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Addio a Guido Bodrato, una vita tra la Dc e il governo

L’annuncio su Twitter. Le esperienze da ministro e da commissario nella bufera Tangentopoli

È morto a 90 anni Guido Bodrato, dirigente Dc vicino a Benigno Zaccagnini e più volte ministro. La notizia è stata diffusa sul suo account social: «Guido ci ha lasciati ieri sera per unirsi alla sua amata Irma. Fino all'ultimo lo ha sostenuto una invincibile passione politica, a difesa della Costituzione e della rappresentanza democratica del Parlamento. Che il suo esempio ci conduca. Una preghiera», si legge.

Nato a Monteu Roero nel 1933, storico esponente della democrazia cristiana è stato, insieme a Donat-Cattin, il leader della corrente democristiana Forze Nuove e poi stretto collaboratore di Benigno Zaccagnini e fondatore. Dapprima esponente della corrente Forze Nuove, poi, stretto collaboratore di Benigno Zaccagnini, fu tra gli animatori, con Martinazzoli e altri, dell'Area Zac. Esponente della 'sinistra' del partito, fu ministro della Pubblica istruzione dal 1980 al 1982, governi Forlani I e Spadolini I e II, del Bilancio e Programmazione economica dal 1982 al 1983 della programmazione economica, governo Fanfani V, poi del'Industria e commercio nell'Andreotti VII, dal 1991 al 1992. Fu vicesegretario Dc, con la segreteria De Mita prima e quella quella Forlani poi e, tra il 1995 e il 1999, direttore politico de Il Popolo.

Un applauso dei deputati in Aula ha accolto il ricordo che Piero Fassino gli ha dedicato questa mattina. Pierluigi Castagnetti lo ricorda su Twitter così: «Il vuoto di Irma è risultato troppo pesante, anche per un una personalità forte come la sua. E, adesso, il vuoto lo sentiremo noi suoi fratelli minori. Ci mancherà la sua intelligenza politica, la sua determinazione, la sua luce nei momenti più cupi e difficili. “Andate avanti!”».

Sempre su Twitter anche Enrico Letta esprime il suo cordoglio, definendo Bodrato: «Grande maestro di buona politica». «Mi inchino – dice –: generazioni intere di cattolici democratici si sono formate e si formeranno ancora seguendo il suo esempio, condividendo il suo pensiero e il suo europeismo profondo. La sobrietà del vivere e del parlare. Grazie Guido». «È stato un maestro per intere generazioni – lo ricorda Dario Franceschini -. Leader della sinistra Dc ha sempre tenuto alta la voce del cattolicesimo democratico come parte della cultura riformista e progressista del Paese. Fino all'ultimo un osservatore attento e acuto delle vicende politiche e del percorso del Pd. Ci mancherà».

Il ministro per la Pubblica amministrazione, e senatore di Forza Italia, Paolo Zangrillo, ne ricorda la figura di «uomo saggio e coerente, un grande ascoltatore, stimato per il suo equilibrio e la sua profonda esperienza politica. Mancherà la sua visione della storia del nostro Paese».

Anche l’onorevole Gian Antonio Girelli, membro della XII Commissione Affari Sociali della Camera, ricorda Bodrato, «uno dei migliori interpreti della tradizione cattolico-democratica italiana. La sua visione politica, attenta e sensibile ai tanti fermenti sociali che negli ultimi decenni hanno percorso il paese era figlia della stessa tensione ideale che ha caratterizzato l’impegno di Benigno Zaccagnini e Mino Martinazzoli. La persona e i suoi bisogni al centro dell’agire politico. Un agire figlio del pensiero di Mounier e di Maritain. Sino all’ultimo non ha mancato di condividere pensieri e analisi riguardo l’attualità politica attraverso una presenza costante e attenta sui social. Ci mancherà un uomo politico capace di visione e pensiero. Qualità non sempre troppo presenti nell’attualità politica nostrana».

Numerosi altri messaggi di cordoglio stanno giungendo in queste ore dal mondo della politica.

Pubblicato su Corriere delle Alpi