglimento. Il corteo di auto faceva capire bene la scelta. Due piccoli van, uno per ogni ramo della famiglia. I figli, il fratello Paolo, Marta Fascina, pochi altri. Nessun cerimoniere a officiare il rito. Si può chiedere un musicista, oppure di poter usare l’impianto audio per pronunciare dei ricordi. Niente di tutto questo. La famiglia Berlusconi ha chiesto di poter stare nella sala del commiato senza la presenza di estranei. Così è stato: raccoglimento, preghiera. Se sono state pronunciate delle parole, resteranno nel cuore dei partecipanti.
Poi qualcuno ha detto che era arrivato il momento. C’è un comando che mette in moto la bara verso il forno crematorio, una procedura automatizzata.
Le strade si sono svuotate. Restava uno striscione: «Silvio è un onore averti in città». Restava un fiore e un biglietto ai bordi delle campagne: «Al più grande. Ciao Silvio».
Anche il tempo crematorio si è svuotato. A poco a poco sono andati via tutti, tranne lei. Erano passate tre ore, quando a Marta Fascina è stata consegnata l’urna con le ceneri. Restava l’ultimo viaggio da fare, un ritorno a casa. Ora le spoglie di Silvio Berlusconi riposano accanto alla madre e al padre.
Pubblicato su Corriere delle Alpi