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Addio a Ian Hacking, tra i pensatori più influenti nella Filosofia delle Scienze

Aveva 87 anni ed è considerato fra i ricercatori più importanti e creativi anche nell’ambito delle scienze naturali e sociali

Il filosofo canadese Ian Hacking, uno dei pensatori più creativi e influenti nella filosofia delle scienze, autore di fondamentali e pionieristici contributi alla filosofia e alla storia delle scienze naturali e sociali, è morto all'età di 87 anni dopo un lungo periodo di malattia a Toronto.

Professore emerito dell'Università di Toronto e professore onorario al Collège de France, Ian Hacking è stato uno fra i più autorevoli filosofi contemporanei impegnato in una ricostruzione e un'interpretazione genealogica di importanti teorie e concetti scientifici.

L'annuncio della scomparsa, avvenuta mercoledì 10 maggio, dello storico della scienza e del filosofo del linguaggio è stato dato dall'Institute for the History and Philosophy of Science and Technology dell'Università di Toronto, dove ha insegnato. Nato a Vancouver (Canada) il 18 febbraio 1936, Hacking ha studiato matematica e fisica all'Università della British Columbia prima di passare all'Università di Cambridge, dove ha conseguito una laurea (1958) e un dottorato (1962) in Scienze morali. Dopo aver insegnato all'Università della British Columbia (1964-69), all'Università di Cambridge (1969-74) e all'Università di Stanford (1975-82), Hacking è entrato a far parte dell'Università di Toronto, dove ha insegnato nel Dipartimento di Filosofia e nell'Istituto di Storia e Filosofia della Scienza e della Tecnologia dal 1982 al 2004. Nel 2000, Hacking è stato il primo anglofono eletto a una posizione permanente al Collège de France, dove ha ricoperto la cattedra di Filosofia e Storia dei concetti scientifici fino al suo pensionamento nel 2006. Era membro della Royal Society of Canada, della British Academy e dell'American Academy of Arts and Sciences. Lunghissima la lista di riconoscimenti del filosofo canadese.

Se l'immagine del rapporto fra teoria e pratica sperimentale è cambiato, con implicazioni sia per l'epistemologia sia per la storia del pensiero scientifico, ciò si deve anche a fondamentali contributi dati da Hacking nel corso degli ultimi decenni. Le indagini di Hacking hanno infatti permesso di capire come l'esperimento, oltre a essere un ingrediente essenziale nel controllo delle teorie che aspirano alla scientificità, è un momento costitutivo dell'immagine del mondo che la scienza viene elaborando. Fra i tratti della ricerca di Hacking c'è il modo originale con cui mostra l'importanza della ricostruzione storica dei concetti ai fini di un discorso epistemologico più vicino all'effettivo farsi del sapere. Con coerenza, rigore e grande chiarezza espositiva, nei lavori di Hacking si sono sempre intrecciati puntuali ricerche di storia della scienza, riflessioni sul linguaggio delle teorie, analisi metodologiche e considerazioni di ampio respiro sul significato dei cambiamenti subiti da un dato modello di sapere.

Pubblicato su Corriere delle Alpi