Commercialista ucciso a coltellate: fermato il presunto omicida. Lite per una casa venduta all’asta
Antonio Novati è stato trafitto da più fendenti all'addome, disposta l'autopsia. La Procura, con i carabinieri, ha lavorato senza sosta stanotte per cercare di arrivare a identificare movente e omicida
MASSALENGO (LODI) E' stato fermato nella notte dalla Procura di Lodi dopo un interrogatorio, un agricoltore di 60 anni accusato dell'omicidio del commercialista Antonio Novati, 75 anni, il cui corpo è stato trovato nella sua auto nel pomeriggio del 20 aprile nelle campagne a di Massalengo. Il presunto omicida avrebbe fatto parziali ammissioni agli inquirenti. Con Novati il sessantenne - stando alle indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri di Lodi - si è incontrato per discutere la liberazione di un fabbricato vicino all'abitazione del killer. In quell'occasione sarebbe avvenuto l'omicidio a colpi di coltello. Poi il sessante avrebbe caricato Novati sui sedili posteriori della Honda e abbandonato auto e cadavere in fondo a una strada sterrata in località Cascina Scappadina.
La vittima era sposato, aveva due figli e tre nipoti. Con esperienza quarantennale aveva due studi, uno a Milano e l'altro a Melegnano. Era stato perito e curatore fallimentare, per anni, per il tribunale di Lodi oltre che custode per procedure esecutive immobiliari mentre il suo studio si occupava di consulenza societaria e aziendale, fiscale e di contabilità.
La pista degli inquirewnti
Ucciso per aver fatto da consulente in un'asta giudiziaria. È la pista più probabile per gli inquirenti di Lodi che indagano sull'omicidio del commercialista Antonio Novati, 75 anni, trovato morto giovedì in un'auto a Massalengo, in località Tripoli, lungo il canale Muzza. Nella notte fra venerdì e sabato F.V., un uomo di 60 anni di Lodi, è stato fermato dai carabinieri del Nucleo investigativo con l'accusa di omicidio volontario. È il proprietario di una cascina che sarebbe già stata venduta in asta a terze persone con Novati nel ruolo di custode giudiziario nominato dal Tribunale. Nel pomeriggio del 20 aprile i due si sarebbero incontrati lì, forse per discutere della liberazione degli immobili. Ne sarebbe nata una lite, degenerata in omicidio commesso con numerose coltellate alla schiena, al torace e all'addome del professionista titolare di un noto studio con sedi a Milano e Melegnano. Solo dopo l'efferato gesto il cadavere sarebbe stato spostato dal piazzale dell'abitazione al luogo del ritrovamento,lungo la strada provinciale 23 che attraversa campagne e magazzini, non lontano dalla residenza dell'indagato. Da quanto si apprende non sarebbe stato il primo appuntamento tra il consulente-intermediario attivo in aste ed esecuzioni immobiliari e il presunto assassino. Gli inquirenti di Lodi guidati dal Procuratore Maurizio Romanelli hanno già avuto una parziale confessione da parte del 60enne. L'imprenditore, per ora, non ha detto nulla rispetto al possibile movente dell'efferato gesto. Sono al vaglio degli investigatori i cellulari alla ricerca di prove e riscontri. Di certo sul piazzale della cascina sono state trovate copiose macchie di sangue che sarebbero da ricondursi alle ferite sul corpo di Novati. Sono stati sequestrati e repertati i vestiti del presunto omicida che saranno sottoposti ad analisi. I magistrati di Lodi dovranno anche stabilire se ci sia stata o meno premeditazione.
Pubblicato su Corriere delle Alpi